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Gabriele Paparelli: “A mio padre non piacerebbe uno Stadio così”

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Resitutite il derby e lo stadio Olimpico alla gente. A mio padre non piacerebbe uno stadio così”. Pensieri e parole di Gabriele Paparelli. E se a dirlo è proprio lui, il figlio di Vincenzo, ucciso da un razzo lanciato durante Roma-Lazio il 28 ottobre 1979, forse è giunto, davvero, il momento di riflettere su cosa stia accadendo intorno alla stracittadina di Roma.

Gabriele, per te più di qualsiasi altra persona, il derby è una partita a parte…

Sono andato allo stadio, e ci torno ancora, ma Lazio-Roma o Roma-Lazio è uno scoglio difficile da superare a livello emotivo. É doloroso ricordare quanto accaduto a mio padre, ma resto dell’idea che si debba andare allo stadio e tifare la propria squadra. Personalmente sarò presente per Lazio-Fiorentina, l’ho promesso a mia figlia Giulia, che  vuole “esordire” da tifosa in una partita di campionato”

 Il tuo ricordo più bello legato al derby ?

Rispondo senza esitazioni. Il gol di Gascoigne sotto la curva in un Lazio – Roma del 1992. Eravamo sotto di un gol e sembrava persa. La rete e la sua esultanza mi emozionarono molto”

 A proposito di emozioni. Questo derby, almeno sugli spalti, ne regalerà poche

A Roma si vive una situazione che definirei antipatica. Mi spiace molto che la Curva Sud non entri allo stadio. Da appassionato di calcio (tutta la famiglia Paparelli è tifosa, Angelo, fratello di Vincenzo e zio di Gabriele, è romanista, ndr) mi rattrista che il derby sia privato delle scenografie e del tifo che lo rendono una partita unica al mondo. Così come mi infastidisce che le curve siano separate dalle barriere. A mio padre non sarebbe piaciuto uno stadio così ”.

 Credi che siano solo le barriere ad allontanare la gente dallo stadio?

No. Andrebbe riconsiderato tutto. Lo stadio è invivibile. Vedere la partita è un sacrificio più che un divertimento. Raggiungere il proprio seggiolino è un’impresa. L’Odissea inizia dal parcheggio, introvabile e lontano. E poi inizia il lungo percorso fra prefiltraggi e perquisizioni. E come se non bastasse, arrivano anche le multe.  Mio cugino, un ragazzo tranquillissimo, è stato sanzionato per aver retto uno striscione. Incredibile”.

Come si può rigenerare l’entusiasmo?

“In realtà credo che ci sia ancora passione. Il problema è che la stanno spegnendo. Bisognerebbe prendere esempio dall’estero. Stadi belli, comodi, confortevoli, sicuri. A proposito di sicurezza. Siamo nel 2016 e ancora impediscono le trasferte. Parlo da laziale: non è stato possibile raggiungere né Napoli, né Palermo. Come è possibile essere così indietro?”.

Ultimissima: chi vince il derby?

Ride. “La Roma, che domande!”. Sorridere parlando di calcio è ancora possibile. Grazie, Gabriele

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