Extra Soccer Training, la passione e la professionalità di un gruppo di allenatori. Intervista a Michele Bruno
L’essenza dello sport prende forma nei piccoli gesti e il gioco del calcio è in grado di racchiuderli tutti attraverso un rettangolo verde, un pallone, due porte e tanta passione. I progetti, l’unione di pensiero e il divertimento sono gli ingredienti di questa storia.
Tutto nasce grazie a un gruppo di allenatori professionisti, che un giorno danno vita all’associazione Extra Soccer Training, nel 2017, al S. Marcello Pistoiese (Toscana). Il progetto cresce come iniziativa solidale per promuovere i valori dello sport e del calcio, più nello specifico in zone remote come quelle dell’appennino pistoiese.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare Michele Bruno, uno dei fondatori, allenatore professionista attualmente al Pisa femminile categoria Juniores Under 19. Il mister ci racconta come l’EST – abbreviativo di Extra Soccer Training – sia un punto di rifermento per tutti i ragazzi che vivono situazioni sociali complicate. In particolar modo la cultura dello sport diventa pietra miliare per crescere e affrontare le difficoltà della vita. Tuttavia, il progetto è rivolto anche a tutti quei ragazzi che durante il periodo estivo vogliono passare una settimana all’insegna del divertimento e, chissà, aprirsi una valida strada per approcciarsi al calcio come professione. Sì, perché il compito degli allenatori è anche quello di segnalare i ragazzi con maggiore talento, che eccellono in qualità individuali, alle diverse società calcistiche. Ovviamente, quest’ultimo, non è un obiettivo primario, ma tra i tanti punti uno dei più interessanti. Attingere ai giovani da qualsiasi parte d’Italia non è facile, c’è la necessità di fare scouting in modo professionale, ma per tecnici professionisti con il cosiddetto “occhio allenato”, il progetto ne rappresenta un’ottima fonte.
Michele Bruno, parlando di obiettivi, sottolinea: “I fondamentali del progetto sono principalmente tre. Il primo è quello di trasmettere il progetto come evento divertemente e di alta formazione tecnica. Creare situazioni divertenti, nei quali i ragazzi devono ricordarsi di aver partecipato a un evento completo e indimenticabile. Il secondo punto, quello centrale, è trasferire ai ragazzi qualcosa di tecnico-tattico, considerando l’esperienza dello staff. Il terzo, non per ordine di importanza, è l’identificazione con il territorio. La collaborazione con molte società della zona è fondamentale affinchè l’evento stesso diventi parte integrante del luogo circostante”.
Siamo dinanzi a un progetto studiato, delineato nella giusta misura, leva di un calcio che va a braccetto con un gioco pulito, proprio per riprendere il nome della nostra testata. La chiacchierata con mister Michele Bruno avviene qualche giorno dopo l’evento svolto a Castellaneta Marina, paese in provincia di Taranto; da sempre uno dei territori più attivi nel periodo estivo. Lo sviluppo globale lungo tutto lo Stivale, certamente, aiuta a conoscere tantissimi posti, dare la possibilità a molti ragazzi e soprattutto diffondere un credo di un’associazione composta da professionisti che vanno oltre il proprio lavoro, superando i confini del professionismo stesso e unendosi sotto l’ala della passione. Un ibrido accompagnato da impegno e determinazione. Tuttavia il progetto ha uno scopo educativo arricchendo le giornata i racconti di personaggi illustri dello sport che trasmettono il dialogo aperto con i ragazzi la loro esperienza, le loro difficoltà per raggiungere la vetta nello sport e la soddisfazione dopo aver toccato il cielo con un dito realizzando i propri sogni. Crescere professionalmente e umanamente sono gli intenti principali dell’associazione Extra Soccer Training.
L’auspicio è che tali eventi possano continuare anche negli anni a seguire affinché diversi ragazzi possano arricchirsi di esperienza e divertimento, perché prima di tutto lo sport è divertimento. Uno sport fatto di rispetto reciproco e fair play, segnali semplici ma alquanto difficili da assimilare considerando gli episodi che giungono dalla quotidinità. Una volta, un tale Arrigo Sacchi sentenziò “il calcio è la cosa più importante tra le cose meno importanti”. Frase più che condivisibile, perché il calcio nella vita non è tutto ma è una leva fondamentale per affrontare la vita stessa. E’ una fonte di istruzione per formarsi culturamente negli schemi della quotidianità e affrontare nel modo migliore le difficoltà di tutti i giorni. Lunga vita ai progetti di gioco pulito, dove scorre nell’unico fiume solo passione e tanta professionità. Quest’ultima metafora possiamo racchiuderla anche nelle parole espresse sui canali social dallo stesso mister Michele Bruno: “È stato un grande successo nella mia Terra, è stata una scommessa. Vedere il sorriso di oltre ottantaquattro tra calciatori e calciatrici, ma anche lacrime di gioia per i legami che si sono create in pochissimo tempo durante la settimana rendendo il Camp straordinario. Ringrazioi miei collaboratori Lorenzo Monticelli, Nicola Genazzani, Francesco Berdicchia, Roberto Mezza, Renato Romano, Stefano Cordeschi e i diversi sponsor Delfino Finestre, Ottica Garibaldi e Fratelli Milano”.
Tutta la gioia e la soddisfazione di un gruppo che crede in quello che fa. Un tassello fondamentale per lo sport e la vita di tutti i giorni.