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Cosa pensano del Var gli arbitri UEFA
“Il Var deve intervenire solo nei chiari casi di fuorigioco”. Parole e musica di Roberto Rosetti, designatore arbitrale delle competizioni UEFA.
Rosetti vuole che gli arbitri vadano a cambiare la decisione presa sul campo solo nei casi chiari ed evidenti, mantenendo il giudizio preso in diretta in quelli troppo difficili da valutare per questioni di cm o di troppo tempo davanti al monitor.
In settimana ci sono stati tre casi eclatanti. Il primo in Premier League dove è stato annullato un goal grazie al VAR per un offside di 2 cm, il secondo e il terzo proprio in Champions League, durante la sfida tra Real Madrid e Brugge, per un goal stavolta prima annullato e poi convalidato a Sergio Ramos, e sul presunto rigore non assegnato all’Inter nella sfida di mercoledì contro il Barcellona, in cui l’arbitro non ha voluto controllare con la “moviola in campo”. In Inghilterra intanto i tifosi hanno cominciato a detestare il VAR, con cori offensivi e con l’accusa di togliere gran parte delle emozioni dal gioco del calcio.
Secondo il “Mail” la precisione dello strumento non è impeccabile. Infatti, secondo il quotidiano britannico, i giocatori si possono spostare fino a 19 cm in avanti o indietro per ogni frame del video. In virtù di questo dato è difficilissimo anche stabilire con certezza il momento esatto in cui, al momento dell’assist, viene calciato il pallone . Le parole di Rosetti cozzano però con l’oggettività del fuorigioco che non richiede la visione dell’arbitro di campo davanti al monitor proprio perchè “è una questione matematica”.
I guardalinee hanno ricevuto istruzioni di non alzare la bandierina fin quando l’azione non si è conclusa con un goal o con un errore. Per questo vedremo se le parole di Rosetti sortiranno il loro effetto creando di fatto la situazione: “If It’s to close to call, it’s goal”.
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