Croazia-Repubblica Ceca sospesa: 4 anni dopo, gli Huligani colpiscono ancora

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Tutto scritto. Tutto previsto. E infatti è successo. La frangia più esagitata del tifo croato paralizza l’Europeo. Il match fra Croazia e Repubblica Ceca è sospeso per lanci di fumogeni in campo e un petardo esploso poco lontano ad un vigile del fuoco. Film già visto in mezza Europa, da diversi anni. Gli ultras concedono il bis di Euro 2012. Il 10 giugno di quattro anni fa, rissa a Poznan contro i poliziotti polacchi. A Saint Etienne, se possibile, accade di peggio. Elusa la sicurezza, oggetti infiammabili e contundenti trasportati dentro uno stadio. Fumogeni, erba in fiamme. Ferito un Vigile del Fuoco.

Un caos firmato “Huligani” versione croata della parola “hooligans”. Il loro unico scopo è la ricerca del disordine e la destabilizzazione. Il loro mirino è puntato sui “nemici” giurati: Comunità Europa, moneta unica, globalizzazione.

Pensieri ed azioni figli di un’estrazione ultranazionalista, collocata più a destra della destra: lo zoccolo duro è formato dai Bad Blue Boys di Zagabria, uno dei gruppi più temuti a livello europeo.  In patria odiano, ricambiati, la “Torcida” dell’Hajduk Spalato, ma all’estero, in nome dell’unità nazionale, si compattano. Si richiamano agli Ustascia, miliziani guidati da Ante Palevic che, nella seconda guerra mondiale, sterminarono serbi e rom con l’obiettivo di creare un unico stato  (anche dal punto di vista etnico) croato.

Il trade d’union che lega gli Ustascia agli ultras di oggi è  la musica: precisamente il rocker Marko Perkovic, leader dei Thompson. Una band che non ha scelto un nome a caso: Thompson, proprio come il fucile automatico. Perkovic ha scritto tutti gli inni intonati dagli ultras croati. Canzoni che seppur razziste, sono state regolarmente diffuse dagli altoparlanti dello stadio di Zagabria (già guarda il caso, proprio quello dove appare la svastica in campo durante Croazia – Italia) sino a che la Federazione, ripresa dalla UEFA, ha “improvvisamente” percepito e stigmatizzato musica e parole. Inutile, dunque, sorprendersi: la promiscuità fra frange violente, calcio ed esponenti della federazione è sin troppo evidente. Il caos è servito. Il conto lo paga la Nazionale, in buona compagnia della….Francia. Comunque finisca questo europeo, il bilancio è pesantissimo. La partita con la sicurezza è strapresa. Gli ultras hanno devastato città, seminato terrore, trasportato dentro uno stadio fumogeni e petardi eludendo i controlli.  ma Quanto accaduto è l’ennesima falla di un apparato che imbarca più acqua del Titanic.

Dopo il match sono arrivate le condanne dalla stessa nazionale croata nella parole del tecnico Ante Cacic che definisce i tifosi “teppisti” aggiungendo come “i croati si dovrebbero vergognare di questa minoranza“. A fargli eco l’interista Perisic:Sarebbe meglio non giocare più, non possiamo continuare così”. Infine, pessimista Rakitic: “Possiamo essere esclusi dall’Europeo”.

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