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Colossi d’argilla: I Brand sportivi e i problemi sul marchio
Il Tribunale dell’Unione Europea ha emesso una sentenza per cui le tre strisce di Adidas costituiscono “un marchio figurativo ordinario, e non hanno valore distintivo.”
La corte ha ribaltato le sentenze emesse dall’Ufficio europeo della proprietà intellettuale (EUIPO) datate 2015, 2016, 2018, che condannava e diffidava l’azienda Belga Shoe Branding Europe che produce calzature a usare il proprio marchio con 2 strisce parallele molto simili a quelle di Adidas con la motivazione di: “aver approfittato indebitamente della riconoscibilità anteriore del marchio Adidas”.
Il Tribunale, ora, ha ribaltato queste sentenze. Il ricorso di Shoe Branding è stato accolto, la corte ha deliberato che Adidas non è riuscita a dimostrare il carattere distintivo del suo marchio poichè ha presentato prove a supporto della sua tesi solo in 5 dei 28 paesi nell’Unione Europea.
Nelle motivazioni della sentenza si legge che il marchio: “non è composto da una serie di elementi regolarmente ripetitivi, ma un normale segno figurativo”. Ora Adidas farà probabilmente un contro-ricorso alla Corte di Giustizia Europea.
Problemi anche per Nike
Se Atene piange, Sparta non ride. L’azienda dello swoosh è infatti stata diffidata e obbligata a riconsegnare il logo K-Law disegnato da Kawhi Leonard neo campione del mondo con i Toronto Raptors, ora in forza di sponsorizzazione alla New Balance, al legittimo proprietario e sta dando battaglia in tribunale anche alla Uniqlo per il marchio RF, Roger Federer, il cui disegno e trademark è di proprietà della Nike. Dopo 20 anni di sponsorizzazioni con la Nike, Federer è passato al brand giapponese Uniqlo e anche se può usare le sue iniziali, non può usare il logo che lo ha accompagnato su ogni maglietta e in ogni torneo negli ultimi 20 anni. Anche in questo caso ci sarà da battagliare.
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