Coronavirus e scommesse: la pandemia mette in crisi anche il dorato mondo dei bookmakers

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Coronavirus e scommesse: la pandemia mette in crisi anche il dorato mondo dei bookmakers

La pandemia CoronaVirus si sta espandendo a macchia d’olio facendo correre ai ripari anche i paesi inizialmente più reticenti. Tanti i settori colpiti dall’impossibilità di muoversi liberamente ma, con lo stop di molti campionati nazionali e delle Coppe Europee volute dai Governi, tra i più falcidiati sicuramente quello delle scommesse.

Gli eventi sui quali è possibile continuare a puntare sono ormai davvero pochissimi e questo ha creato uno effetto domino simile ad uno tsunami negativo nel settore gambling che ha investito così le agenzie, gli operatori e i concessionari, con una grave perdita anche per le entrate dell’erario.

Il volume di affari sul territorio italiano, secondo Agipronews, ha già subito un calo dell’80% e le previsioni sono ancor più negative. Si è passati da un volume di affari di circa 500mila euro al giorno, a soli 100 mila, con un mancato incasso quindi di circa 400mila euro, corrispondente a 10 milioni nell’arco dei 25 giorni di blocco totale attualmente previsti.

La crisi del settore, investe ancor più pesantemente, il Regno Unito, patria dei bookmakers. Paddy Power, William Hill e le maggiori agenzie hanno già perso 2.2 miliardi di sterline e anche in America la situazione è analoga dove oltre al crollo in borsa delle società di gambling sono già stati chiusi i casinò di Las Vegas e Atlantic City.

Oltre al problema legato strettamente ai ricavi mancati dai flussi delle scommesse, sorge anche la complicata gestione dei pagamenti di quelle vincenti che venivano alimentati dai flussi stessi, ora in totale flessione con il rischio di un grande problema di liquidità. Per questo alcuni operatori hanno addirittura deciso di chiudere momentaneamente.

Inoltre, i maggiori bookmakers stanno affrontando anche la crisi azionaria collegata ovviamente alla quasi totale sospensione della maggior parte degli eventi sportivi. Infatti, le perdite sul mercato per questi player sono tutte a doppia cifra, con William Hill che ha perso il 30% a causa dell’incertezza che genera effetti a catena su tutto il settore che rischia davvero grandi tagli a livello occupazionale.

Nato a Roma nel 1990, anno delle notti magiche. Ex giocatore di basket, nonostante gli studi in legge, dopo una lunga parentesi personale negli States, decide di seguire la sua passione per lo sport e per il giornalismo.
Giornalista iscritto all'albo, da quattro anni vice caporedattore di GiocoPulito.it, speaker radiofonico a Tele Radio Stereo e co-conduttore a TeleRoma 56.

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