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Il benessere insostituibile del nuoto: intervista ad Elena Alberghini

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L’acqua. Quell’elemento che ti scorre addosso, quasi proteggendoti. Quell’elemento che ti dà tanta forza ma che te ne leva altrettanta. L’acqua è dove puoi sfogare con poche bracciate le tensioni mentali a qualunque età. E’ dove puoi per qualche momento staccarti dalla vita quotidiana e lasciarti andare ad una sensazione rigenerante. Certo, la fatica non la si può nascondere. Bisogna imparare a sopportarla. Ma forse è proprio la spinta che il nuoto ti dà nell’affrontare le sfide quotidiane a far sì che in molti continuino l’attività nei “master”. Come ce ne parla la ex atleta agonista Elena Alberghini, ora ingegnere ed impiegata presso una grande multinazionale italiana, che non ha potuto rinunciare al richiamo della piscina, tanto da continuare ad intraprendere la carriera di nuotatrice nella categoria “Master” per una squadra di Fonte Meravigliosa, quartiere di Roma Sud.

Cosa è che ti spinge a nuotare ancora?

L’acqua è il mio elemento. Dopo tanti anni di nuoto agonistico, ho provato altri sport, mi sono dedicata anche alla danza, ma la sensazione di benessere e appagamento che provo con il nuoto è insostituibile.

Il nuoto riesce in qualche modo ad aiutarti nell’affrontare le giornate?

Mi ha aiutato, in passato, a concentrarmi meglio negli studi e ad affrontare con successo anche una facoltà impegnativa come Ingegneria. Ad oggi, anche se praticato in modo più blando, mi permette di scaricare tensioni e stress della vita quotidiana e a tenermi in forma.

Cosa ti ha insegnato questa disciplina?

Il nuoto, soprattutto se praticato a livello agonistico, è sinonimo di disciplina e determinazione. Per superare i propri limiti, fisici e mentali, è necessaria forte dedizione e umiltà nell’affrontare allenamenti impegnativi, sconfitte e anche per sostenere le vittorie. Ma ogni piccolo passo è sempre stato una grande conquista che prima di tutto mi ha permesso di crescere e diventare una persona migliore.

Quanto sono importanti questi Master, che cosa rappresentano per te?

I Master sono stati una bella scoperta. A fine carriera agonistica non avrei mai pensato di voler affrontare nuove competizioni. Invece ho scoperto un ambiente sereno e divertente in cui ho ritrovato molti amici. Per me è un modo per tenermi in forma, facendo comunque parte di una squadra e potendo ancora assaporare, quando gli impegni lo permettono, l’ebrezza della competizione. Lo spirito è molto più goliardico e di certo gli impegni della vita quotidiana non permettono una dedizione paragonabile a quella del periodo agonistico, ma è sicuramente un’occasione per stare insieme ad amici con gli stessi interessi. Inoltre ogni gara fuori città è un pretesto per organizzare una gita fuori porta.

Quante volte ti alleni?

Due volte alla settimana. Quando possibile aumento a tre sedute settimanali. Ovviamente gli allenamenti non sono paragonabili a quelli dell’agonistica.

Il prossimo obiettivo personale?

Vorrei provare ad affrontare qualche gara in mare aperto, come la traversata dello Stretto di Messina.

Gli obiettivi non mancano. La grinta nemmeno. D’altra parte quando la passione chiama non si può non risponderle. Quindi ai blocchi di partenza, pronti, via!

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