Il mondiale di Formula 1 si è concluso una settimana fa. Hamilton si è candidato campione per la terza volta in carriera e dà appuntamento ai suoi rivali nel 2016, a marzo per il gran premio di Australia. Si spengono i motori della competizione ma rimangono accesi quelli di un altro campionato. Quello della Formula E. Un altro modo di intendere le corse.
In una Parigi ancora scossa per gli attentati, si sta tenendo, dal 30 novembre fino all’11 dicembre, la ventunesima Conferenza sul Clima (COP21) tra i grandi della Terra per discutere su temi riguardanti l’ambiente, la sostenibilità e le possibili soluzioni per limitare le emissioni inquinanti, causa principale del riscaldamento terrestre e dei cambiamenti climatici.
In quest’ottica, da evidenziare l’iniziativa portata avanti dalla Formula E che ha aderito alla Green Sport Alliance, organizzazione internazionale che si occupa di sostenibilità nel mondo dello sport.
La Formula E è una serie automobilistica ideata dalla FIA (Federazione Internazionale dell’automobile) in cui partecipano veicoli interamente alimentati ad energia elettrica. La realizzazione delle vetture nasce da un progetto condiviso tra le case automobilistiche Dallara, Renault, Williams e McLaren. La natura di questa serie consente l’organizzazione di gare all’interno di un campionato a 10 squadre, rispettando l’ambiente e portando le emissioni da combustione di fossili a zero. In questo modo, si eliminano tutti quei fattori di rischio inevitabilmente legati al petrolio e suoi derivati e si possono pianificare nuove soluzioni anche per le automobili nella grande distribuzione.
Il CEO della Formula E, Alejandro Agag, si è detto soddisfatto della collaborazione con la Green Sport Alliance e con tutte le altre aziende che hanno aderito all’organizzazione, convinto che una cooperazione interna ed esterna all’automobilismo possa mostrare un nuovo modo di intendere l’industria nel rispetto dell’ambiente e delle persone che lo abitano. Dello stesso avviso, il Presidente della GSA, Allen Hershkowitz che ha sottolineato come la Formula E sia l’unico caso in cui una disciplina sia stata creata partendo dalla mission ambientale di ridurre l’inquinamento da combustibile fossile. Aggiunge, inoltre, che tale iniziativa potrà servire come veicolo per sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso uno sport che coinvolge milioni di appassionati.
Agag ha voluto, poi, riunire un team di esperti della Green Sport Alliance in occasione, appunto, della COP21 di Parigi, proprio per approfondire le tematiche climatiche e il ruolo che lo sport deve avere per dare il buon esempio, non solo ai cittadini ma, soprattutto, agli Stati, ai governi e alle società internazionali.
Agag parlerà di nuovo in occasione del vertice annuale di Green Sport Alliance, previsto a Houston nel giugno 2016.
L’idea di un campionato automobilistico interamente alimentato da energia elettrica e dal basso impatto sul clima e sull’ambiente sembra essere un sogno diventato realtà. Dal 2012, anno della creazione della Formula E, fino ad oggi, molti sono stati i passi avanti e, allo stesso modo, non pochi sono stati gli ostacoli e la riluttanza dei potenti che non vorrebbero rinunciare alla fornitura di risorse energetiche classiche, fonte di ingentissimi guadagni. Per adesso sono 10 i circuiti, quasi esclusivamente urbani, in cui gareggiano questi bolidi dal “respiro gentile”, dagli Stati Uniti all’America Latina, per passare poi all’Europa fino ad arrivare in Asia.
L’obiettivo è quello di riuscire ad arrivare ai livelli della Formula 1 ed avere la giusta attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Nel frattempo, i piloti, a differenza dei più blasonati del circo di Bernie Ecclestone, continuano a correre e a divertirsi in un contesto, a detta di tutti i partecipanti, amichevole e propositivo per il continuo miglioramento della categoria, con l’occhio attento verso la Green Economy, divenuta sempre più necessaria alla luce dei pericolosi risvolti che gli esperti del clima richiamano a più riprese.
A proposito, lo sapete chi è il campione in carica? Nelson Piquet Junior. Vi dice qualcosa?
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