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Fenomeno in campo, campione fuori: l’ennesimo gesto straordinario di Dani Alves

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Odio tutto ciò che circonda il calcio. Vivo in questo mondo, ho un ruolo, ma non ne faccio pienamente parte, non sempre sono a mio agio. Ho i miei difetti, ma sono onesto”.

E ancora: “Non mi vedo nel mondo del calcio dopo il ritiro, non farò l’allenatore. Ho altri interessi, la mia intenzione è quella di mettermi uno zaino in spalla e andare in giro per il mondo”.

Che il terzino destro del Barcellona Dani Alves fosse un personaggio decisamente fuori dagli schemi non lo scopriamo certo oggi; tuttavia, ciò che colpisce di questo ragazzo di 33 anni è l’innata capacità di essere speciale tanto all’interno del rettangolo verde quanto, se non di più, al di fuori di esso.

Domenica 8 maggio 2016. Il difensore blaugrana ha da poco terminato di effettuare il riscaldamento pre-partita sul terreno di casa del Camp Nou prima del derby contro l’Espanyol quando trova il modo di sorprendere il pubblico ed il mondo intero con un gesto straordinario.

Proprio a pochi istanti dal fischio d’inizio di una gara di vitale importanza per i suoi, Dani Alves avvista tra la folla sugli spalti dello stadio Carlos, un tifoso non vedente.

Il ragazzo è seduto nelle vicinanze della fidanzata del calciatore della nazionale verdeoro, la modella Joana Sanz, e della compagna del centrocampista blaugrana Sergio Busquets, Elena Galera.

Dani Alves si affretta nei pressi della zona dove il giovane è seduto con la sua maglietta della squadra spagnola e, senza pensarci troppo, lo prende in braccio per includerlo nella rituale foto di squadra che precede la partita sul terreno di gioco.

Immediatamente, il volto di Carlos si illumina con un sorriso estasiato, chiaramente entusiasta per essere vicino a tutti i membri del suo club preferito.

La compagna di Dani Alves, Joana, ha condiviso sui social un video e delle foto riguardanti il gesto, seguite da un commento carico di orgoglio nei confronti del proprio uomo e di stima nei confronti del tifoso blaugrana.

La possibilità di rendere realtà il sogno di Carlos mi dà la carica per andare avanti a combattere in questo mondo. L’animo nobile di persone come Carlos è un esempio dei veri valori della vita, una dimostrazione di come bisogna godersi tutto ciò che abbiamo, le piccole cose che potrebbero essere enormi se solo noi non fossimo così avidi. Dobbiamo comprendere quanto siamo fortunati soltanto a detenere tutti i sensi e le capacità di una persona senza handicap. Mi ha emozionato così tanto vedere questo ragazzo con la faccia piena di lacrime perché era in mezzo ai suoi idoli; campioni che purtroppo è in grado di seguire soltanto alla radio. Grazie Carlos, per averci mostrato che la felicità è così semplice da raggiungere.

Le immagini hanno ricevuto centinaia di like e condivisioni oltre a molti commenti pieni di ammirazione da parte di utenti che hanno applaudito il bellissimo atto di Dani Alves.

Non accade, purtroppo, molto spesso di assistere a comportamenti simili sui campi di calcio, con star di frequente decisamente più impegnate ad aggiustarsi la chioma o a mettersi in posa di fronte alle telecamere; per Dani Alves, tuttavia, essere speciale è la normalità ed è la sua storia a dimostrarlo.

Marzo 2011. Il calciatore francese del Barcellona Eric Abidal viene colpito da una notizia terribile: ha un tumore al fegato e deve essere al più presto operato. Tutto il mondo sportivo, oltre ai suoi compagni di squadra, si stringe attorno al ragazzo, che fortunatamente riesce a vincere la propria battaglia contro il male e addirittura a tornare a giocare. Cosa c’entra Dani Alves in questa storia? A raccontarlo è lo stesso Abidal in un’intervista a cuore aperto: “Dani Alves si era offerto di donarmi parte del suo fegato per il trapianto, ma non poteva farlo in quanto atleta”. Un gesto incredibile da parte di una persona eccezionale. Ogni ulteriore commento sarebbe superfluo. Ma non finisce qui.

27 aprile 2014. Allo stadio ‘El Madrigal’ va in scena Villarreal-Barcellona. Al trentunesimo della ripresa, con i padroni di casa in vantaggio per 2-1, un tifoso dagli spalti lancia una banana a Dani Alves. L’ennesima dimostrazione di stupidità e razzismo proveniente dalle tribune di uno stadio che ospita una partita di calcio. Il brasiliano che fa? Potrebbe inveire contro l’autore del gesto o ignorare cotanta idiozia ma Dani Alves si supera: raccoglie prontamente il frutto e lo mangia, prima di battere il calcio d’angolo. Il motivo? Ben presto spiegato dallo stesso protagonista: “Mio padre me lo diceva sempre ‘figlio mio, mangia le banane per evitare i crampi’ e io l’ho fatto“. Un genio.

dani-alves

La vicenda, però, prende una brutta piega per l’autore del gesto, il ventiseienne David Campayo; questi, infatti, viene subito individuato e bandito a vita dallo stadio del Villarreal. Inoltre, il club spagnolo tronca immediatamente la collaborazione esistente col ragazzo mentre la giustizia sportiva lo punisce con due anni lontano dagli stadi. Campayo, soprattutto, perde il posto di lavoro (era allenatore di una squadra di serie inferiore) e rischia tre anni di carcere per il reato di discriminazione, odio o violenza per motivi razzisti.

Interviene, allora, ancora una volta Dani Alves e non lo fa per gettare benzina sul fuoco, quando ne avrebbe comunque tutto il diritto. Il terzino, infatti, afferma: “Ridate il lavoro al ragazzo. Non voglio ferire nessuno, probabilmente voleva fare uno scherzo e ha scatenato un pandemonio. Chiedo che venga reintegrato.

Un gran signore. Neppure le accuse lanciate dal quotidiano ‘As’, notoriamente molto vicino al Real Madrid, di un evento non spontaneo ma voluto dallo stesso Dani Alves e dal compagno di squadra Neymar per porre fine agli insulti razzisti negli stadi, scalfiscono la straordinaria (e pacifica) risposta del brasiliano ad un gesto ridicolo.

“Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Agata Christie era perentoria in merito. Si può, dunque, considerare provato che Dani Alves sia un esempio positivo da pubblicizzare ma soprattutto da seguire per molti ragazzini che crescono con il sogno di diventare grandi calciatori.

Ecco il video di Dani Alves e il giovane Carlos

https://www.youtube.com/watch?v=tKwx4AnAnz8

Nato a Roma sul finire degli anni Ottanta, dopo aver conseguito il diploma classico tra gloria (poca) e
insuccessi (molti di più), mi sono iscritto e laureato in Lingue e Letterature Europee e Americane presso la
facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata. Appassionato, sin dall'età più tenera, di calcio,
adoro raccontare le storie di “pallone”: il processo che sta portando il ‘tifoso’ sempre più a diventare,
invece, ‘cliente’ proprio non fa per me. Nel 2016, ho coronato il sogno di scrivere un libro tutto mio ed è
uscito "Meteore Romaniste”, mentre nel 2019 sono diventato giornalista pubblicista presso l'Ordine del Lazio

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