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I Dragoni di Cracovia, la squadra di “expats” uniti dall’amore per il pallone

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I Dragoni di Cracovia, la squadra di “expats” uniti dall’amore per il pallone

I Dragoni di Cracovia vogliono scalare il calcio polacco. Come? Con una squadra composta interamente da expats.

I Krakow Dragoons FC sono una squadra di calcio polacca, attiva nella città di Cracovia. Iscritta per la prima volta quest’anno a un campionato federale, quello di B Klasa, l’ottavo livello. La particolarità dei Dragoons è quella di essere formati solo da stranieri che vivono in Polonia per motivi di studio o lavoro. Ne fa parte anche una vecchia conoscenza di IGP, Edoardo Battaglion, che avevamo già incrociato in qualità di fans del calcio olandese. Ora dopo il trasferimento a Cracovia per motivi di lavoro fa il terzino fluidificante nei Dragoons e si è tolto anche la soddisfazione di superare il primo turno di Coppa di Polonia, visto che in quel paese la partecipazione ai turni preliminari è libera alle squadre di ogni livello. Quella che segue è un’intervista corale con lo staff dei Krakow Dragoons.

Quando è stato fondato il club e come?

Alex Băcica (Presidente): Il club ha preso il via nel 2015 quando un gruppo di stranieri, che non si conoscevano fra di loro, si sono organizzati su Facebook per una partitella. Da una partita occasionale l’appuntamento è diventato settimanale in relazione alla disponibilità delle persone.
Nel 2016, una volta arrivati a formare un vero e proprio gruppo di fedelissimi, è stata presa la decisione di iscriversi al torneo amatoriale denominato “Krakow Sunday Football League”. Nel giugno del 2016 al club è stato dato un nome, un logo e dei colori sociali. Il logo – il dragone – e i colori sociali – il blu e il nero – rappresentano la città di Cracovia.

Due anni dopo, a cause dei numerosi incontri cancellati durante il campionato e con l’intento di poter giocare più partite, abbiamo deciso di tentare la sorte nel calcio polacco ufficiale, iscrivendosi alla B Klasa, ovvero l’ottava divisione della piramide calcistica polacca. Nella primavera del 2018 ho iniziato le formalità per iscrivere la squadra alla Federazione Calcistica Polacca e nel luglio del 2018 il club ha cominciato a esistere ufficialmente, con il nome di Klub Sportowy Dragoons. Sfortunatamente, i documenti non sono stati preparati in tempo e abbiamo dovuto aspettare un’altra stagione per disputare la B Klasa.

Dove vi allenate, come sono le strutture?

Alex Băcica (Presidente): I nostri allenamenti e le partite casalinghe vengono disputate negli impianti del Klub Sportowy Nadwiślan, un campo sportivo localizzato nei pressi del castello di Wawel. Il campo appartiene ad un altro club, perciò noi stiamo affittando il terreno di gioco da loro. Le attrezzature sono il campo, le docce e gli spogliatoi. Il materiale lo porto personalmente ad ogni allenamento e partita dal mio magazzino personale.

In che divisione giocate?

Alex Băcica (Presidente): Dopo tre stagioni nel campionato amatoriale di Cracovia ci siamo iscritti alla Federazione Calcistica Polacca e giochiamo la B Klasa. Ci siamo qualificati al secondo turno della Puchar Polski (Coppa di Polonia), questo ci potrebbe portare – teoricamente – all’edizione del 2021 dell’Europa League. Ottimisticamente parlando.

Cosa vi aspettate dovendo affrontare per la prima volta un campionato federale? Cosa troverete in trasferta?

Alex Băcica (Presidente): La prima novità che attendo di affrontare è quella relativa ai  terreni di gioco che troveremo nelle gare in trasferta: il nostro campo è in erba sintetica e abbiamo giocato solo una manciata di partite in campi d’erba naturale. Questa sarà sicuramente un’esperienza probante e d’insegnamento. Non saprei cosa poter trovare in trasferta, ma le mie aspettative maggiori riguardano la nostra squadra: mi aspetto di giocare un calcio di alta qualità e possesso anche nelle nostre partite lontano da casa.

Ashvin Asani (Allenatore): Io credo che troveremo diverse squadre sorprese col nostro stile di gioco. Quando alleno la mia squadra, mi ispiro alla manovra e alle transizioni offensive di Jurgen Klopp e alla costruzione bassa e paziente di Pep Guardiola. Ho realizzato, dopo aver guardato molte partite, che le squadre in Polonia non si allenano molto nel costruire dal basso. Mi aspetto di trovare compagini più in forma dal punto di vista fisico e atletico di noi all’inizio della stagione, a causa della loro maggiore esperienza a questi livelli, ma ho la totale fiducia nel tasso tecnico dei nostri ragazzi. I nostri giocatori vengono da tipi di calcio differente in tutta Europa e recentemente ci siamo trovati a Varsavia per un’amichevole nei campi d’allenamento del Polonia Warszawa e c’erano un sacco di genitori che stavano guardando la partita dei loro figli che si è disputata prima della nostra gara. Si sono rivelati parecchio interessati al nostro club e ci hanno posto numerose domande. Hanno deciso di fermarsi per guardare anche la nostra partita e questo è stato piacevole. Credo che riceveremo molto supporto dagli spalti.

Edoardo Battaglion (Giocatore): Mi risulta difficile poter pensare a cosa potremmo trovare in trasferta, poiché noi tutti viviamo a Cracovia che è nettamente differente rispetto alla Polonia rurale e di periferia. Speriamo di essere i benvenuti e di poter giocare il nostro calcio in un clima sereno e pacifico. Rappresentiamo una sorta di novità e spesso il popolo polacco, a grandi linee, è piuttosto accogliente, però andremo ad agire in un contesto diverso e impredicibile.

Perché siete un club unico per la realtà polacca?

Alex Băcica (Presidente): Siamo il primo team formato quasi completamente da persone straniere a competere in una competizione ufficiale in Polonia. In secondo luogo, lo facciamo puramente per passione, nel nostro tempo libero e con i nostri soldi, poiché tutti noi studiamo o lavoriamo. Non abbiamo uno sponsor principale in questo momento e la maggior parte dei nostri ricavi arriva dalla quota data da ogni singolo membro del club. Cerchiamo anche di aiutare chiunque sia interessato ad integrarsi a Cracovia, attraverso il calcio. Siamo un melting pot di nazionalità e personalità, collegati da un comune amore per il gioco del calcio. In altri club i compagni di squadra diventano amici, per noi è il contrario: siamo amici che giocano assieme e cercano di portare avanti questo progetto. Inoltre, non si può trascurare che veniamo da tradizioni calcistiche differenti e il nostro stile di gioco è più diversificato rispetto alle altre squadre della nostra categoria. Tutto ciò rendo il nostro calcio più appetibile e godibile per noi e per i nostri spettatori.

Che soddisfazioni, e che problemi, derivano dall’allenare atleti che provengono da molte nazioni e culture differenti?

Ashvin Asani (Allenatore): Può sembrare complicato, ma tutti guardano i maggiori campionati in Europa e, nonostante la diversificazione culturale dei nostri giocatori, tutti possono osservare come i calciatori di fama mondiale giocano, e studiare come si allenano attraverso i canali social dei rispettivi club. La nostra lingua in campo è l’inglese, poiché è l’idioma che tutti padroneggiano. Questo aiuta moltissimo e siamo cresciuti molto da quando sono diventato l’allenatore del club. Ho un assistente, Hugo Cruz, che si occupa di analizzare nello specifico i dettagli migliorabili del nostro gioco. Quello che richiedo ai ragazzi è di rispettare il sistema gerarchico in campo (non è semplice, poiché siamo tutti amici) e di comprendere le mie decisioni sul campo di gioco, inoltre pretendo dai nostri giocatori il massimo per poter essere involti nel progetto. Fuori dal campo, si ritorna alla normalità e siamo amici.

Edoardo Battaglion (Giocatore): Non è la prima volta che gioco in una squadra formata da expats e devo dire che in questo team ho cambiato radicalmente il mio modo di giocare. Siamo una squadra tecnica e prediligiamo una manovra studiata con trame fitte che partono dalla difesa. Il nostro non è un calcio completo, nel suo piccolo, perché assorbe il meglio da ogni tradizione calcistica presa in considerazione.

Quanto pubblico vi segue?

Alex Băcica (Presidente): Prima della primavera non vi era molto interesse nella Sunday League, perciò avevamo al massimo una ventina di spettatori. Al primo turno di Puchar Polski, siamo arrivati a quasi cento persone ed è stato un’emozione fantastica giocare di fronte a questo numero di persone. Diciamo che siamo stati molto fortunati, poiché abbiamo giocato contro una squadra che è molto attiva sui propri canali social. Rappresentando la comunità di expats, speriamo di riuscire a coinvolgere molte più persone nelle nostre partite in casa, anche perché giochiamo in una zona centrale di Cracovia. Sicuramente dei buoni risultati ci potrebbero aiutare, la mia speranza è quella di superare la barriera di cento spettatori.

E le vostre ambizioni?

Alex Băcica (Presidente): In primo luogo, vogliamo goderci il giocare a calcio il più possibile, visto che molti di noi sono sopra i trent’anni. Raggiungere dei buoni risultati, ci aiuta a goderci il tutto un po’ di più. La cosa più importante è portare le persone a guardare il calcio. In prima istanza, perché siamo un club popolare di tifosi per i tifosi. Successivamente, perché abbiamo bisogno di pubblico per guadagnare sicurezza, confidenza e, perché no, qualche finanziamento. Abbiamo molti giocatori di qualità, nonostante la nostra età media sia elevata (circa trentuno anni). Vincere la Puchar Polski regionale e giocare contro un team di Ekstraklasa potrebbe essere formidabile. Si tratta di un sogno e di un risultato invidiabile, perché non crederci? AC Milan e Barcelona hanno iniziato la loro vincente storia alla stessa maniera e, dopo cent’anni, sono arrivati dove sono ora.

Edoardo Battaglion (Giocatore): Mi piacerebbe giocare un campionato onorevole di metà classifica, continuando il nostro percorso in Puchar Polski. La prossima domenica giochiamo in Coppa di Polonia contro il Lotnik Kryspinów, una compagine che naviga in una categoria sopra la nostra. Si tratta di un impegno provante e sarà un test fondamentale per analizzare le nostre qualità e difetti. Mi piacerebbe finalmente segnare per questa squadra, ma non ci sono ancora riuscito. Il mio desiderio è che questa stagione porti il gruppo a consolidarsi ancor di più e diventare un vero e proprio club.

Vi chiedo di seguirci sui nostri canali social (Facebook – Krakow Dragoons FC / Twitter – @DragoonsFC / Instagram – @dragoonsfc) e vi ringraziamo per averci dato l’occasione di parlare della nostra squadra su IGP.

 

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Francesco Beltrami nasce 55 anni fa a Laveno sulle sponde del Lago Maggiore per trasferirsi nel 2007 a Gozzano su quelle del Cusio. Giornalista, senza tessera perché allergico a ogni schema e inquadramento, festeggerà nel 2020 i trent'anni dal suo primo articolo. Oltre a raccontare lo sport è stato anche atleta, scarsissimo, in diverse discipline e dirigente in molte società. È anche, forse sopratutto, uno storico dello sport, autore di diversi libri che autoproduce completamente. Ha intenzione di fondare un premio giornalistico per autoassegnarselo visto che vuol vincerne uno e nessuno glielo da.

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