Il colosso italiano del cioccolato, Ferrero, ha iniziato la campagna pubblicitaria delle barrette più famose nel mondo in Germania mettendo sulla confezione, al posto della classica foto del bambino biondo e sorridente, anche il volto di giovani di colore o con tratti somatici non propriamente europei. La scelta, presa in occasione dei prossimi Europei in Francia, ha fatto infuriare gli esponenti del partito di estrema destra, Pegida di Bodensee, che ha cominciato tramite la sua pagina Facebook ad attaccare la scelta di marketing, contestando duramente l’azienda, con frasi razziste e ignobili nei confronti dei bambini interessati.
Il partito Pegida, acronimo di Patriotische Europäer gegen die Islamisierung des Abendlandes, fa della xenofobia e della lotta contro l’islamizzazione dell’Occidente la sua battaglia personale, cavalcando il malcontento e il senso di insicurezza da parte dei tedeschi verso il flusso migratorio che sta interessando l’Europa tutta.
“Non ci si ferma davanti a niente. Bisogna davvero comprarle così?“, questo il post che ha subito trovato larga approvazione da parte del popolo dei social network che ha rincarato la dose con frasi se possibile ancora più vergognose: “Vogliono piazzarci la m… come una roba normale” o addirittura “Sono le foto dei futuri terroristi?”. Il tutto ha portato lo staff dei social a oscurare la pagina di Pegida.
Questi signori, però, forse non sapevano che le immagini sulle confezioni dei cioccolatini Kinder ritraevano sì bambini, ma quei bambini che a distanza di anni avrebbero fatto grande proprio la Germania stessa, almeno sotto il profilo sportivo. Infatti le foto incriminate riguardano sopratutto quelle di un pargolo di colore che sarebbe diventato un pilastro della difesa teutonica Jerome Boateng e quella di uno dei più promettenti centrocampisti del panorama mondiale, Ilkay Gündogan, turco che milita nella nazionale tedesca. L’ennesimo inciampo di un partito che vorrebbe una Germania forte e “pura” ma che forse ha dimenticato che la nazionale, una delle più forti al mondo, ha al suo interno e come punto di forza proprio quei giocatori figli di immigrati che nel grande stato europeo hanno fatto la fortuna dei rispettivi club e della rappresentativa nazionale. Gente come Khedira, Ozil, Podolsky, Klose, artefici della vittoria mondiale in Brasile nel 2014, ma anche i vari Bellarabi, Rudiger, Mustafi, Emre Can e tanti altri. La Germania, ha ricostruito, proprio grazie a loro, una compagine fortissima, attingendo al bacino degli immigrati costantemente, facendo della nazionale un simbolo di integrazione tra i popoli.
La Kinder, inoltre, non è la prima volta che a ridosso di una manifestazione sportiva dal grande richiamo, utilizza questo tipo di campagne, come è successo infatti in occasione dei Mondiali 2014 e, nel corso degli anni molti sono i calciatori che da piccoli sono finiti sulla confezione della Ferrero, la quale, ha subito condannato il gesto di Pegida, dichiarando: “Ci distanziamo espressamente da ogni forma di odio razziale o discriminazione – ha scritto la Ferrero sulla sua pagina Facebook dove aveva presentato l’iniziativa – e non le le tolleriamo neppure nella nostra comunità di Facebook“.
Ecco la formazione dei calciatori tedeschi che hanno fatto da testimonial alla Kinder quando erano piccoli