Placeholder Photo

Il Barça, la squadra che gioca di più in superiorità numerica in Champions. Supremazia tecnica o sudditanza arbitrale?

Inizia la lettura
5 mins read

Con l’espulsione di Fernando Torres nell’andata dei quarti di Champions League, il Barcellona ha centrato un altro record nella sua già gloriosa storia a livello europeo. Infatti con il doppio giallo ai danni dell’attaccante dell’Atletico Madrid martedì sera della scorsa settimana, il Barça è diventata la squadra che ha giocato più volte in superiorità numerica nella storia della Coppa: ben 30 volte su 215 partite totali nella massima competizione europea per club.

Un dato che ad una prima lettura non fa che confermare la supremazia che la squadra catalana sta dimostrando in questi anni sia per gioco e che per risultati. Una superiorità in alcuni casi davvero imbarazzante per la semplicità con cui è stata (ed è ancora)  espressa in campo. Andando però ad esaminare più nel dettaglio le espulsioni a favore del Barcellona in Champions League negli ultimi 10 anni, il dato potrebbe nascondere un’altra chiave di lettura e cioè quella di una certa sudditanza psicologica nei riguardi di Messi e compagni. Scorrendo già tra gli episodi di martedì sera il dubbio può venire e come. Giustissimi per carità i due gialli a Torres, ma le mancate espulsioni di Suarez, per una manata a Filipe Luis, e di Busquets per doppia ammonizione, confermano come nei confronti degli spagnoli ci sia quantomeno un occhio di riguardo.

Andando più indietro nel tempo, tra espulsioni sacrosante in favore del Barça per falli bruttissimi come nel caso di Pepe nella semifinale del 2010-11 con il Real Madrid, ce ne sono state molte altre che hanno fatto discutere. Ad esempio quella che vide protagonista Van Persie, sempre nella stagione 2010-11, che si beccò una fiscalissima seconda ammonizione  per aver tirato in porta a gioco fermo. L’olandese finì così anzitempo la sua partita e l’Arsenal fu eliminato, mandando su tutte le furie Arsene Wenger che a fine partita tuonò : “Busacca ha ucciso un grande partita di calcio. Ha rovinato il match”. Un rosso decisivo dato che la qualificazione era ampiamente in bilico e i gunners in inferiorità numerica nulla poterono contro Messi, subendo così due reti che chiusero ogni discorso. Un’altra espulsione che fece  molto discutere fu quella di Thiago Motta in quel famosissimo Barcellona-Inter, ritorno della Semifinale di Champions League 2009-10. A dire il vero l’arbitraggio del belga De Bleeckere scontentò entrambe le parti, ma il rosso rifilato al centrocampista dell’Inter alla mezzora del primo tempo per una manata inesistente ai danni di Busquets, fu totalmente inventata. Nonostante l’uomo in meno per più di metà del match l’Inter riuscì a strappare il pass per la finale di Madrid e a vincere anche la Coppa dei Campioni contro il Bayern Monaco.

Dunque questo record blaugrana non fa che dare adito ad una polemica che già si trascina da qualche anno sul conto del Barça. Il primato in questa speciale è figlio solo di una superiorità netta nei confronti dell’avversari, dettata anche dal modo di giocare dei catalani che hanno praticamente sempre loro il pallone nell’arco dei novanta minuti, oppure di un certo riguardo con cui i direttori di gara trattano il club spagnolo negli ultimi anni? Gli arbitri subiscono davvero il fascino dei più forti oppure si tratta di una semplice coincidenza?

Mourinho nel 2011 al termine di una tiratissima Semifinale di Champions con il Real Madrid, provò a dare una risposta a questi quesiti, lasciandosi andare ad accuse pesantissime, tirando in ballo  addirittura l’Unicef (allora sponsor del Barcellona) “Hanno troppo potere, non so se dipenda dall’Unicef o da qualcos’altro“  e creando un vero e proprio putiferio. Domande, sospetti e quant’altro a cui forse non avremo mai nessuna risposta se non quella del campo, dove il Barça, almeno negli ultimi anni, risponde sempre presente. A stasera.

FOTO: www.calcioefinanza.it

GiocoPulito nasce nel Novembre 2015 con l’obiettivo di dare un taglio all’informazione sportiva non tanto incentrandola sulla comune, quanto importante, attualità, ma andando a costruire un prodotto di informazione che potesse accrescere la conoscenza degli accadimenti passati o presenti, soddisfare la sana curiosità, alimentare la cultura e la passione per lo sport.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articoli recenti a cura di