Fabrizio Biasin: “Juve prima? Giusto. Suning, una fortuna per l’Inter”

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Pioli, da quando è subentrato sta facendo molto bene. Te  lo aspettavi? Avresti mai pensato che un allenatore, alla fin fine alla sua prima vera esperienza su una panchina importante, potesse riuscire a portare a risultati, come le 7 vittorie di fila, che non si vedevano dai tempi di Mourinho. In un ambiente poi, come quello dell’Inter, che dopo lo Special One…

Mi aspettavo sicuramente un miglioramento. Era fisiologico, stiamo parlando di una squadra che già aveva da tempo dei grandi valori, il fatto che non portasse punti in classifica era destinato a terminare presto. Di sicuro Pioli è stato bravo a mettere i giocatori a loro agio sia in campo sia fuori, e soprattutto, a dare un’identità alla squadra. Pochi lo dicono, ma è una squadra che gioca un bel calcio. Magari non un calcio straordinariamente bello, ma un gioco che produce tante azioni e piace ai tifosi.

Proprio a Bologna, a sancire la 9° vittoria nelle ultime 10 partite di campionato, ci ha pensato Gabriel Barbosa, detto Gabigol. Cosa pensi del giocatore? Può davvero diventare un fenomeno (con la ‘f’ minuscola)? E come ti spieghi questo suo successo sui social? I tifosi sembrano davvero adorarlo.

È chiaro, un ragazzo che è costato 30 milioni deve rendere di più rispetto a quel poco che ha fatto vedere fin qui, un po’ per colpa sua, un po’ per il fatto che per adesso è stato proposto poco, secondo me con intelligenza. Probabilmente in un momento in cui l’Inter andava male, come nella prima parte della stagione, non aveva senso buttarlo nella mischia, si rischiava di bruciarlo. Adesso piano piano sta prendendo i suoi minuti, l’Inter a Gennaio ha deciso di trattenerlo. Sono andati via tanti giocatori, poteva andare via anche lui in prestito, invece l’Inter ha deciso di tenerlo proprio perché sapeva che sarebbe arrivato il suo momento. E questo è un ragazzo che ha: delle qualità tecniche indiscusse; qualità morali, perché stiamo parlando di un bravissimo ragazzo, e questo non è un aspetto secondario (vedendo soprattutto lo storico in Italia); e in più sta cercando di adattarsi ad un tipo di gioco che non conosceva, come quello europeo, dove la posizione è importante, dove devi ascoltare il tuo allenatore. Io credo che da qui a fine stagione scenderà sempre di più in campo. Poi è evidente che se uno lo accosta a Ronaldo fa un errore clamoroso, però sicuramente non è quel bidone che qualcuno voleva far passare. Nel momento in cui Pioli si è trovato nella necessità di fare punti, si è affidato a delle certezze, che si chiamano Icardi là davanti, Candreva sula destra, Perisic sulla sinistra, e Joao Mario dietro lo stesso Icardi. A quel punto le caselle erano complete, per forza di cose in quel momento non c’era spazio. Adesso con prima la squalifica di Icardi, poi con Candreva che è sceso un po’ di condizione ed altri fattori, lui piano piano sta trovando il suo spazio, e finalmente lo sta anche sfruttando in maniera adeguata.

Non  posso non chiederti di Icardi. Prima la autobiografia, poi la querelle a distanza con Maradona, però i gol arrivano sempre. Per te può davvero diventare uno dei top di sempre Maurito? E secondo te è giusto sia lui capitano invece che personaggi meno carismatici ma più leader silenziosi? Uno su tutti: Handanovic.

Allora, io sono di parte su Icardi. Sono poco attendibile, perché secondo me siamo di fronte ad un grandissimo calciatore. Calciatore e uomo, perché questa è una cosa che magari qualcuno non condividerà. Per me invece che ho avuto modo di conoscerlo, pochissimo per carità, e per quel poco mi ha fatto pensare di essere di fronte ad una bravissima persona. In campo lo vedono tutti, stiamo parlando di un ragazzo che a 24 anni appena compiuti ha già dei numeri incredibili e straordinari, che aggiorna in continuazione per gol e assist. Anche per km corsi, mi sembra al 3° posto nella rosa. Per cui, per l’aspetto sportivo non ho alcun tipo di dubbio. Sul fatto che si potesse dare la fascia da capitano a qualcun altro, dico che ci può stare, si poteva dare ad altri come Handanovic, effettivamente è stato un azzardo, ma un azzardo, almeno secondo me, vinto. Icardi sta dimostrando di essere meritevole di indossare quella fascia, i compagni di squadra lo seguono. È vero, ai tempi in cui gli è stata assegnata la fascia, faceva i ‘capricci’ per il rinnovo, ma io credo che sia il segno di una società che in quel momento era un po’ in difficoltà per mille motivi, che ha voluto puntare sul suo giocatore più rappresentativo. In più, l’ ho trovato un modo per: 1) dargli un motivo in più per restare a Milano; 2) dare una continuità con quello che era successi nei precedenti 15 anni con Zanetti. Ovvio, il paragone è assolutamente azzardato, ma io credo che siamo di fronte a un ragazzo che ha 24, con una famiglia sulle spalle, e quindi un’idea ben precisa della sua vita extrasportiva. Io credo che la fascia di capitano dell’Inter sia assolutamente in ottime mani.

Anche se, come molte male lingue non fanno a meno di sottolineare, le uniche sconfitte con il nuovo tecnico sono state contro Juve e Napoli  nelle uniche partite di un certo livello che i nerazzurri hanno affrontato.

Beh, la partita con il Napoli è arrivata pochi giorni dopo che Pioli era arrivato a Milano. Effettivamente la partita era stata mal giocata, brutta, con uno strascico della prima parte di stagione in cui le cose andavano male. Contro la Juve invece io credo che l’Inter abbia giocato un’ottima partita, nel senso che negli ultimi 3 mesi, ovvero dalla finale di Doha tra Juve e Milan in avanti, pochissime squadre sono riuscite a mettere così in difficoltà la Juventus, praticamente nessuna nel suo stadio. Ce l’ha fatta l’Inter con una partita ben giocata, in particolare nel primo tempo, e quindi secondo me Pioli esce a testa alta anche da questa partita.

Un pensiero su Inter – Juve?

Su Juventus – Inter sono sempre stato abbastanza chiaro, ognuno poi strumentalizza/gestisce le cose a modo suo. Comunque, non è una questione di juventini contro interisti, per come la vedo io. Secondo me c’è un problema arbitrale ben chiaro in una partita centrale come quella tra Juve e Inter allo Juventus Stadium, e l’Inter aveva necessità di fare punti per la corsa alla Champions League. Non c’è riuscita per demeriti propri, perché la Juve ha meritato la vittoria, ma anche perché l’arbitro ha passato una brutta serata, 90 minuti gestiti secondo me male, nei confronti sia dell’Inter sia della Juventus. Questo significa che è stata una direzione sbagliata. Non c’è nessun tipo di prevenzione nei confronti della Juventus, c’è semplicemente un arbitro che ha sbagliato la serata. Così come Mazzoleni ha sbagliato nella gestione delle cose a Bologna, così come in Sampdoria – Cagliari c’è stato un mezzo disastro con un gol clamoroso annullato al Cagliari, e un rigore altrettanto clamoroso negato alla Samp. Quello che voglio dire è che evidentemente c’è un problema arbitrale più che una questione di ‘io sto con la Juve’, ‘ io sto con l’Inter’. 6 arbitri per partita invece di semplificare  le cose le complicano, e questa cosa andrebbe guarita. Secondo me puntare su 6 teste su un campo da calcio è esagerato. Una volta c’erano le terne, e bastavano quelle. Adesso invece si è deciso di aumentare, e invece di semplificare le cose si sono complicate. Proprio in Sampdoria – Cagliari l’arbitro stava convalidando serenamente il gol del Cagliari, e l’assistente ha fischiato che ha visto non si sa dove non si sa come, e quindi invece di aiutarlo lo ha fatto sbagliare.

Ora in nerazzurri sono in piena corsa per l’Europa. Credi che possano arrivare a conquistarsi un posto Champions?

È molto complicato. Tutte le partite hanno la stessa importanza e l’Inter deve vincerle tutte se vuole sperare di arrivare al terzo posto. Bisogna sperare che le avversarie sbaglino, anche se è chiaro che i nerazzurri compirebbero un piccolo miracolo sportivo se ce la facessero. Diciamo che per ora le possibilità non superano il 25-30%.

Cosa pensi del miracolo dell’Atalanta? Squadra allenata tra l’altro da Gasperini, uno che all’Inter non fece proprio benissimo.

La gestione a Bergamo è da sempre illuminata. Poi ci sono stagioni in cui la squadra combatte per salvarsi, e altre dove va a metà classifica. Quest’anno c’è stato questo exploit, ma queste sono cose che variano di stagione in stagione. La certezza è che a Bergamo sanno far calcio, perché hanno un potenziale incredibile grazie al settore giovanile, loro fiore all’occhiello che viene coltivato e portato avanti. Sanno come vendere, sanno chi andare a comprare, e così i risultati vengono da sé. Va dato il merito a Gasperini di aver fatto delle ottime cose  con questi ragazzi, visto che, anche se a gennaio ne vendono un paio, poi ne entrano altri 2 nuovi. Hanno un bacino inesauribile, e sono forse i migliori in Italia sotto questo punto di vista. Uno buono ce l’ha anche l’Udinese, ma adesso forse l’Atalanta ha superato il club friulano. In più, la dea produce baby fenomeni a km 0, li scova in zona.

Intanto in Europa Icardi&co. la guardano da casa. Secondo te l’Inter di oggi, anche alla luce dei sedicesimi di Roma e Fiorentina, avrebbe potuto essere una contender in Europa League?

Assolutamente sì. Per la qualità che ha l’Inter l’obiettivo minimo era arrivare alla fase ad eliminazione diretta. Invece si è bruciata un’occasione, buttando via partite su partite nella prima parte di stagione. Era una competizione che l’Inter poteva tranquillamente provare a vincere.

Debaclè europea e ritardo in campionato che derivano da una partenza molto difficile. Sembra passata, ma Frank De Boer veniva esonerato il 1°novembre, appena 4 mesi fa. Cosa non andava secondo te? E cosa è cambiato in meglio? Insomma, era così ‘scarso’ il tecnico olandese?

No, io resto convinto che De Boer sia un grandissimo allenatore. Il problema non era l’allenatore, il problema è che se tu decidi il 20 agosto di affidarti ad un tecnico straniero, devi essere consapevole di quello che ti aspetta. Ci vuole tempo, pazienza. Il fatto che l’olandese fosse un tipo di allenatore per cui il tempo era indispensabile lo sapevamo tutti, non se ne sono accorti in società. Scegli un tecnico straniero, e pretendi di vincere da subito. Questa cosa era praticamente impossibile. L’errore non è stato affidarsi a De Boer, quanto il non sapere in che mani ti saresti messo, ovvero quelle di un bravissimo tecnico che però non può combinare i miracoli da un giorno all’altro. La società l’estate scorsa ha combinato un piccolo disastro nella gestione del rapporto con Mancini. Ci sono state troppe settimane passate a fare il tira e molla con il Mancio, quando si ea già capito che si andava verso la separazione. Temporeggiare è stato un danno sia per il tecnico che arrivava sia per i giocatori perché non si sono preparati al meglio.

Merito anche di un mercato di gennaio oculato, con poche operazioni ma ben gestite. Tra gli acquisti, un nome su tutti: Gagliardini. Cosa pensi del giocatore? Ti aspettavi potesse fare così bene? Erano in molti ad alzare critiche per la cifra con cui è stato pagato, e poi…

Io non pensavo che potesse da subito rendere così tanto, ma evidentemente lo pensava chi lo ha voluto, ovvero Ausilio insieme allo stesso Pioli. Per fortuna l’Inter è nelle loro mani, e hanno voluto spendere l’unica fiche nelle loro mani per un ragazzo che per molti era una scommessa, e che in realtà è già una certezza. Un ragazzo che non sente la pressione della maglia, veste la casacca dell’Inter indifferentemente da quella dell’Atalanta. Veramente una bella scoperta. In questo momento ha conquistato la Nazionale, e credo che dopo una decina di partite con l’Inter si possa dire che è un elemento fondamentale per il futuro del centrocampo nerazzurro.

Quindi  gli investimenti di Suning stanno dando i loro frutti. Cosa pensavi del passaggio del club in mani asiatiche quando ancora la trattativa era da farsi. e soprattutto cosa ne pensi ora di questa Inter made in China, così come il Milan.

Penso che il 2016, deludente dal punto di vista sportivo, passerà alla storia come una delle annate più fortunate della storia nerazzurra, perché essere finiti nella mani di un imprenditore così illuminato, capace di vedere sul lungo periodo quello che può succedere, quello che può servire per sfondare nel calcio in Europa è stata una grande fortuna e sarà una grande fortuna per l’Inter. Suning ha le idee chiare, ha disponibilità economica, e io credo che questo sia davvero una grance fortuna per i nerazzurri e per tutto il calcio italiano.

Mentre invece la Juve, saldamente in mano alla famiglia Agnelli, e saldamente made in Italy, in Italia sembra proprio non avere avversari.

La Juventus è un modello di gestione. Sono stati molto bravi a ripartire dopo il famoso 2006. Sono una società gestita da un secolo da un famiglia. Ci riescono molto bene, sono molto bravi nella gestione, sono un esempio da seguire. È chiaro che ora l’arrivo dei cinesi a Milano può generare una concorrenza positiva, utile per tutto il movimento. In questi ultimi anni è mancato il calcio milanese, e il prodotto calcio in Italia ne risente. Credo che l’avvento dei cinesi sia assolutamente da vedere come qualcosa di positivo, perché può veramente portare tanto per tutto il movimento del calcio italiano.

Secondo te, come può (se può) finire il dominio bianconero? Credi si tratti di un fattore soltanto tecnico o anche il lato psicologico conta? Nessuno sembra si convinto di poter trionfare contro i bianconeri.

Beh, l’Inter ci ha provato a batterla, ma non ci è riuscita. Il Genoa voleva batterla e ce l’ha fatta. La verità è che ora la Juventus è la squadra più forte. Ha l’attaccante probabilmente più forte del mondo, ha la difesa della Nazionale, uno dei portieri più importanti al mondo, un centrocampo che funziona, e una capacità di restare negli anni ad alti livelli. Giocare determinate partite poi ti aiuta anche a vincerle. Io credo che al di là di tutto loro siano in testa perché se lo meritano.

Anche se a volte la Juve i problemi sembra volerseli creare in casa. Prima Dybala, poi Manduzkic, infine Bonucci, fuori contro il Porto. Sembra che ogni settimana un big debba litigare con Allegri. Credi che questi ‘incidenti di percorso’ possano destabilizzare l’ambiente?

I problemi disciplinari ci sono sempre in tutte le famiglie, nelle migliori e nelle peggiori, bisogna saperli affrontare. La Juventus in questo caso ha ritardato un po’ a tamponare le cose, perché i problemi non sono di questo periodo, ma di un paio di mesi fa, cioè dopo la sconfitta in Supercoppa. Hanno tardato un po’ però poi hanno fatto la cosa giusta, ovvero mettere un paletto e dire quello che è successo. Così danno forza al proprio allenatore per affrontare i mesi caldi della stagione. Le società serie si comportano in questa maniera. Un professionista commette un errore, è giusto che venga sanzionato, questo è il metodo di ogni società che vuole avere una linea guida chiara, che vada al di là delle semplici partite.

A proposito di Champions, come vedi le italiane?

La Juventus è una delle candidate alla vittoria finale, in questo momento non si può dire altro. Hanno fatto tutto il possibile per arrivare fino in fondo. Il Napoli ha giocato secondo con grande dignità l’andata di questi ottavi con una delle squadre più forti al mondo, e proverà a giocarsi le sue carte nella partita di ritorno. L’obiettivo lo ha raggiunto, ovvero quello di arrivare alla fase ad eliminazione diretta. Tutto quello che arriva in più è tanto di guadagnato. Lo hanno capito tutti, tranne il presidente de Laurentiis

La tua favorita per la vittoria della Champions?

Io ho visto un bel Manchester City, un po’ in difficoltà all’inizio, ma sicuramente è una bella squadra. Però io dico che per esperienza il Bayern è ancora la squadra favorita, perché ha l’allenatore più bravo di tutti, almeno secondo me, e una squadra comunque pronta e matura.

Abbandoniamo il calcio giocato. Sta facendo molto parlare, nel calcio ma non solo, la questione del nuovo stadio a Roma. Tu cosa ne pensi? Ricordo che tempo fa si vociferava una cosa simile per l’Inter a Milano

Si, si era parlato di quello, poi di rinnovare San Siro tutti insieme. Il problema non è la volontà di fare le cose, quella c’è. Il problema è che in Italia ci si deve scontrare con la burocrazia, un muro quasi invalicabile. Tutti dicono ‘facciamo’ ‘disfiamo’, poi però in Parlamento non se ne parla, e quando ci prova a fare le cose ci si scontra con le carte bollate. Gli unici che ci sono riusciti sono la Juventus, perché ha sfruttato un momento ed un’occasione per farlo, e l’Udinese, di un uomo illuminato che si chiama Pozzo, che in Friuli si poteva e si può permettere di fare quello che vuole. Pallotta è venuto in Italia non dico quasi esclusivamente per fare lo stadio, ma di sicuro era una delle sue priorità. Con lo stadio puoi fare affari, marketing, soldi, quindi insisterà sempre da questo punto di vista, ma è anche legittimo., perché un imprenditore che  viene ed investe su una squadra vuole anche un ritorno. Una soluzione prima o poi bisognerà trovarla ma a Roma ci sono un miliardo di problemi, e abbiamo visto che se ne risolve uno a secolo.  È chiaro che diventa tutto molto più difficile, in una città complicata su tutti i punti di vista, e quello dello stadio non è proprio una sciocchezza. Ci vogliono soldi, tempo, spazi, e a Roma diventa veramente tutto molto complicato.

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