La scorsa settimana due sono stati gli avvenimenti più importanti del Tennis mondiale. Da un lato le fasi finali del Master 1000 di Montecarlo – in cui si è imposto l’intramontabile Nadal, per la decima volta in carriera -, dall’altro le semifinali di Fed Cup, che vedevano opposte la Svizzera contro la Bielorussia e gli Stati Uniti contro la Repubblica Ceca. Eppure, una buona fetta dell’attenzione dei media non ha potuto non focalizzarsi su Costanza, in Romania, dove si teneva lo spareggio per il World Group II tra Gran Bretagna e Romania. Uno spareggio che, mediaticamente parlando, non sembrava avesse molto da raccontare. E il motivo di questo interesse ha un nome e cognome: Ilie Nastase.
Classe 1946, vincitore di uno US Open e di un Roland Garros nonché ex numero uno al mondo, Nastase è il capitano della squadra romena di Fed Cup. Una figura importante all’interno della federazione romena, nonché idolo indiscusso in patria. Eppure il suo status non gli ha impedito di rendersi protagonista di una serie di uscite davvero infelici, al limite del grottesco.
Tutto ha avuto inizio il venerdì, durante una conferenza stampa. Un giornalista ha chiesto alla Halep un commento sull’inaspettata gravidanza di Serena Williams, quando Nastase si è rivolto in rumeno ad alcuni membri del suo entourage, pensando di non essere ascoltato, e ha chiesto: “Vedremo che colore avrà, cioccolato con latte?” Una battuta di cattivissimo gusto, dal quale trapelava non solo un razzismo nemmeno troppo velato, ma anche dei dubbi sulla paternità del bambino. Dubbi privi di fondatezza, visto che la Williams è da tempo fidanzata stabilmente con Alexis Ohanian, cofondatore di Reddit.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg, è in campo che Nastase ha dato il peggio di sé. Il sabato si sfidavano la Konta la Cirstea, il punteggio vedeva la britannica avanti 6-2 1-2. Visto il momento critico della giocatrice di casa, il pubblico ha creato una bolgia all’interno del palazzetto, provocando le lamentele del team britannico. E proprio in questo frangente Nastase ha perso le staffe, inveendo contro la Konta e la Keothavong, capitano della Gran Bretagna. “Sei una pu*****!”, le parole urlate addosso alla tennista, per poi rivolgersi alla Keothavong: “Qual è il tuo ca*** di problema?”.
A quel punto è intervenuto il giudice di sedia, che ha costretto Nastase a lasciare il campo. La Konta, sconvolta da quanto accaduto, ha abbandonato a sua volta il campo per qualche minuto, la qual cosa ha mandato su tutte le furie la Cirstea, che trovava immotivato il suo allontanamento dal campo – per il quale in effetti l’arbitro non aveva dato l’ok -. Un parapiglia ingestibile, che ha reso incandescente il palazzetto.
E ovviamente le polemiche sono continuate anche a match finito – vinto in 2 set dalla Konta, per la cronaca – . La Cirstea ha manifestato tutta la sua rabbia, dichiarando che più volte nella sua carriera le sono state rivolti in campo insulti ben più gravi, eppure mai si è permessa di andarsene negli spogliatoi come ha fatto la britannica. La Konta e la Keothavong hanno invece duramente condannato l’atteggiamento deplorevole di Nastase. Soprattutto la Konta ha giustificato il suo comportamento spiegando che il pubblico, aizzato dal capitano romeno, aveva iniziato ad insultarla duramente, creando in lei una sorta di shock: non sarebbe riuscita a restare in campo con tutte quelle urla offensive nelle orecchie.
Nel tentativo di smorzare i toni è intervenuta anche Simona Halep. La numero 1 di Romania ha provato a difendere il suo capitano – che lei stessa aveva caldamente voluto nel team romeno -, condannando sì il suo linguaggio, ma spiegando che il tutto era dovuto all’euforia del momento e al suo carattere esuberante. Al contrario, ci è andato giù pesante Dave Haggerty, presidente dell’ ITF: non solo ha stigmatizzato il modus operandi di Nastase e gli ha vietato di presiedere ai match di domenica, ma ha anche aperto un’indagine nei suoi confronti.
Ma ovviamente chi non poteva non intervenire se non lui, l’artefice di tutto? Nastase in un primo momento non ha affatto cercato di scusarsi, tutt’altro: “Non ho rimpianti e possono anche spedirmi in galera, non me ne frega. Tentavo solo di agire nell’interesse della mia giocatrice. L’inglese è uscita dal campo senza neanche chiedere il permesso e ammetto che l’ho chiamata pu***** in quell’istante. Continuava a voler calmare il pubblico, ma non siamo a teatro. Questo è un gioco. Questa gente vuole rendere un match di tennis un film silenzioso.” Ha poi continuato: “Non me ne frega un ca*** se mi multano o non mi permettono fare più il capitano. Ho 70 anni e nemmeno mi pagano per essere il capitano della squadra. Vi ricordo che sono stato un numero uno, se togliete fuori un numero uno, questo non è positivo per il tennis.”.
Inutile dire che, malgrado tutte le giustificazioni e le spiegazioni del caso, quella dell’ex-tennista romeno è stata una brutta figuraccia. Nella sua veste di istrione che ammanta le folle, Nastase voleva attirare l’attenzione del suo pubblico, rendersi protagonista come negli anni d’oro. Peccato che il suo spettacolo si è trasformato in una scena patetica, pregna di odio, misoginia e razzismo. Una scena che ha contribuito ad adombrare la sua figura di vecchia gloria del tennis, che malgrado il talento cristallino non ha mai brillato di luce propria, a causa di un comportamento troppo spesso sopra le righe.
Per ultima non ha potuto fare a meno di commentare anche un’altra diretta interessata, Serena Williams: “È avvilente vivere in una società dove persone come Ilie Nastase possano fare commenti razzisti verso me stesso e mio figlio non ancora nato, e commenti sessisti verso le mie colleghe. Ma né questo né nient’altro mi proibirà di continuare a mettere amore, luce e positività in tutto quello che faccio. Continuerò a fare da portabandiera e a prendere posizione per ciò che è giusto.”
Nei giorni scorsi Nastase ha provato a mettere una pezza, scusandosi (o meglio giustificandosi) per le sue parole: “Mi è stato chiesto quale opinione avessi sul fatto che Serena fosse incinta. È stato lì che ho scoperto che era incinta e la mia reazione è stata spontanea. La Williams è una delle giocatrici più forti di sempre e so quanto abbia lavorato per ottenere quei risultati. Non è che stia cercando di difendere le mie parole, ma vi assicuro che dietro di esse ci sia il desiderio di difendere gli interessi del team e del tennis rumeno”. Parole di circostanza che non hanno convinto l’opinione pubblica.
Ed è proprio questa la differenza tra una persona di classe – campionessa o meno che sia – e un ex campione corroso dall’odio sta tutta qui.