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Il Cannibale nei guai: La Procura Belga indaga su Merckx per presunta corruzione

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“In questo mondo di ladri, in questo mondo di eroi” intonava Antonello Venditti nel lontano 1998 a cavallo tra i processi in corso contro i ladri di Tangentopoli e le gesta di grandi eroi come Marco Pantani che in due mesi riusciva ad aggiudicarsi, ultimo nella storia, l’accoppiata Giro- Tour. Com’è andata a finire al Pirata purtroppo lo sappiamo, e il doppio filo doppio che lega i grandi del ciclismo alle vicende umane più svariate sembra non avere fine. Ora è Eddy Merckx, il cannibale, a finire nel mirino della magistratura belga per una presunta corruzione legata ad un’irregolare fornitura di biciclette alla polizia di Bruxelles e alla municipalità.

Storia vecchia relativa agli anni 2006-07 riemersa come un fulmine a ciel sereno nella vita travagliata del campione settantunenne, di recente visto sugli schermi del giro di mamma rai, colpevole secondo la procura belga di aver sfruttato delle informazioni riservate da un poliziotto, anche lui coinvolto nell’inchiesta, che avrebbero favorito la sua azienda dell’epoca, la Eddy Merckx Cycles, nell’ottenere l’appalto per la fornitura. In aggiunta il campione belga avrebbe ricompensato l’ufficiale corrotto scontandogli una bici in fibra di carbonio regalandone una alla moglie, accuse pesanti che se confermate porterebbero costare addirittura la reclusione al cannibale. Viene quasi da sorridere vista l’irrisorietà delle cifre in questione che si aggirerebbero intorno ai 15.000 euro, ma su argomenti del genere la magistratura belga è bel lontana da quella nostrana coinvolta in cialtronerie ben più copiose e un campione come Merckx ha dalla sua l’aggravante di essere uno il simboli viventi dello sport nazionale belga, che proprio in questi giorni ha riassaporato per qualche giorno il profumo sopito della maglia gialla grazie all’impresa d’altri tempi di Greg Van Avermaet. Merckx ovviamente non ha nulla da dire in proposito e attende gli sviluppi di un’inchiesta che contesta reati ben più gravi, il filone che lo riguarda è ben poca cosa a detta dello stesso Procuratore, quali le sospette forniture di veicoli e sistemi di sicurezza.

Le Immagini a doppio filo della vita dell’atleta Merckx lupo macchina da guerra trionfatore in 5 Giri, 5 Tour, 1 Vuelta, 7 Sanremo 3 Roubaix, 2 Fiandre, 5 Bastogne Liegi e potremmo continuare all’infinito, ci scorrono davanti accompagnandoci per mano in quella camera d’albergo di Savona dove nel 1969 l’agnello sacrificale giurava in lacrime di non aver mai assunto alcunché di dopante nonostante le controanalisi lo avessero inchiodato ed estromesso dalla corsa Rosa. Colpevole o innocente? Dopato o non dopato? Corrotto o non corrotto? In attesa dell’ennesimo referendum sulla sua vita consigliamo a Eddy un sano pellegrinaggio proprio nella nostra capitale al Santuario del Divino Amore dove è custodita dal 1975 una delle bici pluri-vincitrici da lui donata come ex-voto insieme a più disparati oggetti che i devoti del culto di Maria hanno affidato alla sua beata clemenza. In questo mondo di ladri, in questo mondo di eroi…

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