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Sir Alex Ferguson e gli altri: i 10 allenatori più longevi della storia del calcio

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Sir Alex e gli altri: i 10 allenatori più longevi della storia del calcio

Compie oggi 79 anni Sir Alex Ferguson, l’allenatore che non ha certo bisogno di presentazioni. Lo scozzese, la cui  permanenza a Manchester non sembrava destinata a durare a lungo nonostante i precedenti successi con l’Aberdeen, negli anni convinse tutti divenendo uno dei tecnici più grande di tutti i tempi. In 27 stagioni riesce a conquistare 13 titoli in Premier League, scavalcando il Liverpool e mettendo fine a un’attesa di 25 anni, nel 1993, senza contare Champions League completano la sua straordinaria bacheca. Ma nella storia del calcio tanti sono gli allenatori che hanno messo le radici in una squadra. Ecco la lista dei più longevi di sempre.

Guy Roux (Auxerre 1961–2005)

Una vera e propria istituzione del calcio mondiale. Guy Roux tecnicamente ha allenato per quattro periodi diversi l’Auxerre ma il totale di 53 anni è comunque un dato assolutamente invidiabile. Il tecnico transalpino ha iniziato a giocare nella squadra nel 1952 e ad allenarla ancor prima di appendere gli scarpini al chiodo. Con Roux, i biancazzurri hanno scalato le serie del campionato francese a partire dalla terza, raggiungendo la finale di Coppa di Francia nel 1979, approdando in Ligue 1 nel 1980 e vincendo il titolo nel 1996.

Willie Maley (Celtic 1897–1940)

Maley è stato il primo tecnico riconosciuto del Celtic (fondato dieci anni prima della sua nomina) ed ha vinto non poco: 16 titoli e 14 Coppe di Scozia, con 1.045 successi su 1.614 incontri. In precedenza, aveva anche giocato con i biancoverdi di Glasgow, diventandone l’allenatore a 29 anni e conquistando il titolo alla prima stagione.

Ronnie McFall (Portadown 1986–2016)

Assunto dai nordirlandesi del Portadown a dicembre 1986, McFall ha preso il posto di Sir Alex Ferguson in panchina e vi è rimasto per ben trenta lunghi anni. Ex giocatore del Portadown e allenatore del Glentoran dal 1979 al 1984, ha vinto il primo campionato nel 1990 e conquistato anche la coppa nazionale la stagione successiva. Nel 1995/96 e nel 2001/02 ha nuovamente vinto il titolo nazionale.

Ignacio Quereda (Spagna femminile, 1988–2015)

Ex giocatore in prova al Real Madrid, Quereda è stato scelto dalla Spagna il 1° settembre 1988 ed è rimasto in carica fino a questa settimana. Ha lasciato la panchina dopo aver partecipato al suo primo mondiale, raggiungendo anche le semifinali del Campionato Europeo UEFA femminile 1997 e i quarti nel 2013. Per un breve periodo ha anche allenato le giovanili, vincendo il Campionato Europeo Under 19 UEFA femminile 2004.

Arsene Wenger (Arsenal 1996-2018)

Storico allenatore dell’Arsenal, ha lasciato fine stagione la panchina dei Gunners dopo 22 anni. Una storia fatta di successi ma anche di molte critiche specialmente negli ultimi anni. Già nelle scorse stagioni era stato paventato l’addio del tecnico francese ma sembrava una storia che non potesse mai. Lo scorso luglio l’addio definitivo con 3 Premier, 7 Coppe di Inghilterra e 7 Community Shield.

Juan Santisteban (Spagna giovanile, 1988–2008)

Ex giocatore del Real Madrid negli anni ’50 e ’60, ha guidato le giovanili del club e quindi ha iniziato a lavorare con la Spagna Under 16 del 1988, vincendo i titoli europei di categoria nel 1991, 1997, 1999 e 2001. Dopo la nascita della categoria Under 17, ha vinto il titolo continentale nel 2007 (allenando provvisoriamente l’Under 19 e conquistando un altro titolo europeo) e nel 2008.

Valeriy Lobanovskiy (Dynamo Kyiv 1974–1982, 1984–1990, 1997–2002)

‘Il Colonnello’: un’istituzione del calcio ucraino. Lobanovskiy ha anche allenato Dnipro Dnipropetrovsk, Unione Sovietica, Emirati Arabi, Kuwait e l’Ucraina, ma è sempre stato il simbolo della Dynamo Kiev. Nominato allenatore dalla società nel 1974, ha vinto sette titoli sovietici nei primi due anni, aggiungendo la Coppa delle Coppe e la Supercoppa UEFA nel 1975 e aggiudicandosi in totale 13 campionati. A questi trionfi va aggiunta la Coppa delle Coppe 1986.

Francky Dury (Zultse VV 1990–1993, 1994–2001, SV Zulte Waregem 2001–2010, 2012–)

Anche se il suo periodo più lungo in panchina non è durato più di nove anni, in realtà Dury ha allenato lo stesso club per due decadi. Ingaggiato dallo Zultse nel 1990, ha condotto il club dalle serie regionali al campionato nazionale. Nel 2001, la squadra si è poi fusa con il KSV Waregem, raggiungendo il massimo campionato nel 2004/05. L’anno seguente, Dury ha vinto la Coppa del Belgio, mentre nel 2006/07 ha giocato in Coppa UEFA, arrivando ai sedicesimi. Il tecnico è dunque passato al Gent nel 2010 ma non ha saputo eguagliare i passati successi. Alla fine, è tornato allo Zulte Waregem nel 2012, arrivando secondo in campionato e qualificandosi per la UEFA Champions League.

Vittorio Pozzo (Italy, 1929–48)

Semplicemente l’allenatore più longevo di sempre sulla panchina di una nazionale maggiore europea: il mitico Vittorio Pozzo ha lavorato per l’Italia alle Olimpiadi del 1912 e 1924, prima di diventare Ct della nazionale maggiore nel 1929. Con gli Azzurri ha conquistato la Coppa del Mondo 1934 e 1938.

Mickey Evans (Caersws 1983–2007, 2009–)

Evans ha passato l’intera carriera da calciatore al Wrexham e ha dimostrato grossa fedeltà anche da allenatore. A 36 anni, infatti, è stato nominato giocatore-allenatore dal Caersws e vi è rimasto fino a 60 anni. In quel periodo, Evans ha dominato nella Mid-Wales League, assicurandosi un posto nella Cymru Alliance e diventando uno dei membri fondatori della League of Wales nel 1992. Ha conquistato pure tre Coppe di Lega ed un posto in Coppa UEFA Intertoto nel 2002.

 

Nato a Roma sul finire degli anni Ottanta, dopo aver conseguito il diploma classico tra gloria (poca) e
insuccessi (molti di più), mi sono iscritto e laureato in Lingue e Letterature Europee e Americane presso la
facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata. Appassionato, sin dall'età più tenera, di calcio,
adoro raccontare le storie di “pallone”: il processo che sta portando il ‘tifoso’ sempre più a diventare,
invece, ‘cliente’ proprio non fa per me. Nel 2016, ho coronato il sogno di scrivere un libro tutto mio ed è
uscito "Meteore Romaniste”, mentre nel 2019 sono diventato giornalista pubblicista presso l'Ordine del Lazio

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