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Diritti Tv: gli assegni in bianco degli sceicchi salveranno il calcio italiano?

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Lega Calcio, quasi ci siamo. Oggi, 21 dicembre è in programma l’ultima riunione della commissione diritti tv. Quindi, il prossimo 5 gennaio vi sarà la pubblicazione del bando che interesserà la confindustria del pallone. Luigi De Siervo, amministratore delegato di Infront, ha già fissato il prezzo. 1400 milioni per il prossimo triennio. Detto in altri termini: 1,4 miliardi di euro l’anno dal 2018 al 2021. Il 26 gennaio vi sarà l’assemblea che decreterà o meno l’accettazione dell’offerta. Un mesetto ricco di incognite.

Il calcio italiano vale così tanto?

É la domanda posta dai presidenti della Serie A, piuttosto scettici all’idea che il mercato possa toccare cifre così alte. Intanto vanno discussi i prezzi minimi di ciascun pacchetto. E poi porre la domanda in modo diverso: esiste qualcuno disposto ad investire così tanto? Ebbene, pare di sì. Petrodollari. Denaro proveniente dall’Arabia. Secondo le ultime indiscrezioni vi sarebbe un potentissimo soggetto finanziario pronto a garantire un miliardo di euro cash per poi rivendere i diritti ai network interessati all’acquisto. Il nome è top secret, ma si tratterebbe di un soggetto proveniente dal Golfo Persico.


E le “italiane”?

E i media italiani? Sky ha già pronta un offerta che però non supera i 500 milioni. E Premium non si discosterà ai 200. Il bando prevede l’assegnazione di due “pacchetti”. Uno composto da 8 squadre, che può essere assegnato sia alla piattaforma digitale che a quella satellitare. Poi c’è quello da 12, che sarà appannaggio di un unico acquirente. Curioso, il caso della Roma. La società non è fra le 8 che possono essere acquistate da entrambe. Il che significa che i tifosi giallorossi devono attendere chi ne acquisterà l’esclusiva.

C’è anche il piano C.

Come Channel. Il cosiddetto “Lega Channel” progetto in cantiere di Infront che potrebbe divenire realtà in pochi mesi. Il canale diverrebbe operativo tramite Discovery che fungerebbe da produttore esecutivo (70% di quote) e Sky e Mediaset come distributori, (entrambe al 15%). Infine da non sottovalutare il web. Alcuni operatori potrebbero spingere per aggiudicarsi l’intero pacchetto. Spendendo l’agognato miliardo promesso dagli arabi?

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