Abbiamo intervistato la giornalista sportiva Claudia Peroni, volto storico di Mediaset e massima esperta di motori, per parlare del Campionato di Formula 1, al via a Melbourne con il primo Gran Premio della stagione
Una F1 più veloce di qualche secondo al giro (almeno queste sembrano le previsioni al momento con le nuove regole) stresserà ancora di più le power unit favorendo motori tipicamente meno performanti ma più longevi come i Ferrari rispetto ai Mercedes.
Hai centrato nel segno. Oggi si parlava come ultimissima considerazione fatta dei tecnici, del fatto che ci potrebbero essere difficoltà anche per i consumi, perché grazie alle gomme più larghe c’è una maggiore aderenza, quindi si può uscire più forte in curva, prendendo punti di staccata differenti rispetto a quelli precedenti, e quindi si può andare più veloci, come si è già ampiamente visto. E di conseguenza si consuma di più, questo per darti l’idea di come anche le power unit vengano sollecitate di più, perché se c’è più potenza c’è più velocità, e quindi le power unit sono più a rischio. È una F1 sicuramente stravolta, rivista, evoluta, prima di tutto proprio dal punto di vista della potenza e della velocità. Una F1 bella, almeno per me che la ritengo anche banco di prova per le auto da produzione, ma soprattutto anche perché è la formula più importante, più esasperata, ed è giusto che vada più forte, come già si è visto nei test.
In base alla tua esperienza, pensi davvero che la Mercedes nei test abbia schierato una ‘toy car’?
Indubbiamente, non ti dico che alla Mercedes si siano nascosti, ma indubbiamente non hanno svelato tutto il proprio potenziale. Quello lo vedremo solo nel Mondiale. IO non credo che ci saranno stravolgimenti tali da definire quella usata nei test una ‘toy car’, però il passo è lungo. Ci sono delle differenze sostanziali rispetto alla Ferrari, e questo la dice lunga. Vuol dire che la Mercedes ha preso una strada, e la Ferrari un’altra, 2 direzioni totalmente differenti, e questo è anche bello, perché ora vedremo a chi le gare daranno ragione. Ma non credo che la Mercedes che vedremo in gara sarà molto diversa da quella vista nei test.
E la McLaren quante possibilità ha di recuperare durante la stagione?
La vedo dura. Mi dispiace per Fernando, perché sono una sua grande sostenitrice, però non ci sono molte speranze. È ancora molto indietro la macchina, il motore anche, non ne riescono davvero a venire a capo. Credo sia rimasto sorpreso lo stesso Fernando, quest’anno si aspettava finalmente di partire col piede giusto, invece è ancora tutto da iniziare, tutto punto e a capo. Alonso ci ha messo molto del suo, della sua esperienza, ma a quanto pare c’è ancora tanto da fare.
Con tutti questi cambiamenti, varia anche l’importanza della preparazione atletica di un pilota?
Si, sarà una F1 che metterà a dura prova i piloti. Lo stesso Hamilton ha dovuto iniziare una nuova disciplina thailandese, un misto tra thai e box, proprio perché bisogna allenarsi molto bene. Lui stesso ha detto che non si è mai allenato così bene durante l’inverno quanto per questa ragione. E questo è significativo, se lo dice un 3 volte campione del mondo…
La carica dei neopatentati diciottenni alla guida è per te uno sviluppo positivo, o l’esperienza conta ancora di più dell’esuberanza quando si tratta di formula uno?
Beh, Verstappen l’anno scorso ha zittito tutti, perché ha fatto una grande stagione. Anche se mi sembra di capire che la FIAT stia un po’ mettendo in discussione questa sua tecnica nei sorpassi, con cambi di traiettoria al limite del regolamento. Credo che tanti giovani hanno dimostrato di saperci fare. Anche il nostro giovane Antonio Giovinazzi è un pilota da supportare che secondo me merita tantissimo, sta dimostrando di aver meritato il ruolo di terzo pilota Ferrari, di essere salito sulla Sauber, e di aver fatto bene anche lì, perché oltre il piede ha anche la testa. Insomma, i giovani di oggi evidentemente sono cresciuti anzitempo, senza nulla togliere i veterani, che hanno un’esperienza che in Formula 1 conta tantissimo, anche per conoscenza dei circuiti. Però abbiamo avuto la riprova che ci sono tanti piloti giovanissimi di altissimo livello.
Come hai detto tu, abbiamo sotto gli occhi tutti le prestazione di Verstappen la stagione passata. Credi che talentuoso 19enne belga sia pronto per il definitivo salto di qualità?
Guarda, dietro la Red Bull non dimentichiamoci che c’è sempre Adrian Newey. Qualcuno ha detto che la Red Bull si è anche un po’ nascosta durante i test, e ci può stare. Io credo che ad oggi la lotta sia più tra Ferrari e Mercedes, ma Verstappen può fare la differenza, perché ha grande talento, senza nulla togliere a Ricciardo, e quindi potrà inserirsi spesso e volentieri per la lotta al vertice.
I tuoi 3 candidati per la vittoria finale?
Hamilton, Vettel e se la Ferrari va veramente forte anche Raikkonen lo vedo bene, perché questa Ferrari è nelle sue corde, nel suo DNA, poi lui è a fine e quindi ci può stare che faccia una grande stagione. Però senza dimenticare anche Verstappen, senza escludere Ricciardo. Nell’ordine, Vettel-Hamilton o Hamilton-Vettel, sull’ordine sono un po’ indecisa, e poi a seguire gli altri.
La sorpresa?
Giovani che possano fare dei grandi exploit non ne vedo. Forse Bottas, se vogliamo definirlo giovane, è uno che potrà regalare sorprese, anche perché guida una Mercedes.
La Ferrari tornerà davvero competitiva per il titolo, così come non è stata nell’ultimo anno?
Assolutamente si, è tornata ad andare forte. Finalmente ci aggiungo io. Vettel ha dichiarato che questa è la Ferrari migliore che lui ha guidato fino ad ora. Indubbiamente questo stravolgimento che c’è stato all’interno, con questa nuova organizzazione orizzontale, sta dando i suoi buoni risultati, come si è potuto vedere nei test, che però possono mentire, come l’anno scorso, quando a buoni test non sono susseguite buone prestazioni in gara. Però quest’anno le cose sono decisamente cambiate, e io credo che quanto di buono abbia fatto vedere la Ferrari verrà confermato anche in gara. Per cui credo che quest’anno la Ferrari sia, se non la macchina da battere, un punto di riferimento importante. E questo a detta di tutti, perfino di Hamilton.
Dove può arrivare Giovinazzi, 24enne in rampa di lancio della Ferrari la prossima stagione?
Secondo me ha tanto potenziale. L’anno scorso in GP2 già ha dimostrato, poi si è un po’ perso nell’ultima gara, vittima anche dell’emozione. Deve migliorare un po’ sotto questo punto di vista, essere un po’ più solido, ma io credo molto in lui, e sono molto positiva in tal senso.
Un pensiero finale sul ritiro del tutto inaspettato di Rosberg
Io ho pensato tantissimo a Nico, perché si è rivelato davvero un grande uomo, una bella persona. Un grandissimo, di cuore, di generosità. Di altruismo, perché lui ha detto che si vuole dedicare alle persone che sono state meno fortunate di lui, fare volontariato, partecipare ad eventi benefici. Trovo sia bellissimo quello che lui si è proposto di fare. Io reputo che lui sia appagato dal punto di vista sportivo, in più si sta costruendo una famiglia. Secondo me ha fatto bene, perché non bisogna perdere di vista la realtà della vita, e la F1 è molto lontana della realtà.