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Felice Pulici, il portiere della Lazio “calcio e pistole”

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Felice Pulici, il portiere della Lazio “calcio e pistole”

“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, cantava Faber.

Nel campionato di Serie B 1971-’72 il Novara subì quarantacinque reti: solo il Modena ultimo della classe fece peggio. Il portiere dei piemontesi era Felice Pulici, ma l’icona biancoceleste Bob Lovati mise da parte le statistiche e decise di portarlo a Roma.

Nella Capitale è stato compagno di stanza di Sergio Petrelli, colui che la notte precedente una stracittadina uscì sul balcone e sparò in area per intimidire i supporters giallorossi che infastidivano i giocatori avversari (come ha scritto Angelo Carotenuto nel libro ‘Le canaglie’)…

Calcio e pistole quella Lazio. E due spogliatoi divisi. Un giorno al termine dell’allenamento, Gigi Martini andò ‘dall’altra parte’ perché il suo phon si era rotto: Pulici entrò in ritardo e quando vide il compagno di squadra usare il suo asciugacapelli staccò la spina. Dopo uno scambio di parole il terzino sinistrò minacciò l’estremo difensore con il collo di una bottiglia rotta e Felice mollò la presa (come raccontò lui stesso nella puntata di Rai Sport ‘Dedicato a’ sul primo scudetto biancoceleste)…

Divisi nel corso della settimana, uniti la domenica. E quel signore in panchina… La domenica antecedente la scomparsa di Maestrelli andò in scena Lazio-Roma e con le sue parate furono decisive per la vittoria: disse che aveva ricevuto l’aiuto di qualcuno…

Pulici ha conquistato entrambi i tricolori della storia laziale. Non era un highlander, ma nel 2000 era dirigente del club di Cragnotti. Nel 1992 si laureò in giurisprudenza e fu uno dei legali del club biancoceleste nel processo sportivo di Calciopoli. E’ stato anche segretario della Federazione Sport Sordi Italia.

Una vita ricca di emozioni la sua. E quel famoso 12 maggio 1974 dopo la partita con il Foggia dovette andare di fretta a Monza perché la moglie dava alla luce il secondogenito… E nella serata di ‘Padre in figlio’ in ricordo di quello scudetto mostrò una maglia con la scritta ‘Auguri Gabriele’. Nel dicembre 2018 anche il TG1 parlò della morte di Felice Pulici.

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