“Mantenere un impegno, soprattutto nell’ambito delle istituzioni non è solo una questione di principio, è una questione di sostanza” ha dichiarato il ministro per lo Sport Luca Lotti in merito al decreto congiunto tra Ministero della Salute e quello per lo Sport grazie al quale entra in vigore l’obbligo della dotazione ed impiego di defibrillatori per le società e le associazioni dilettantistiche.
“Sentito il CONI” recita il testo del Decreto Interministeriale e allora pensi che finalmente dopo 3 anni dal tanto criticato Decreto Balduzzi che regolamentava la “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri salvavita” si potesse, finalmente, fare chiarezza. Chi meglio del CONI e dei 2 Ministeri interessati, ossia quello dello Sport e quello della Salute, avrebbe potuto dettare le linee guida’?
Leggendo quello che a oggi è stato divulgato, purtroppo, emergono enormi perplessità.
Ci sarà l’obbligo per le associazioni e società sportive dilettantistiche di svolgere la propria attività agonistica e competitiva in impianti dotati di defibrillatore e personale qualificato ad usarlo. Ottimo. Perfetto. Non ci sarà l’obbligo se l’attività è a scarso impegno cardiocircolatorio e al di fuori degli impianti sportivi. E questo è già un po’ meno ottimo poiché al di fuori degli impianti sportivi si svolgono gare di corsa o di ciclismo e lì non ci sarà nessun obbligo. Assurdo.
E ancora più assurdo è che nessun obbligo ci sarà in impianti dove non si svolgono attività agonistiche o competitive.
Quindi…obbligo per l’associazione sportiva di sincerarsi della presenza nell’impianto del difribrillatore e della persona qualificata ad usarlo pena l’impossibilità a disputare la gara in programma. Finita la gara non ci sarà nessun obbligo per nessuno e quindi se ci troviamo, ad esempio, in un impianto polivalente e subito dopo la fine di una ipotetica partita di basket di un qualsiasi campionato un frequentatore viene colpito, per sua sfortuna, da un attacco cardiaco sarà salvato, speriamo, se qualcuno si ricorderà che nell’impianto del basket fino a pochi minuti prima ci doveva essere un defibrillatore e un operatore abilitato ad usarlo…
Siamo alla solita farsa italiana. 3 anni di rinvii per decidere alla fine il minimo possibile…defibrillatore per l’attività agonistica e per il resto che Dio ci aiuti…