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Crotone Calcio: i fratelli Vrenna sotto la lente dell’Antimafia

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L’inno del Crotone Calcio è la splendida canzone di Rino GaetanoIl cielo è sempre più blu“, in omaggio ai natali del cantautore romano d’adozione e che ben si addice allo stato di grazia della formazione calabrese che domina la classifica di Serie B insieme al Cagliari. Il cielo del Crotone però sta per tingersi di tinte fosche dopo che la DDA di Catanzaro ha chiesto il sequestro della società calcistica facente parte dell’ingente patrimonio, circa 800mln di euro, dei fratelli Giovanni e Raffaele Vrenna imprenditori operanti nei settori dello smaltimento dei rifiuti e nelle costruzioni.

Secondo i magistrati dell’antimafia di Catanzaro i fratelli Vrenna “Sono imprenditori attigui al fenomeno mafioso, per essersi sin dalla genesi della loro attività, accordati con le consorterie criminali e segnatamente con quella denominata Vrenna-Corigliano-Bonaventura“. Secondo i magistrati i fratelli Vrenna avrebbero garantito posti di lavoro in cambio di “sicurezza”, alla quale avrebbe dovuto pensarci Luigi Bonaventura nipote del boss Pino Vrenna e ora collaboratore di giustizia.

Già nel 2006 l’imprenditore Raffaele Vrenna era stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, condannato in primo grado e poi assolto. Il cosiddetto “concorso esterno” pur non essendo una fattispecie presente nel Codice Penale ma di creazione giurisprudenziale ed espressione con la quale si indica un certo tipo di collaborazione al reato di associazione di tipo mafioso, è un’onta difficile da cancellare. Tanto che i magistrati della DDA trovano proprio nella sentenza di assoluzione le ragioni per portare a questa nuova richiesta di misure cautelari. La sentenza della Corte di Appello di Catanzaro infatti recita “Esistono certamente rapporti di frequentazione e di interesse tra Vrenna Raffaele, suo fratello Giovanni ed i componenti della cosca sopracitata”.

Questa vicenda ricorda da vicino una storia degli anni 90‘, quella dell’imprenditore e patron del Foggia Calcio Pasquale Casillo che nel ’94 venne accusato e arrestato proprio per concorso esterno in associazione mafiosa. L’assoluzione arrivò 13 anni dopo, nel 2007, quando ormai la sua ex squadra era passata attraverso un fallimento a militare in Lega Pro, condizione dalla quale non si è ancora ripresa.

Ma forse questa è anche una storia che racconta quanto sia difficile per le imprese e quindi per le società calcistiche del Sud sganciarsi dalle catene della criminalità organizzata che permea profondamente ogni settore della vita economica e sociale rendendo molto difficile distinguere tra cosa è reato e cosa no.

Una posizione netta è quella presa dal Presidente della Lega B Andrea Abodi per il quale questa faccenda “Col calcio non ha niente a che fare e non macchia nella misura in cui i pronunciamenti formali hanno scagionato i fratelli Vrenna. Al di là di quello che dice e scrive la DDA, per la quale c’è grande rispetto, ce n’è altrettanto per chi già si è espresso mettendo i fratelli Vrenna in posizione di assoluta tranquillità“.

Dal canto loro i fratelli Vrenna in un comunicato si sono definiti ” vittime di angherie e vessazioni delinquenziali mafiose e non già conniventi“.

Ora la palla passa alla Corte di Appello di Catanzaro che dovranno decidere se confermare la richiesta della DDA di Catanzaro o confermare la decisione di respingimento già effettuata dai giudici della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Crotone.

FOTO: www.crotonenews.com

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0 Comments

  1. un altro giornale che arriva in ritatrdo.

    come avete ricordato di don Pasquale Casillo.

    bravi a fare titoloni

    “”Secondo l’accusa, il patron del Crotone Calcio, Raffaele Vrenna e il fratello Giovanni sarebbero socialmente pericolosi”” sarebbero non è certezza

  2. Si questi giornali che fanno titoloni, è vero l’antimafia ha chiesto il sequestro dei beni e la misura della sorveglianza speciale, ma non facciamo titoloni, ssssshhh in silenzio deve passare la cosa, che sarà mai?

  3. La vogliamo smettere di spalare letame sulla persona di Gianni e Raffaele Vrenna? Volete fare un articolo? Fatelo sulle SENTENZE emesse non sulle richieste di ricorso, non avete fatto UN ARTICOLO che fosse uno per evidenziare l’assoluzione e i due rigetti di richiesta di sequestro della dda. State solo a vendere copie infangando le persone alle quali danno ragione le sentenze dei tribunali non la dda di catanzaro che vale quanto carta straccia fin quando non riceve un parere favorevole dal tribunale che invece ha dato ragione ai VRENNA! Fate gli articoli al contrario, beccandovi solo querele.

  4. E l’antimafia che ora è carta straccia e chiede misure serie per il presidente di una squadra di calcio che sta per andare in A. E visto che le sentenze sono quelle che contano ANDATEVELE A LEGGERE quelle sentenze di assoluzione cosa dicono delle persone in questione, altro che quelere. E già che ci siete andate sul sito del senato a leggere l’audizione del procuratore generale alla commissione antimafia del 2012, ma anche quella è carta straccia, conta solo il calcio e il consenso popolare, vero?

  5. Ora basta, è stato chiesto il sequestro dei beni ma il fatto che sta per andare in a non c’entra assolutamente nulla! Ripeto nulla! La swuadra di calcio rientra nei beni ma non centra nulla col fatto della Posizione in classifica, il merito che si stanno guadagnando quei giovani ragazzi sul campo non deve essere più infangato.

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