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EURO 2016: Albania, la prima volta non si scorda mai

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Oggi comincia l’Europeo francese, fra allerta terrorismo, hooligans a Marsiglia e scetticismi attorno alla formazione dell’Italia di Antonio Conte. In tutto questo, domani ci sarà una piacevole prima volta, che porta una matrice anche italiana. L’Albania di Gianni De Biasi ha raggiunto la prima storica qualificazione ad una competizione internazionale, non era mai successo prima d’ora. L’allenatore italiano ha svolto un grande lavoro e creato un grande gruppo che gli ha permesso di approdare all’Europeo francese da seconda classificata, senza passare dai Playoff: seconda nel gruppo I, dietro al Portogallo, a sue spese la Danimarca ha dovuto passare dalla fase intermedia, sconfitta dai vicini di casa della Svezia. Domani per l’Albania sarà l’indimenticabile giorno dell’esordio, contro la Svizzera, al Felix-Bollaert di Lens, un bel complesso per una squadra passata anche dalla Champions League, prima di un lento declino.

LA ROSA In pochi credono nel passaggio del turno dell’Albania, considerata da alcuni la squadra materasso del girone A, con Francia, Romania e, appunto, Svizzera, ma è bene conoscere meglio la squadra di Gianni De Biasi, che sarà certamente inferiore a molte sfidanti, ma ha carattere da vendere, e può puntare su alcune stelle, o giocatori determinanti nei club in cui militano. L’ex Lazio Lorik Cana, difensore che ora milita proprio in Francia, al Nantes, è capitano da 90 presenze con la nazionale delle Aquile. Nei gialloverdi gioca anche Ermir Lenjani, kosovaro originario di Pristina. Nel blocco difensivo, c’è poi un certo Elseid Hysaj, terzino di riferimento nel Napoli di Sarri, capace di scalzare in fretta un senatore con Maggio, sebbene questo sia ormai avanti con l’età. Hysaj è stato pagato cinque milioni da De Laurentiis, ma un buon europeo innalzerebbe con molte probabilità il suo cartellino. Inutile dire che Napoli sia stato un vero e proprio trampolino, oltre che una consacrazione dopo l’ottimo campionato con l’Empoli.  Tornando all’orbita Lazio, ancora sotto contratto con la squadra di Lotito, c’è il portiere Etrit Berisha, verso cui alcuni esperti italiani nutrono dei dubbi. Se il numero 12 italiano saprà farsi notare nella vetrina europea, Tare e Lotito dovranno pensare ad un ipotetico rinnovo.

GENOA, ITALY - NOVEMBER 18:   during the International Friendly match between Italy and Albania at Luigi Ferraris on November 18, 2014 in Genoa, Italy.  (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

I nomi però sono solo all’inizio: Taulant Xhaka è al suo primo Europeo, e domani incontrerà suo fratello da avversario: Granit Xhaka, già capitano della nazionale elvetica e uomo ormai navigato con la maglia del Basilea. Taulant è il fratello maggiore, a 25 anni si affaccia al calcio che conta. Una storia simile a quella dei fratelli Boateng: Kevin-Prince rappresenta il Ghana, Jerome ha scelto la Germania. Granit Xhaka invece, più che preferire la maglia svizzera, ha fatto una scelta culturale, diventando uno dei tanti giocatori svizzeri con origini albanesi (o kosovare): come lui ci sono anche Valon Berhami, Admir Mehmedi, l’ex Inter Xherdan Shaqiri e il genoano Blerim Dzemaili. All’opposto, ci sono invece tanti giocatori albanesi cresciuti in Svizzera, che hanno però preferito la loro nazionale d’origine, pur sapendo che avrebbero visto più raramente le fasi finali rispetto ai rossocrociati: Amir Abrashi, centrocampista del Friburgo, naturalizzato albanese, Arlind Ajeti, passato al Frosinone a Gennaio e autore di una rete, Migjen Basha, anch’esso con tanta esperienza in Italia (quest’anno al Como in prestito dal Lucerna), Shkëlzen Gashi, giocatore d’oltreoceano che milita in MLS nei Colorado Rapids, Frédéric Veseli, che ha ottenuto la salvezza col Lugano di Zeman, Naser Aliji, difensore ventitudenne del Basilea, l’unico che potrebbe dare consigli su come arginare Xhaka junior domani. Burim Kukeli, anche lui sotto contratto in svizzera, con lo Zurigo, ex squadra di Berat Djimsiti, tre presenze con l’Atalanta da gennaio e passato alla nazionale albanese dopo la trafila nelle giovanili svizzere.

Tutti fanno parte della truppa allestita da De Biasi, e tutti sono motivati a farsi valere. Ci sono però anche giovani promesse, che hanno già attirato l’attenzione di direttori sportivi e allenatori: il classe 1996 Milot Rashica, dopo 8 reti e 5 assist in 31 presenze con la maglia del Vitesse, è nel mirino di mezza Europa per il futuro. Fino al 2018 il suo contratto è in Olanda, ma se brillasse all’Europeo, potrebbe avviarsi una staffetta per accaparrarselo. Dopotutto, il Borussia Dortmund ha appena ufficializzato il turco Emre Mor prelevato dal Nordsjœlland. E’ coetaneo di Rashica, un punto a favore della promessa albanese. Niente convocazione per l’ex Cremonese, oggi all’Inter, Rey Manaj. Serve ancora accumulare esperienza per il giovane nerazzurro, che comunque De Basi vede bene per il futuro.

L’Albania è pronta, e un popolo intero conoscerà per la prima volta la fase finale di un campionato europeo per club. Comunque vada, sarà un successo, e un mattone da cui ripartire per tentare un’altra impresa: la qualificazione ai Mondiali, ben più difficile. Con De Biasi in panchina? Ancora non si sa, ma sinora l’allenatore veneto, è stato il miglior ct nella storia della nazionale albanese. Il calendario delle Aquile è il seguente: sabato 11 giugno contro la Svizzera, a Lens. Mercoledì 15 giugno al Vèlodrome di Marsiglia sfiderà i padroni di casa, e domenica 19 contro la Romania a Lione.

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