Il calcio femminile ad una svolta? Intervista ad Elisabetta Cortani, ex presidente della Lazio

Inizia la lettura
5 mins read

La Federazione Italiana Giuoco Calcio continua nel rinnovamento del calcio femminile italiano. Insieme all’obbligo per le squadre maschili di creare un settore Under 12 femminile (come ha fatto la Juventus), la Figc ha inserito un’altra importante disposizione: “Dalla stagione sportiva 2017/2018 le società dovranno partecipare ai Campionati Giovanissime con almeno una squadra di calcio femminile […] e dalla stagione sportiva 2019/2020 dovranno partecipare al Campionato Allieve con almeno una squadra femminile […]”.

In altre parole, in alternativa all’obbligo di tesserare 20 calciatrici Under 12, la Federazione considera rispettato l’impegno se la società “acquisisce il titolo sportivo […] di una società di calcio femminile affiliata alla Figc partecipante ai Campionati di Serie A o B” oppure se la società “conclude accordi di licenza per l’utilizzo denominazione, del marchio e dei segni distintivi validi per la stagione 2016/2017 con società di calcio femminile affiliate alla Serie A o B […]”.

Cambiamenti e novità che davvero possono far cambiare marcia al movimento calcio femminile? Di questo e non solo, abbiamo parlato con Elisabetta Cortani per 12 anni presidente della Lazio calcio femminile (SS Lazio Women 2015) militante in Serie B.

Perché lo scorso anno ha lasciato la presidenza della Lazio Femminile?

Ho lasciato a malincuore ma credo oggi come allora che la scelta più difficile sia quello di dire basta! Le ragazze avevano bisogno di stimoli nuovi, di credere in qualcosa di nuovo, di una potenza economica più forte della mia. L’ho regalata auspicando che il presidente Lotito portasse di nuovo in alto i colori della Lazio, verso palcoscenici importanti, ho lasciato la presidenza come ultimo gesto di immenso amore verso l’Aquila e i suoi colori che porto incisi nella mia anima.

Dodici anni alla guida di una società sportiva non sono pochi: quali i ricordi e le emozioni più intense?

Sono tantissimi così come sono immensi i ricordi e le emozioni; la vittoria di due campionati e il record di imbattibilità, la promozione in Serie A. Un gruppo fantastico, unico che ha dato tanto a me e alla società. Sono ricordi che non potrò mai cancellare: uno su tutti il grave infortunio di Rebecca grassi durante il derby primavera.

Cosa rappresenta la Lazio per lei?

La Lazio rappresenta dodici anni di emozioni, gioie, vittorie, sconfitte e delusioni, ma come ogni grande amore resterà unico immenso e insostituibile.

Fu molto critica nei confronti della Figc quando Rosella Sensi di dimise dalla guida del Dipartimento calcio femminile, per quale ragione?

Rosella Sensi è stata (e lo sarebbe ancora) la più grande opportunità mediatica  e professionale di rilancio per tutto il movimento. Il Dipartimento calcio femminile lo doveva alle sue atlete e a tutti i dirigenti del settore, ma ho imparato negli anni, purtroppo, che le figure professionali e autorevoli non vanno di pari passo con la politica federale.

Dove sta andando il calcio femminile italiano?

Dove sta andando il calcio femminile italiano.. chissà! Le società sono parte integrante e fino ad oggi soggetti paganti di un movimento che per anni ha chiesto un’identità dignità e rispetto, auguro che sia giunto il momento di regalare ad atlete e alle loro società la gratificazione che meritano.

Un comunicato ufficiale dalla Federazione recita: “Dalla stagione 2017/2018 le società dovranno partecipare al Campionato Giovanissime con almeno una squadra femminile”. Cosa pensa di questa novità?

Mi astengo dal commentare il comunicato relativo al campionato giovanissimi 2017/2018, dovrebbero prima di tutto dare certezze a tutte le calciatrici  che da anni sono sul campo.

Ultima domanda: chi era e chi è oggi Elisabetta Cortani?

Elisabetta Cortani era ed è  la stessa persona: amata, odiata ma coerente con ciò che pensa, e ciò  che penso lo dico: ho sempre pagato in prima persona per averci messo la faccia.

FOTO: www.professionecalcio.net

0 Comments

  1. Ma io queste interviste proprio non le capisco. E se fai un intervista di qualcosa di sensato. Attacca o difenditi ma esplicita un concetto. Vuoi che vada a leggere la tua vita per capire cosa hai detto….figurati che!me ne frega

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articoli recenti a cura di