Lo avevamo detto che Massimo Ferrero era capace di tutto. Di comprare calciatori fuoriclasse, di mettersi il foulard in testa mentre parla in diretta Tv o peggio, di dirne di tutti i colori. E questo è quello che ha fatto ieri, quando a Lotito, Cairo e soprattutto a Pulvirenti, ne aveva dette di tutti i colori. Passati gli epiteti di “tirchio” o “pescivendolo” indirizzati nei confronti di Cairo e di Lotito, quello che non poteva passare, erano le dichiarazioni d’orrore (si proprio di orrore) che Ferrero ha rivolto al suo collega Pulvirenti.
Le hanno sentite tutti, le parole che ha detto Ferrero, e le hanno riportate in tanti, tra siti e giornali che fanno informazione, sportiva e non. Per chi non le avesse sapute, il presidente della Samp dai microfoni della trasmissione La Zanzara, aveva augurato al suo ormai ex collega catanese nientemeno che di “morire”.
“Deve morire” aveva detto Ferrero del presidente del Catania,a proposito della vicenda che ha visto coinvolto Pulvirenti arrestato della Procura di Catanzaro per frode sportiva. Ferrero non ha spiegato il perché di quelle sue parole. Antipatia? Rabbia? Boutade? Si anche boutade, perché non è cosa nuova che alla Zanzara, la trasmissione diretta dal giornalista Giuseppe Cruciani, molte persone che parlino, si lascino un po’ andare. E il contesto, per tipi “fumanti” come Ferrero, di certo non aiuta. Basta una provocazione da parte del conduttore, e a quel punto la “bomba” scoppia.
Non è stata la prima volta e non sarà neanche l’ultima. Sarà andata così anche Ferrero? Alla luce di quelle che sono le sue ultime dichiarazioni, arrivate fresche fresche, pare proprio che si, le cose, siano andate in questo modo. Ferrero, alla Zanzara, provocato a dovere, si è lasciato un po’ andare. Dicendo evidentemente cose, soprattutto su Pulvirenti, un po’ troppo pesanti, anche per uno come lui.
Il presidente della Samp ha abituato il suo pubblico a “sparate” di questo genere. Ma evidentemente questa volta si è accorto di averla “sparata troppo grossa”. E allora è arrivata pronta, anche la smentita. Per non essere fraintesi – avrà pensato il presidente della Samp – meglio parlare con l’Ansa questa volta. Poche parole, ma essenziali. “ In radio si parla per battute – ha detto Ferrero – ieri ho augurato la morte del calcio malato, non mi riferivo certo a persone”. Ricevuto, forte e chiaro. Ferrero ha anche aggiunto, sempre ai microfoni dell’Ansa, di sentirsi “dispiaciuto” e “basito”.
Ha detto proprio così, “basito”. Ferrero, è uno che stupisce e al quale se potessi, chiederesti tante cose. Per esempio: “Presidente, se lei è basito, Pulvirenti, che cosa avrà pensato?”.