L’avesse sfidato in campo, oggi, sarebbe tutt’altra cosa. Thomas Muller aveva appena quattro anni e due mesi, lui, Davide contro Golia, incideva nel calendario una data storica per un record mondiale rimasto imbattuto fino a qualche settimana fa.
Davide Gualtieri, oggi quarantacinquenne, il 17 novembre del 1993 aveva messo a segno il gol più veloce del calcio mondiale in una partita tra Nazionali. Davide, con la maglia della Nazionale San Marino, fu l’autore di quel gol bandiera nel 7-1 con l’Inghilterra nella qualificazione ai Mondiali USA ‘94.
La rete, segnata dopo 8,3 secondi di gara, ha rappresentato un record assoluto fino allo scorso mese, il 10 ottobre, quando Benteke ha fatto gol in Gibilterra-Belgio dopo 8,1 secondi.
Per la Repubblica di San Marino quel gol resterà comunque scalfito nella storia e lui, Davide, quei poco più di otto secondi se li vede scorrere spesso davanti agli occhi.
“Spesso riguardo il video, viene ancora postato sul web e per me è una grande soddisfazione – racconta Davide Gualtieri in esclusiva per Io Gioco Pulito – Dopo il calcio d’inizio andammo a fare subito pressione sui nostri avversari, eravamo concentrati sulla partita e sul retropassaggio corto di Pearce riuscii a fare gol a Seaman, quel portierone che aveva l’Inghilterra. Non mi ero reso conto del record, me lo dissero a fine partita”.
Gualtieri oggi si occupa di informatica, ha un negozio di computer da vent’anni a San Marino e alla sera allena una squadra di calcio a cinque che partecipa al campionato interno. L’animo cagnesco da calciatore ha fatto spazio a un portamento più pacato e riflessivo da allenatore, ma le parole di Muller di qualche giorno fa, in occasione di San Marino-Germania, non sono certo andate giù.
“Non è rispettoso parlare così di una piccola Nazionale, mi è parsa solo una ripicca nei confronti delle piccole realtà, forse solo perché in queste partite chi rischia di fare figuracce sono le grandi squadre – spiega Gualtieri -. Loro dicono che si fanno male, ma non è così. Il rispetto nello sport lo vedi soprattutto in campo. Dopo un 5-0 bisognerebbe anche fermarsi, non ha più senso andare avanti. La Germania ha tirato invece tutta la partita, dieci anni fa finì addirittura 13-0. Il rispetto lo vedi anche da questo, un giocatore che rispetta l’avversario dopo aver messo al sicuro la partita si ferma, non continua”.
Dalle parole di Muller si è sollevato un polverone enorme, il giocatore è uscito tra i fischi del pubblico durante l’amichevole Italia-Germania, a Milano.
“Che un giocatore faccia una dichiarazione fuori dalle righe, pur non condividendo posso anche capire, ma che la Federazione non si sia scusata è ancora peggio. I rapporti tra Federazioni hanno il loro valore nel calcio – conclude Gualtieri -. Cosa avrei detto a Muller se lo avessi scontrato in campo? Divertiti. I nostri figli hanno il diritto di giocare per il loro Paese come i giovani della Germania. E’ uno stimolo per tutti la Nazionale”.