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Dal Titolo Mondiale a Sindaco di Kiev, Vitalij Klyčko il campione impegnato

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Poche volte nello sport i grandi campioni sono riusciti a coniugare una grande carriera sportiva ad un grande impegno nella società civile o, addirittura, a livello politico. La figura del grande campione, in genere, rimane sempre ben lontana da una responsabilità politica o sociale, ma ci sono delle storie che rappresentano delle eccezioni. Pensando a dei grandi sportivi non possiamo non citare Mohammad Ali che fece del suo impegno contro la discriminazione razziale il vero scopo dei suoi incontri sul ring. Rimanendo nella boxe c’è anche chi è riuscito a fare meglio arrivando addirittura a ricoprire cariche politiche ed istituzionali: Parliamo di  Vitalij Klyčko.

LA CARRIERA– Nato il 19 Luglio 1971, Klyčko fa parte di una famiglia di campioni dato che anche il fratello Vladimir è arrivato sul tetto del mondo dei pesi massimi. Prima di Vladimir anche Vitalji aveva raggiunto la corona di campione del Mondo dei pesi massimi WBC e  WBO. Una carriera ricca di successi e vittorie straordinarie che iniziò nel 1996 e terminò nel 2013 all’età di 42 anni, venendo addirittura nominato campione emerito della WBC, titolo che gli permetteva, se avesse avuto ripensamenti, di sfidare immediatamente il campione in carica. Klyčko però non ha rappresentato lo stereotipo di pugile dalla vita folle e dai look stravaganti. Proveniente da una famiglia benestante (il padre è stato comandante in carica per le operazioni di pulizia dopo il disastro di Černobyl ) e successivamente felicemente sposato con Natalija Egorova, campionessa di scacchi, Klyčko durante la sua carriera si è costruito un futuro dopo la boxe, conseguendo una laurea presso l’Istituto Pedagogico Perejaslav-Chmel’nyc’k e un dottorato di ricerca in scienze sportive, ma soprattutto interessandosi alla mondo politico del suo paese, l’Ucraina.

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LA POLITICA-  Già durante la vita da pugile Klyčko si candidò come sindaco di Kiev, ma nel 2006 le cose non andarono bene e la sua avventura politica fu un fallimento. Nel 2010 invece fondò l’UDAR (Alleanza Democratica Ucraina per la Riforma) e nel 2012 riuscì a farsi eleggere in parlamento per la prima volta. Da quel momento Klyčko diventò una delle figure più importanti e di spicco di un movimento anti-russo che trovò il suo apice nell’ Euromaidan, vale a dire quella serie di manifestazioni e scontri che scoppiarono nel Gennaio del 2014, subito dopo la decisione del governo ucraino di sospendere un accordo commerciale e politico con l’Unione Europea, decidendo di rimanere sotto l’area di influenza russa. L’ex campione del Mondo dei pesi massimi fu in prima linea nei famosi scontri di piazza Maidan a Kiev, per chiedere la dimissioni del presidente Viktor Janukovyč. Durante quei giorni turbolenti di Gennaio, Klyčko che aveva sempre cercato comunque la via del dialogo e non della violenza, fu vittima di un’aggressione con un estintore da parte di un altro manifestante, riconosciuto dalla folla poi come un traditore.

Sull’onda di questi avvenimenti., e sfruttando anche la sua enorme popolarità come grandissimo sportivo del paese, Klyčko si ricandidò come sindaco di Kiev stavolta con successo e il 25 Maggio del 2014 fu nominato primo cittadino della capitale ucraina. Vittoria bissata poi un anno dopo con le elezioni del Novembre 2015 che gli consentono di essere tutt’ora il sindaco di Kiev.  La vita di Klyčko rappresenta un’eccezione forse nel mondo dello sport e di sicuro un’unicum nel pugilato. Una vita fatta di successi sia dentro che fuori dal ring, senza eccessi o altro.  Successi sportivi importanti per la propria carriera ma soprattutto successi civili e politici per il proprio paese, per cui Klyčko ha rischiato veramente in prima persona.

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