Nei primi di marzo si è disputato a Pesaro l’incontro tra Italia e Svizzera, valido per il primo turno della Coppa Davis. La selezione elvetica, orfana di Roger Federer e di Stan Wawrinka, partiva da grande sfavorita e non è infatti riuscita ad opporsi alla squadra italiana. Tutto merito della solidità del gruppo azzurro, guidato soprattutto da Paolo Lorenzi e da Andreas Seppi, i veri artefici della vittoria.
Il senese è riuscito ad imporsi nel primo match sull’esperto uomo-Davis Marco Chiudinelli dopo una maratona di 5 set, un match pazzesco nel quale alla fine gli sforzi di Lorenzi hanno pagato alla grande. Andreas invece era atteso da un match piuttosto abbordabile col giovanissimo Henri Laaksosen, e pur non esprimendo il suo miglior tennis ha portato a casa una sofferta vittoria in quattro set.
Poi il doppio Bolelli-Seppi ha avuto vita facile sulla coppia formata sempre da Chiudinelli e Laaksosen, sfruttando soprattutto l’inesperienza di quest’ultimo e portando quindi alla vittoria l’Italia. Di lì, gli ultimi due incontri vinti da Cecchinato e Lorenzi, che erano una pura formalità e hanno sancito il definitivo 5 a 0 per gli azzurri.
Va detto che la sfida con la Svizzera era un test tutt’altro che proibitivo, la squadra italiana non poteva certo farsi sfuggire questa ghiotta occasione, ma va comunque riconosciuto l’ottima prova della nostra selezione. Una vittoria che fa morale e che ci fa ben sperare.
E fortunatamente non è questa l’unica gioia che ci ha regalato il tennis italiano negli ultimi tempi. Perché tra il 19 e il 21 febbraio a Bucarest è andato di scena l’atto finale della Winter Cup – i campionati giovanili europei – e l’Italia non ha affatto demeritato.
I primi giorni di febbraio la squadra degli Under 14, guidata dal capitano Massimo Valeri e formata da Lorenzo Musetti, Lorenzo Rottoli e Fausto Tabacco, era riuscita a qualificarsi per la fase finale della competizione, grazie alla vittoria sulla Svizzera – sempre lei, ironia della sorte -, malgrado fosse nettamente sfavorita. Sono bastate le vittorie dei due singolaristi Musetti e Rottoli, sui più quotati avversari elvetici, per superare la fase a girone in modo più che brillante.
Poche settimane dopo l’Italia ha letteralmente sbaragliato la concorrenza. Prima, nei quarti, ha avuto la meglio sulla Russia, poi in semifinale e in finale ha battuto la Francia e la Repubblica Ceca, le prime due teste di serie, aggiudicandosi così i campionati juniores under 14.
Un exploit davvero incredibile, se si pensa che in 35 anni questa è solo la seconda volta che l’Italia conquista la vittoria in questa competizione, dopo il successo di 10 anni fa.
Ma non è questo l’unico risultato rilevante. Perché anche i ragazzi dell’under 16 sono stati protagonisti di una grande prova, piazzandosi terzi nella competizione. La squadra, formata da Riccardo Perin, Gabriele Bosio e Federico Arnaboldi e capitanata da Stefano Pescosolido, era riuscita a superare la fase a girone senza intoppi, per poi passare il primo turno battendo la Repubblica Ceca.
In semifinale però è arrivata la sconfitta contro l’Olanda, che si imposta nel decisivo match di doppio, un incontro tiratissimo che si è concluso solo dopo il cosiddetto super-tiebreak. Nonostante la delusione, il gruppo non si è demoralizzato, andando comunque a vincere la finalina per il terzo posto contro il Belgio. Un pizzico di rammarico rimane, ma il risultato azzurro è comunque ottimo.
Dopo questi campionati europei non si possono che tirare le somme. Il movimento juniores in Europa sta vivendo un periodo di transizione, nel quale le nazioni storicamente più forti hanno iniziato ad arrancare. Ad approfittare di questa fase di stallo ci hanno pensato soprattutto la Repubblica Ceca e la Russia, ma anche l’Italia non è stata da meno. I risultati raggiunti sono stati sorprendenti e fuori da ogni più roseo pronostico, segno forse che il nostro movimento giovanile non è così in crisi come sembra.
Malgrado le croniche difficoltà, prettamente italiane, in cui versa il movimento juniores – nel tennis come in tanti altri sport-, non ci resta che aggrapparci a queste vittorie, sperando che i nostri giovani talenti ci sorprendano ogni giorni di più e ci regalino nuove soddisfazioni.
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