Eugenio Fascetti, ex allenatore della Lazio dal 1986 al 1988. Con lui in panchina la Lazio, in serie B e penalizzata di 9 punti, si salvò agli spareggi di Napoli nel luglio del 1987. E sempre con lui, l’anno successivo (nella stagione 1987-88) ritornò in serie A. A distanza di 30 anni, Eugenio Fascetti, è rimasto nei cuori della gente laziale.
Buonasera Mister, prima di tutto grazie per aver accettato questa intervista. Pochi giorni fa (il 5 luglio 1987 il giorno di Lazio-Campobasso ndr) la ricorrenza degli spareggi di Napoli in cui la “sua” Lazio si salvò dalla serie C. Che ricordo ha di quella Lazio?
“Sono stati due anni meravigliosi. Sono rimasto laziale per quel periodo.Un gruppo di persone meraviglioso. Dai giocatori a tutti i collaboratori. I tifosi poi sono stati semplicemente fantastici. Non posso utilizzare che questa parola per definirli. Un Olimpico pieno come a Lazio-Vicenza non penso che ci sia stato mai più. ”
C’è qualcuno di quel gruppo di persone che porta particolarmente nel cuore?
“Ho di tutti quanti un ricordo bellissimo. Un pensiero particolare per chi non c’è più”
Come Giuliano Fiorini…
“Esattamente. A lui che di quel gruppo era il capobanda”
Vede qualcosa di quella Lazio in questa attuale?
“Non lo so. Non conosco l’ambiente. Né i giocatori, né la società. Anche questa storia dell’allenatore..”
Chi? Bielsa?
“Si. Non so come siano andate le cose. La società dice che aveva il contratto in mano e che è stato depositato. Ma il mio pensiero personale è che sia stata tutta una manfrina. Ho come l’impressione che Lotito fin dall’inizio volesse confermare Simone Inzaghi”
Secondo lei Bielsa che persona è?
“Non lo conosco. Ma da quello che sento è uno che ha carattere. Che vuole comandare. E con uno come Lotito uno così rischia di non andarci d’accordo.”
Insomma Bielsa è tipo come lei, mister?
“ Tipo me? Ma non lo so. Ho detto non lo conosco”
Se fosse stato al posto di Bielsa che cosa avrebbe fatto?
“Ripeto, non conosco la situazione. Non so come siano andate le cose. Non so se ha firmato; se aveva chiesto questi giocatori che non sono stati comprati. E non so perché alla fine sia andato via”
Lei rimase però. Anche in serie C..
“Io rimasi perché per me era un onore allenare la Lazio. Anche se fossimo retrocessi in serie C. E anche per i giocatori fu lo stesso. Rimasero tutti infatti.”
Dopo le dimissioni di Bielsa, la situazione è ritornata ad essere tesa. I tifosi scendono di nuovo in piazza contro il presidente. Che cosa dovrebbe fare Lotito secondo lei?
“Lotito sa sempre quello che deve fare. A lui non sfugge niente. Da questo punto di vista è una persona diabolica. Non in senso dispregiativo per carità. Ma dovrebbe semplicemente fare un passo in avanti. Non può continuare così, ad avere tutti contro. Mi auguro che la situazione si possa risolvere”
Se fosse amico di Lotito che cosa gli consiglierebbe?
“Non sono un amico di Lotito e non penso che riuscirei a fargli cambiare idea”
E ai tifosi, che cosa consiglierebbe invece?
“Di ritornare allo stadio. E tifare per la Lazio. Che è la cosa più importante. Presidenti, allenatore e giocatori vanno e vengono. Ma la Lazio resta. E i tifosi devono pensare a sostenerla. Della società si può fare anche a meno. Dei tifosi no”
Un ultimo pensiero prima di salutarci..
“Forza Lazio. Sempre”