[themoneytizer id=”27127-1″]
DAZN, un anno dopo: tra migliorie, numeri segreti e dito puntato verso il Governo
“Soddisfatti di come è andata questa prima stagione che ci ha visti crescere notevolmente”. Questa la dichiarazione di Veronica Diquattro, Executive vicepresident Southern Europe di Dazn che però non le manda a dire: “Abbiamo riscontrato un’inadeguatezza delle infrastrutture digitali con una rete che ha necessità di essere potenziata in tutto il Paese. Il Governo si è dimostrato aperto alla conversazione” con i tavoli ai quali partecipa Dazn, ma anche “tutti i player, come Netflix, Amazon, Chili e Sky”.
Intanto una mano sulla permanenza di DAZN abbassando il rischio di una meteora arriva dall’Antitrust che ha vietato per 3 anni l’esclusiva web di nuovi contenuti a Sky, che quindi renderebbe asimmetriche le posizioni della pay di Comcast e di Dazn.
DAZN all’inizio ha dovuto pagare un duro scotto tecnologico e nel corso della stagione è riuscita a risollevare una barca che stava affondando sotto le aspre critiche di chi, pur pagando, non riusciva a vedere le partite o le vedeva male o con un ritardo ai limiti del ridicolo con le notifiche delle app in largo anticipo.
Lavorando senza sosta sono riusciti a ridurre del 60% il tempo del rebuffer. Alcuni limiti però restano oggettivi e indipendentemente dall’azienda di streaming, come il problema banda e un bitrate agli ultimi posti nella classifica europea. Qui, se non si fanno investimenti importanti a livello di nazione DAZN non potrà fare miracoli.
Intanto anche se i numeri ufficiali restano segreti, si parla di 1.5 mln di utenti con età media inferiore ai 40 anni, per lo più maschio, 60%, e che non guarda solo il calcio ma 2.6 sport in media.
Insomma un primo anno tra alti e bassi che vede DAZN rimandata a settembre, anzi ad agosto visto che il campionato inizia prima.
[themoneytizer id=”27127-28″]