Race winner Lewis Hamilton (GBR) Mercedes AMG F1 on the podium. 26.09.2021. Formula 1 World Championship, Rd 15, Russian Grand Prix, Sochi Autodrom, Sochi, Russia, Race Day. - www.xpbimages.com, EMail: requests@xpbimages.com © Copyright: Moy / XPB Images
/

Hamilton, una “fortuna” dura da cento vittorie

Inizia la lettura
/
3 mins read

Bisogna mettersi d’accordo, a un certo punto, anche se per noi non ce ne sarebbe bisogno: un campione va giudicato in base ai risultati della sua epoca, del suo presente, o impostando il confronto con i grandi delle epoche passate?

Avrete già capito che stiamo parlando di Lewis Hamilton. Quello che, a detta di molti, è fortunato. È stato fortunato per cento gran premi vittoriosi di fila; fortunato nel saper cogliere la strategia giusta, anche in base a intuizioni meteorologiche, per anni e anni; fortunato nel costruire, scommettendo sulla durata delle proprie gomme, un numero imprecisato di rimonte portate a termine negli ultimi due o tre giri con calcolo scientifico.

Peraltro, se proprio volessimo per un attimo discutere su questa idiozia della fortuna, senza arrivare al paradigma dei generali di Napoleone, potremmo dire che la fortuna in sé non è un difetto, anzi; è una forma di talento, come la bellezza, se vogliamo fare un paragone.

Poi, per i suoi detrattori, a un certo punto subentra un altro ragionamento: la Formula Uno di oggi non è come quella degli anni settanta e ottanta, quando i piloti avevano il cambio manuale che gli piagava la mano e la frizione da schiacciare. Verissimo, però chiediamo a questi luminari della critica automobilistica se loro guidano ancora le 127 o le Ritmo senza il poggiatesta, con il pedale della frizione che sembrava di ghisa o il volante che sembrava una ruota di bicicletta. Forse anche a noi piacerebbe una Formula Uno con più rumore o con regole più favorevoli alla bagarre (che comunque quest’anno non sembra mancare, come stiamo vedendo), però a chi dice che, per fare un esempio, con il temporale i gran premi non si fermavano qualche decennio fa, come ha fatto recentemente il grande Nigel Mansell, potremmo rispondere, a lui per primo, che le misure delle monoposto della sua epoca erano notevolmente più contenute rispetto ai “transatlantici” attuali.

Che vi piaccia o no, sempre augurandovi di saper discernere tra la simpatia che provate (o non provate) verso un campione e i suoi risultati, Hamilton è già nella élite dei più grandi di tutte le epoche. Se poi in alcune occasioni è stato aiutato dalla fortuna, questo è solo un valore aggiunto.

Romano, 47 anni, voce di Radio Radio; editorialista; opinionista televisivo; scrittore, è autore di libri sulle leggende dello sport: tra gli altri, “Villeneuve - Il cuore e l’asfalto”, “Senna - Prost: il duello”, “Muhammad Ali - Il pugno di Dio”. Al mattino, insegna lettere.

Articoli recenti a cura di