Futsal, Bruno Coelho: il futsal è divertente ed emozionante più del calcio
È in corso in questi giorni nei Paesi Bassi l’Europeo di Futsal 2022. I campioni in carica del Portogallo, guidati da Mister Jorge Braz, hanno già messo in cassaforte due vittorie su due nella fase a gironi.
Ci sono molte aspettative intorno alla nazionale lusitana, soprattutto per la recente conquista – in ottobre – anche del titolo mondiale.
Quando si arriva sul tetto del mondo, e non per caso, spesso è difficile superarsi, riaffermarsi, ma in fondo uno sportivo professionista è abituato costantemente a dare il massimo, a mettersi in gioco ogni volta, a fare quello sforzo in più per rimanere ai vertici.
Lo sa bene Bruno Coelho, uno dei fautori delle vittorie lusitane e che noi di Gioco Pulito, qualche giorno prima della partenza per i Paesi Bassi, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare.

Il laterale portoghese, attuale giocatore del Futsal Napoli, è uno dei veterani e punto fermo di questa nazionale, è al suo primo anno in Italia e ci ha confidato che la sua esperienza sta andando molto bene, è felice della scelta che ha fatto e del calore con cui è stato accolto.
“All’inizio ho avuto qualche difficoltà nell’adattarmi, visto che avevo appena vinto il mondiale e appena sono arrivato a Napoli sono stato subito catapultato nel campionato italiano. Adesso mi sono adattato, mi piace la squadra, le persone con cui lavoro quotidianamente e sta essendo una esperienza interessante e diversa dalle altre avute sin qui”.
Bruno ha giocato molti anni in Portogallo, soprattutto nel SL Benfica, dove in 9 anni ha messo in bacheca tre campionati e tre Coppe del Portogallo, trasferendosi nel 2020 in Francia, giocando tra le file dell’ACCS, insieme al campione indiscusso del calcio a 5, Ricardinho.
Nella stagione 2021/22 è approdato nella bella Napoli e gli abbiamo chiesto quali sono le differenze maggiori che ha riscontrato nella maniera di vivere il futsal tra Portogallo e Italia, da noi ancora considerate (erroneamente) sport di nicchia: “Non ho notato differenze tecnico-tattiche, il vero problema, un po’ generale, sono le strutture che non sono propriamente adeguate alla nostra specialità. A volte i campi da gioco non hanno la larghezza adeguata, spesso le condizioni degli impianti, soprattutto del pavimento, non sono eccelse, e questo influenza i nostri allenamenti. Ma a parte questo, penso che il campionato italiano sia molto competitivo, ci sono ottimi giocatori nelle squadre che affrontiamo, ed è questo quello che conta”.

L’ala portoghese, originario di Sintra, una cittadina a pochi kilometri dalla più famosa Lisbona, ha cominciato a dare i primi calci al pallone sin da bambino, nel suo quartiere, ma non tutti sanno che Bruno Coelho all’inizio giocava a calcio, e solo dopo, verso i 13 anni, è passato al Futsal.
“Allora non mi interessava molto se giocassi a calcio a 11 o a futsal, per me l’importante era giocare e stare con gli amici. Potevamo essere in 20 come in 10, l’importante era divertirsi e correre dietro alla palla”. E quando gli chiediamo perchè alla fine abbia deciso di dedicarsi completamente al calcio a 5, sport forse meno rinomato, ci risponde così: “Dal mio punto di vista il futsal è uno sport più dinamico, emozionante e divertente. Non sai mai quando può arrivare un goal e ci sono continui cambiamenti di situazione. Il calcio tradizionale a mio parere è più lento e statico. Le reazioni del pubblico mi fanno capire quanto il futsal sia in ogni momento emozionante”!

In dirittura di arrivo della nostra intervista, perchè sì, abbiamo solo 10 minuti, chiediamo a Bruno dove pensa che questa nazionale possa ancora arrivare: “Ogni gioco ha dinamiche differenti che non possiamo controllare, ma sicuramente possiamo controllare il nostro approccio alle partite, la maniera come ci alleniamo, la mentalià con cui entriamo in campo. Vogliamo entrare bene nell’Europeo, con una vittoria, il resto dipenderà dal nostro lavoro. Rappresentiamo il nostro paese, è un onore, e siamo molto motivati. Nonostante io abbia già giocato 134 volte con questa maglia, per me è sempre come se fosse la prima volta, e questo mi dà una carica e un orgoglio enormi”.
Chiudiamo e salutiamo davvero Bruno Coelho con una provocazione: se ha già imparato a cucinare qualche piatto italiano, lui ride e ci risponde serissimo: “La pasta! So che non si deve rompere, e non si deve far cuocere nè troppo e nè troppo poco”.
In fin dei conti, anche i campioni del mondo hanno sempre qualcosa da imparare!