Didier Pironi: una storia di coincidenze
“Tragica morte di Didier Pironi, l’ex campione di Formula 1, durante una gara di motonautica al largo dell’isola di Wight. Il suo motoscafo si è ribaltato e con l’ex pilota della Ferrari sono scomparsi anche un collega motonauta e un giornalista francese”, annunciava Bruno Vespa il 23 agosto 1987.
Per gli appassionati dell’automobilismo il nome del driver transalpino non si accosta solo a Gilles Villeneuve. Era forse destino che la sua carriera in monoposto di Pironi dovesse concludersi sul circuito di Hockenheim, dove due anni prima il connazionale Patrick Depailler aveva perso la vita durante una sessione di prove private: il primo compagno in F1 di Pironi.
Scrivi Zolder e pensi alla tragedia del canadese: un altro filo rosso che lega Gilles al francese, considerato che proprio sulla pista belga Pironi aveva scritto l’incipit da podio; il 13 maggio 1979, giorno (anche) dell’ultima gara in Serie A di Gianni Rivera. E in Belgio il ‘Golden Boy’ aveva debuttato nella Nazionale maggiore, esattamente diciassette anni prima. Ma questa è un’altra storia…
Era destino anche che Didier proprio a Zolder dovesse conquistare il primo successo in Formula 1, il 4 maggio 1980. Nonostante il grave incidente nel Gran Premio di Germania 1982, il driver concluse il campionato al secondo posto: chissà come sarebbe finita. “La 126 C2 con Gilles e Pironi non aveva rivali. Avevamo capito come sfruttare le minigonne, utilizzando il legno marino. Ma uno dei nostri fu talmente c……e da andarlo a spifferare in giro”, ha raccontato nel 2017 Mauro Forghieri in uno speciale di Autosprint dedicato a Villeneuve.
Dopo quella stagione il Cavallino tornò a sfiorare il titolo tre anni dopo, con Michele Alboreto: che a Zolder conquistò il primo successo al volante della Rossa…
Didier Pironi, non solo quello di Imola.