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Come Mohamed Salah è diventato un mezzo di integrazione
Che lo sport, e quindi il calcio, sia cultura è innegabile. Per citare e conseguentemente rovesciare la citazione di Josè Mourinho: “Chi sa solo di calcio, non sa nulla di calcio” che diventa: “Chi non sa nulla di calcio, non sa nulla di niente”. Troppe volte lo sport è stato il viatico più popolare per informare, far capire la storia, e soprattutto abbattere barriere e pregiudizi.
Uno studio dell’università americana di Stanford ha dimostrato che il tesseramento dell’egiziano Mohamed Salah ha avuto un forte impatto sulla riduzione dell’islamofobia nella città di Liverpool.
Il titolo dello studio è il seguente: “L’esposizione delle celebrità può ridurre il pregiudizio? L’effetto di Mohamed Salah sui comportamenti e sugli atteggiamenti islamofobi” .
L’analisi ha rivelato che il numero di crimini legati all’odio verso l’Islam nella zona del Merseyside è diminuito da quando Salah si è unito al Liverpool nell’estate del 2017. Il 18,9 % in meno rispetto a quanto previsto, e un calo del 53% dei tweet anti-musulmani tra i fan del Liverpool.
Come al solito il problema è la xenofobia, la paura del diverso, di quello che non riusciamo a comprendere e quindi a prevedere e ci mette in stato di agitazione. Se solo ci fosse un motore di ricerca che in meno di un secondo rispondesse a tutti i nostri interrogativi colmando le nostre ansie e paure…Oppure se siamo poco tecnologici c’è sempre il vecchio metodo ovvero parlare con le persone che ci circondano.
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