Del Piero, il mito bianconero pronto a tornare per la sua Juventus

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Del Piero, il mito bianconero pronto a tornare per la sua Juventus

“La riapertura del filone plusvalenze, la partita con l’UEFA, l’udienza preliminare in tribunale a marzo. E nella squadra manca un pezzo: un dirigente con competenze sportive”, sottotitola la Gazzetta dello Sport nel recentissimo editoriale: “Dalle inchieste all’idea Del Piero: tutte le sfide del nuovo Cda”. Non è la prima volta che succede alla Vecchia Signora. Vecchio come il vizio di lambire le regole per trasgredirle, e poi cadere e rinascere. Bruciare e rinascere come la proverbiale Fenice. E come succede nei momenti di tempesta, serve un punto fermo, un faro che segna la rotta. Un capitano che sappia guidare la nave. Non uno qualunque, ma il Capitano.

Succede quindi che per Alex, icona indelebile della Torino bianconera, dovrebbe configurarsi un futuro da dirigente del Club, dopo le dimissioni di tutto il CDA, magari a partire dalla prossima stagione, con mansioni simili a quelle svolte attualmente da Paolo Maldini al Milan. Indiscrezioni, rumors, ipotesi, possibilità. Per la seconda volta dopo Calciopoli, la Juventus è in cerca di una identità nuova ma sembra pescare nel passato. Viene da chiedersi se la figura di una bandiera che ha fatto la storia del Club e che ha fatto del fair play la sua carriera sportiva, possa ripulire l’immagine distorta di una società calcistica che rischia di finire ancora nella polvere. Due volte nella polvere, di manzoniana memoria.

Lui che nella polvere ci è finito per davvero, assieme a tutta la Juventus. Era il 9 settembre 2006 quando a Rimini giocò la prima di campionato in B dopo la retrocessione del Club coinvolta per lo scandalo calcistico che sorprese l’Italia del pallone. Alex giurò eterna fedeltà alla squadra, rispetto a chi preferì lasciare travolto dall’onta. Quel campionato terminò con 20 reti in 35 partite per il ragazzo di Conegliano che mostrò di essere uomo. Il ragazzo che pochi mesi prima era sotto il cielo azzurro di Berlino ad alzare la coppa. Una fra le tante, perchè non basta un libro, né un almanacco sportivo a riassumere la storia del Capitano.

Campione del mondo in Germania, la vetta più alta di una carriera sfolgorante. E ancora: 6 volte Campione d’Italia, una Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiane, un Campionato Italiano di Serie B, una Champions League, una Coppa Intercontinentale: tutto con i bianconeri. E poi una serie di premi individuali: ESM Team of the Year per tre volte, MVP Coppa Intercontinentale 1996, capocannoniere UEFA Champions League ‘97-98, Miglior calciatore italiano (1998 e 2008), miglior cannoniere nel 2008, premio alla carriera nel 2011, Oscar del calcio AIC/Gran Galà del calcio per 6 volte, capocannoniere Coppa Italia nel 2005-06, Golden Foot 2007, capocannoniere Serie A 2007-08, Pallone d’argento 2008-09, Premio Scirea 2008, Globe soccer Award 2011. Solo per citarne alcuni. Ma nella testa a volte rimangono i momenti, le emozioni, i fotogrammi. I gol esagerati a Dortmund a inizio carriera, l’esterno destro al volo in casa contro i viola, il set che esplode nella gara intercontinentale a Tokyo contro il River Plate, il set che esplode di nuovo, dieci anni dopo nella notte del Westfalenstadion.

Icona, bandiera, idolo, eroe. Sembra che adesso la Juventus abbia bisogno di lui, adesso che tutto deve rinascere da un presunto cumulo di macerie che ancora non si rivela in tutto il suo dramma sportivo. Adesso che serve un capitano, il Capitano in veste di  dirigente con competenze sportive.

Adesso il popolo bianconero è in attesa di capire cosa succederá a livello penale e sportivo, ma nonostante tutto, la Juventus rimane tra le favorite per un buon piazzamento dopo una partenza bizzarra e anomala: un quarto posto o addirittura la vittoria, insperata e inverosimile, del Campionato. Tutto confermato dai portali di betting inclusi in una delle liste di siti scommesse con bonus che puoi trovare cliccando qui. Questi risultano fondamentali per puntare sui bianconeri in questo momento di totale incertezza. Le quote per la squadra di Allegri ruotano piú o meno a 7.5. Una fiducia che aumenta, forse grazie al possibile ritorno del Capitano.

Fiducia, idee e carisma per il nuovo corso. É questo quello che serve alla Vecchia Signora? Il nuovo presidente è pronto a offrirgli la carica di vice, ma l’ex capitano vuole conoscere il progetto e avere un peso. Sul piano mediatico, il ritorno di Alex è una mossa identitaria giusta e calzante. Sul piano concreto e razionale è molto probabile che l’immagine del campione non basti. Quasi come se non ci fosse bisogno di un redentore, ma della competenza etica di un amministratore che sappia traghettare con trasparenza nel medio-lungo periodo. Ragione e sentimento. Economia e finanza con il supporto del trasporto emozionale. Alla Juventus non servirà solo Del Piero per rinascere, ammesso che accetti la proposta. Ma potrebbe essere un nuovo, epico inizio, quello di un Club che nel bene e nel male finisce sempre per far parlare di sé.

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