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EURO 2012: la grande illusione
La tradizione calcistica che accompagna il nostro paese è una delle più longeve e vincenti della storia di questa disciplina. 4 Coppe del Mondo sono infatti un biglietto da visita non banale, che pochissime nazioni hanno avuto il privilegio di eguagliare (Germania) o superare (Brasile). Nonostante questo, l’ultima grande vittoria della nazionale italiana, in quella notte del 9 luglio 2006, è ormai lontana e, tristemente, ha rappresentato l’ultimo, grande sussulto degli azzurri. I decennio trascorso è stato da dimenticare, con delusioni cocenti come gli ultimi due Mondiali disputati (2010, 2014), conclusi prematuramente ai gironi, e un altro a cui non siamo nemmeno andati, la pagina forse più buia della nostra storia.
Eppure, c’è stato un momento in cui tutto il popolo azzurro si è davvero illuso che il calcio italiano avesse trovato nuova linfa. E noi siamo qui per raccontarvi i momenti più significativi.
EURO 2012: l’avvicinamento
L’Italia si presenta all’Europeo senza i favori del pronostico. D’altronde, la spedizione in Sud Africa del 2010 si è conclusa nella maniera peggiore possibile, con una drammatica eliminazione ai gironi. La nazionale è guidata da Cesare Prandelli, che ha l’arduo compito di aprire un nuovo ciclo, in una selezione che vive ancora “di rendita” grazie ai protagonisti del Mondiale tedesco. Alcuni, come Buffon, De Rossi, Pirlo e Barzagli sono ancora lì, a guidare un mix di talenti e giocatori più esperti tra cui spicca il bomber Antonio Di Natale.
Spagna-Italia: la prima
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Non poteva esserci abbinamento peggiore per gli uomini di Prandelli, che nella gara d’esordio affrontano i campioni del Mondo e d’Europa in carica della Spagna. Tutti immaginano un risultato negativo, perché La Furia Roja è ormai da anni l’espressione calcistica più alta che si possa ammirare. Talento individuale al servizio del collettivo sono le armi principali della Spagna, che però rimane sorpresa dall’avversario. L’Italia è combattiva, gioca bene e riesce a strappare un punto importantissimo, proprio grazie al gol del già citato Di Natale. È l’inizio di un cammino entusiasmante, almeno fino all’ultimo atto.
Italia-Irlanda: siamo agli ottavi
Ci risiamo. Come da tradizione gli azzurri si giocano il passaggio del turno all’ultima partita del girone. Basta una vittoria ma l’ultima esperienza scotta ancora e la Nazionale è tesa, conscia della posta in gioco. Per fortuna, ci pensano i due “scapestrati” a risolvere la questione. Prima Cassano e poi Balotelli fissano il punteggio sul 2-0, e portano l’Italia ai quarti di finale.
Italia-Inghilterra: il cucchiaio
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Il terzultimo capitolo dell’Europeo azzurro è passato alla storia per un evento in particolare, una di quelle cose che si raccontano a figli e nipoti. Italia-Inghilterra è una partita scorbutica, con tanti falli e poche occasioni. Lo 0-0 finale, che si protrae anche dopo i tempi supplementari, è lo specchio di una gara difficile, in cui però l’Italia ha sempre dato la sensazione di essere in fiducia. La stessa che Andrea Pirlo ha dimostrato di avere ai calci di rigore. La stessa che il centrocampista azzurro ha voluto togliere al portiere inglese. “Ho visto Hart carico ed ho deciso di tirare così”, dichiarerà Pirlo dopo averci portato in semifinale con un cucchiaio delizioso.
Italia-Germania: arriva Super Mario
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Quella notte non fu un’illusione solo per chi credeva davvero che il calcio italiano avesse trovato nuova linfa. Quella notte, in cui scrivemmo una nuova pagina di una storia di calcio senza tempo, fu un’illusione per tutti coloro che credevano in Mario Balotelli, uno degli sportivi più eccentrici al mondo. La sua devastante doppietta, arrivata nel primo tempo, sembrava essere la consacrazione definitiva per uno dei talenti più fulgidi visti negli ultimi anni, e l’inizio di un nuovo ciclo per il nostro calcio. A poco valse il gol nel finale di una Germania inerme, eliminata ancora una volta dagli odiati rivali. Purtroppo, quello che non sapevamo, è che la serata di Varsavia si sarebbe rivelata un bluff.
Spagna-Italia: la débâcle
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Arriviamo alla finale dell’Europeo con tanto entusiasmo. D’altronde, dopo un primo round giocato ad armi pari nel girone eliminatorio, la Spagna non fa più paura. Invece la finale di Kiev è uno schiaffo fortissimo, una sveglia inattesa per i sogni del popolo italiano. Un 4-0 secco, schiacciante, in cui la Spagna ci domina dall’inizio alla fine. Cosa più importante, è l’amara conclusione di quello che sembrava l’inizio di qualcosa di grande e che si rivela l’eccezione in un periodo cupo, di cui paghiamo ancora le conseguenze.