Ammetto la mia ignoranza..
Non capisco perché si debbano per forza di cose portare i bambini – ancora piccini – a nuoto, danza, tennis, pianoforte, calcio, karate, canto, inglese, teatro, judo, yoga, francese e….chi più ne ha, più ne metta.
Ok, d’accordo, lo Sport, l’Arte e la Cultura fanno bene, ma da qui a renderli schiavi di una quotidianità a mille all’ora che ha già profondamente rimbecillito noi adulti ce ne corre!
Ecco a voi, quindi, un brevissimo riassunto della “settimana tipo” di uno gnometto di circa 6 anni nel 2016:
– Sveglia alle 7, colazione con latte (fa bene alle ossa), pane (carboidrati), marmellata (zuccheri), succo di frutta (vitamine) e banana (potassio);
– Poi, zaino (circa due/tre chili) sulle spalle e di corsa (perché – non si sa come – si è sempre in ritardo..) subito a scuola.
– Inizio lezioni ore 8h30, termine delle stesse ore 16h30. Durante i “corsi”, vengono già distribuiti “à go-go” i voti: “visto, bene, bravo, bravissimo e ottimo”, affinché il bimbo sappia – sin da subito – chi è più o meno intelligente di lui.
– I genitori (ma di solito uno soltanto) vanno/va a prenderlo a scuola in fretta e furia (perché, non si sa come, si è sempre in ritardo..) per trascinarlo (sì, parola azzeccatissima!) a:
* lunedì e giovedì, calcio.
* Martedì, pianoforte.
* Mercoledì, karate.
* Venerdì, inglese.
Il bimbo rientra a casa verso le 19h30 (a volte anche più tardi..) e deve comunicare (sì, lo deve dire lui..) se ha qualche compito in sospeso da finire:
– “Tesoro, hai fatto tutto a scuola?”.
– “No, non lo so mamma, forse, tutto cosa mamma?…..Posso giocare?”.
– “No amore. Ora finiamo i compiti”. (Non sia mai ci scappi già il rimprovero da parte della maestra..Sai che figuraccia con le altre mamme!..).
Ci vuole circa un’ora e mezza per aiutare il bimbo a far fare (finire) i compiti (Ma a scuola cosa fanno?!..):
LA ROSA È ROSSA.
– “L-A – R-O-S-A, capito amore?”.
– “Mamma, L come Laquilone?..“
– “No amore di casa, L come….Oddio, come che?.. L…L…Lucertola, ecco! Lucertola amore mio, lucertola!“..
* Sono le 20h30 (spesso le 21h00).
* Si entra in bagno per fare la doccia o il bagnetto (Ops! Il bagno, scusate..Perché il bimbo è un ometto mica un bambino, appunto..).
* Si cena: carne (proteine), insalata (vitamina diversa da quella della mattina) e via a nanna!
* Sono le 21h30 (spesso le 22h00):
– “Posso guardare un po’ di tele, papà?”.
– “Ma non sei stanco cucciolo? (Di solito è il papà che fa domande “ovvie”, ma non se ne rende nemmeno più conto lui..) Va bene, ma soltanto dieci minuti perché domani c’è scuola..”.
Durante l’anno scolastico – poi – e solitamente nel mese di settembre, vengono creati Gruppi Whatsapp ad hoc che “aiutano” i genitori nella faticosissima ricerca del “Che si fa sabato?” (E già, perché..non sia mai si trovi un “buco” durante la settimana per guardare un attimo il cielo e sognare un po’…Ma che siamo matti?!); meravigliosi gruppi che informano decine di genitori dell’imminente compleanno di: Sara, Michele, Giulia, Filippo, Samantha, Dorian, Jonathan e di chi più ne ha più ne metta!..
Feste di compleanno che durano – mediamente – mezza giornata e che vedono protagonisti indiscussi i bambini (Bambini? Forse sarebbe meglio chiamarli “piccoli ometti indemoniati”..), a saltare ininterrottamente – per ore e ore – su e giù, giù e su quei cosi di plastica (Plastica cinese? Boh!..), meglio conosciuti con il fantastico nome di “gonfiabili”!..
E la domenica? (Perché mica è finita la settimana..):
– Partita di calcio (Ma non dite ai papà che ce li portano perché sperano che il loro figlio diventi come Ronaldo. Ma vogliamo scherzare?!..Casomai pure più forte..).
– Gara di nuoto (ma non chiamatela gara, per favore..).
– Saggio di danza (Un futuro dalla De Filippi non è da escludere..). Rimane, a questo punto (Yeah!..), la domenica pomeriggio:
“Amore, tieni. Gioca un po’ con il telefonino di mamma e papà..”.
Ma se il piccolo ometto, se il minuscolo “extraterrestre”, se il marziano che si sta crescendo con tanto amore (sorriso), ha una di quelle straordinarie e inattese bòtte di sedere…..Pardon! Scusate il francesismo, volevo dire di fortuna..
Beh, magari gli viene la febbre e se ne sta – Alleluia! – a riposare serenamente e tranquillamente nel suo lettino, sognando un altro mondo, il suo.
Con buona pace dei genitori e del loro correre incessantemente senza fermarsi mai.. Per arrivare dove, poi? Boh..
Complimenti all’autore. Bellissima! E vera.