Che il futuro del calcio potrebbe essere in Cina non è certo una novità. Da quando, era il giugno del 2013, il presidente cinese Xi Jinping, all’indomani della rovinosa sconfitta (5-1) subita contro la Thailandia, lanciò il nuovo programma di politica sportiva facendo diventare il gioco del calcio un vero e proprio affare di Stato. D’altronde quale migliore veicolo di immagine dello sport più seguito al mondo (secondo il sito Focus.it sono almeno 3,5 miliardi i football-fan nell’intero pianeta). Con l’obiettivo dichiarato di costruire nel giro di qualche anno almeno 20 mila scuole calcio per arrivare ad avere un “popolo” di almeno 50 milioni di calciatori. E da lì che prese avvio una vera e propria colonizzazione dei capitali cinesi verso il calcio europeo. E ad oggi, fatta eccezione per la Bundesliga, la presenza di investimenti cinesi è accertata nei maggiori campionati europei. In Spagna con l’acquisizione del Granada e le partecipazioni nell’Espanyol e Atletico Madrid; in Francia con l’intera proprietà del Sochaux e l’80% del Nizza; in Inghilterra con il 13% del Manchester City e il 100% dell’Aston Villa. E, dulcis in fundo, anche in Italia con l’acquisizione della quota di maggioranza nel capitale sociale delle due milanesi.
Ma il piano di Xi doveva prevedere anche il potenziamento del campionato nazionale: la Chinese Super League. Attraverso investimenti finalizzati a portare a giocare in Cina i migliori calciatori e allenatori europei e mondiali. Tra questi, solo per citarne alcuni, l’allenatore campione del mondo Marcello Lippi, l’attaccante della nazionale italiana Graziano Pellè e da ultimo anche il belga dello Zenit Axel Witsel che ha preferito accasarsi al Tianjin dopo che per mesi era stato dato come certo il suo passaggio alla Juventus. Ma adesso come scrive anche il sito Calcio&Finanza, gli investimenti cinesi potrebbero rivolgersi non solo ai calciatori ma anche agli arbitri. Con la federazione cinese intenzionata ad attrarre nei suoi campionati i migliori fischietti del mondo. Così si spiegherebbero allora, secondo quelli di C&F i contatti avvenuti a Dubai tra l’arbitro inglese Mark Clattenburg e alcuni emissari della Chinese Football Association. Clattenburg che è ancora sotto contratto con la federazione inglese non ha escluso per il futuro la possibilità di trasferirsi altrove. “Per il bene della mia carriera– avrebbe detto – devo studiare tutte le opportunità”. La Football Association inglese e le altre federazioni europee sono avvertite.