Misano, 2018. Dodici anni di GP di San Marino. Nel 2007, l’evento è poco più di una scommessa. Oggi, più di 4000 giorni dopo è una realtà vincente, produttiva in termini sportivi, mediatici ed economici. Nel 2016 si si chiuse con quasi 160mila spettatori con una spesa diretta riconducibile all’evento di 68,139 milioni di euro. Il 92% della somma è raccolto e trattenuto in Riviera. Indotto altissimo, ricaduta sul territorio enorme. Basti pensare che ogni euro investito su Misano, ne restituisce sette.
Un fiume di ricchezza generato da escursionisti, turisti, appassionati, curiosi, accompagnatori. Vari target, che hanno in comune tre paroline magiche: potere d’acquisto. Misano Adriatico, nel weekend del GP, è una scelta precisa, premeditata. Chi è qui, in questi giorni, lo ha fortemente voluto. E, pur di esserci, paga. Il percorso è “obbligato”. Rifornimento, casello, parcheggio, albergo, ristorante, circuito. E viceversa.
Una volta giunto in Riviera, lo spettatore deve dormire e mangiare. Ha anche voglia di divertirsi, dedicarsi ad attività “collaterali” all’evento. Le alternative non mancano: lungomare, aperitivi, happy hour, serate allietate da VIP e da chi è a caccia di VIP, locali vista mare, spiagge, sole, divertimento, shopping. C’è posto, e prezzo, per tutti. L’importante è spendere.
E come? Ecco il “podio” del 2015 per esempio. Cifre destinate a crescere che infatti sono cresciute.
Al primo posto i 19,356 milioni di euro, spesi per alloggio. Il “food and beverage” (ristoranti, bar, chioschi) ricava 16,170 milioni. Sul gradino più basso del podio, le spese “varie” toccano i 10,750 milioni di euro collocabili fra divertimento, souvenir, merchandising e altri acquisti generici. 2,956 milioni di euro sono appannaggio delle reti di trasporti.
Ma chi è il “prototipo” di spettatore del gp di San Marino? L’evento è sopratutto per adulti maschi: il 44% del pubblico è formato da amici o gruppi che organizzano accuratamente il loro spostamento. Seguono le coppie senza figli. Chi ha una donna paziente, rassegnata o pronta a “vendicarsi” fra cene e centri commerciali si assesta sul 30%. Il 26% per cento è formato da famiglie che raggiungono la Riviera e si “frazionano” a seconda di gusti e interessi dividendosi fra circuito, spiagge, lungomare, centri commerciali e ristoranti. Misano ormai è un evento dove l’importante è esserci.