Oltre al danno, la beffa. Non solo una sonora batosta a domicilio nell’andata del turno preliminare di Champions League, che dopo il 5-0 del Manchester City di Pep Guardiola, avrà ben poco da dire nella gara di ritorno. La Steaua Bucarest con un brutto k.o chiude virtualmente in anticipo il suo cammino verso la coppa con le orecchie, ma non finisce qui. Un altro insolito evento, un vero e proprio sabotaggio, ha ulteriormente condizionato quella che sarebbe dovuta essere una serata speciale non solo perché crocevia di una stagione, ma anche per celebrare il trentesimo anniversario della Coppa dei Campioni conquistata ai rigori (2-0) contro il Barcellona il 7 maggio 1986 a Siviglia. Per l’occasione della storica vittoria di Hagi, Lăcătuş (che ha anche allenato la Steaua), Balint e Pițurcă (oggi allenatore dell’Al-Hittad), il portiere Ducadam e i compagni allenati da Emerich Jenei, leggenda dei colori rossoblu, il Presidente George Becali ha voluto organizzare una maestosa coreografia. Al momento dello spettacolo, l’incredibile sorpresa. Da tutti i cartoncini distribuiti, si è sollevata una scritta che non era certamente quanto si aspettava il Presidente e tutto il pubblico dell’Arena Națională. “Doar Dinamo Bucarest”, è la scritta che si è formata sugli spalti al momento della coreografia. Un sabotaggio messo in pratica da alcuni tifosi della Dinamo Bucarest, cugini e rivali della Statua, che si sono introdotti nello stadio cambiando completamente la coreografia, che si è trasformata in un “Solo Dinamo Bucarest”.
Doppia sconfitta per la Steaua, e premio goliardia ai sostenitori biancorossi della Dinamo, che hanno scatenato le reazioni della rete regalando quello che a suo modo è stato un grande momento di provocazione nell’ambito delle rivalità sportive del calcio, pur comprendendo che non sarà stata facile per i tifosi della Steaua digerire una serata così amara, macchiata anche dall’iniziativa rivale. Il derby di Bucarest, noto anche come Marele Derby, o Derby Eterno di Romania, è chiaramente molto sentito nella capitale, ma è anche il match che mette in campo la più grande quantità di titoli nazionali: insieme le due squadre hanno vinto quasi il 50% dei campionati rumeni, 41 degli ultimi 84, 23 per la Steaua e 18 per la Dinamo (3 campionati li ha vinti anche la terza squadra della capitale, il Rapid Bucarest, nel 1966-67, 1998-99 e 2002-03). La peggiore sconfitta interna nella storia della Steaua diventa un incubo che chiude i giochi di Champions, mette in mostra i limiti della squadra allenata da Laurentiu Reghecampf, che alla fine della scorsa stagione ha già dovuto abdicare dal trono della Liga I, lasciando il posto alla prima volta dell’Astra Giurgiu, e dovendosi accontentare del secondo posto dopo tre titoli consecutivi. La doppia beffa di metà agosto ha trasformato l’iniziale serata celebrativa del più bel ricordo europeo, in uno spiacevole ricordo dell’attuale cammino europeo. per il popolo rossoblu. Si prepara la contro-risposta ai rivali? La gara di ritorno a Manchester ha ormai poco valore, e sul campo è già tempo di guardare oltre. I tifosi forse staranno già pensando al prossimo derby, magari per ricordare ai cugini che sono la squadra più titolata del Paese nonostante un sabotaggio coi fiocchi. Quel che è sicuro, è che quella di martedì sera è una di quelle classiche serate da dimenticare. 5 gol da Aguero e compagni che cominciano a prendere familiarità con le idee di Guardiola non erano facili per nessuno, ma il sabotaggio ha trasformato una sconfitta senza attenuanti in un incubo che è durato più di 90 minuti.