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Cava United FC: Piccolo club, grandi orizzonti

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Che le esperienze italiane di partecipazione attiva nei club siano fortemente influenzate e legate allo sviluppo parallelo in tutta Europa di un nuovo modo di vivere il calcio, sopratutto quello locale, che si richiama ai principi di coinvolgimento dell’intera comunità nella valorizzazione del ruolo sociale dello sport, come strumento di aggregazione e coesione, ne abbiamo esempio dal piccolo club campano di Seconda categoria Cava United FC. Il Community Club, nato nel 2014 dall’iniziativa dell’associazione di tifosi Sogno Cavese(LINK), dal Gennaio 2016 è partner attivo di un interessante progetto del circuito europeo Erasmus + ‘Clubs and Supporters for Better Governance in Football”, che vede coinvolti altri otto paesi nello sviluppo di un percorso di interscambio tra diverse realtà calcistiche continentali di buone pratiche di governance dei club sportivi di proprietà di associazioni di tifosi.

Il progetto, partito lo scorso Marzo 2016 e che si concluderà nel Dicembre 2017, si sta articolando con reciproci scambi di informazioni utili derivanti dalle esperienze dirette locali e con la condivisione delle buone pratiche dedicate a tre differenti aspetti che rivestono una particolare importanza per tutte le realtà impegnate nel coinvolgimento diretto dei supporters nella governance delle società di calcio: buona gestione, sostenibilità finanziaria, attività di volontariato. Le attività del programma vedono la partecipazione sia di singoli club che delle organizzazioni di coordinamento nazionali: C.A.P. Ciudad de Murcia; FASFE (Spagna); Cava United; Supporters in Campo (Italia); Conseil National des Supporters de Football (Francia); Cork City FC; Irish Supporters’ Network (Irlanda); FC United of Manchester; Supporters Direct (Regno Unito); Malmö FF; Svenskafotbollssupporterunionen (Svezia); Schalke 04; Unsere Kurve (Germania)

Cava United FC con Supporters in Campo, associazione che coordina i supporters e gruppi di supporters italiani che promuovono la diffusione dei modelli sostenibili di proprietà e gestione delle società e delle istituzioni sportive, ha avuto la possibilità di confrontarsi con i rappresentanti di club come Schalke 04, Malmö FF e il famoso FC United of Manchester di cui sono stati ospiti lo scorso Giugno per il primo workshop del progetto dedicato ai modelli governance dei club di proprietà dei tifosi.

Come è stato l’impatto con questo progetto, i temi sicuramente molto interessanti e la presenza di grandi club sarà stata certamente uno stimolo per voi?

Sicuramente ci onora essere parte di un progetto tra i cui partecipanti figurano club prestigiosi e con un certo blasone, così come club che hanno fatto scuola in ambito fan ownership . La contemporanea presenza di Società più piccole come la nostra è la prova evidente che certe tematiche relative alla ‘governance dal basso’ e soprattutto la passione per il gioco del calcio è la stessa a tutte le latitudini e in tutte le categorie. Inutile negare che, in alcune circostanze, quali ad esempio l’approfondimento su tematiche di natura finanziaria, hanno visto trattare argomenti piuttosto prematuri per una piccola società come la nostra. Tuttavia, con le dovute proporzioni, l’impegno necessario a gestire una Società di calcio è comunque enorme: ciò che cambia, evidentemente, sono le strutture organizzative che sono ovviamente proporzionate alle dimensioni del Club.

Come si sono articolati gli scambi finora, avete dei partner specifici?

Ad oggi abbiamo avuto il piacere di incontrare i rappresentanti dell’Associazione nazionale svedese in occasione dello scambio effettuato con Supporters in Campo. I nostri partner sono Cap Ciudad de Murcia con i quali il prossimo aprile abbiamo previsto di effettuare la nostra visita e di ospitarli a Cava de’ Tirreni e lo United of Manchester che avremo l’onore di ospitare nella seconda parte del 2017.

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Il primo workshop a Manchester ospiti dei Red Rebels per parlare di governance, quali aspetti vi hanno colpito e quali insegnamenti utili avete riportato? Quali delle soluzioni illustrate nel corso dell’incontro pensate possano funzionare anche da noi?

Il workshop di Manchester è stato assolutamente interessante ed è stata l’occasione per comprendere quanto coloro i quali sono impegnati nella titanica impresa di gestire un Club si ritrovino nelle medesime situazioni relativamente alla ricerca di ‘nuova forza lavoro’. Il tema del coinvolgimento dei Soci e la necessità di ampliare il numero di volontari impegnati è indubbiamente una problematica comune. Da un punto di vista pratico, l’attività di analisi della base costituisce sicuramente un punto di partenza fondamentale per comprendere quali e quante risorse cercare di coinvolgere ed in che tipo di attività. Inoltre, questa attività risulta di fondamentale importanza per poter implementare iniziative ad hoc con l’obiettivo di incrementare tanto il grado di soddisfazione, quanto il numero di Soci.

Sensazioni entrando al Broadhurst Park? Un’icona per le molte tifoserie ”ribelli” in giro per l’Europa…

Beh, che dire, il raggiungimento del loro obiettivo è stato motivo di orgoglio per l’intero movimento e, chiaramente, allo stesso tempo un’aspirazione per ciascuna delle nostre iniziative, ancor più se di piccole dimensioni!

A Novembre invece siete stati allo Swedbank Stadion di Malmö in Svezia ospiti del Malmö FF e dell’organizzazione nazionale di supporters svedesi Svenska Fotbollssupporterunionen per il secondo incontro del progetto, in questo caso si parlava di sostenibilità finanziaria, un tema spesso ignorato dalle nostre parti…cosa ne pensate? Dove vedete l’Italia carente?

A nostro giudizio questo è Il Tema, soprattutto in Italia. Il sistema indubbiamente andrebbe riformato, a partire dalla suddivisione dei ricavi derivanti dai diritti televisivi, per finire alla costruzione di stadi di proprietà. A questo proposito, l’esempio degli amici di Malmo credo rappresenti un impagabile esempio: hanno iniziato con una quota minoriaria, ed oggi sono riusciti ad essere proprietari al 100% del loro stadio.

Con riferimento ai cosiddetti campionati minori (per fatturati non di certo per la passione messa in campo dai tifosi), pensiamo seriamente sia necessario fare un ‘passo indietro’: le cifre che ad oggi circolano dalla Serie D fino, perché no, alla terza categoria, sono obiettivamente insostenibili. Non trattandosi di campionati professionistici, è assurdo pensare che i Club che lottano in Eccellenza o in Serie D per la promozione abbiano i budget attuali. Con buona pace dei Presidenti mecenati, è inevitabile il rischio di infiltrazioni di ogni tipo… E, a maggior ragione, il coinvolgimento dei tifosi nella governance non può che costituire un baluardo, il miglior organo di vigilanza possibile, gli unici veri proprietari e depositari della passione che c’è dietro qualsiasi Club!

L’esperienza ”europea” quindi finora positiva? I prossimi incontri?

Assolutamente si! Il progetto a cui abbiamo l’onore di partecipare costituisce un’impagabile momento di crescita.

L’aspetto più interessante è che ciascuno, anche i rappresentanti dei club più piccoli, riesce a trasferire agli altri partecipanti le proprie best practice e a fornire spunti utili, ovviamente da adattare ai relativi contesti.

Il prossimo incontro si terrà il prossimo giugno a Gelsenkirchen, ospiti dello Shalke04. I temi trattati saranno relativi all’ampliamento della membership e al coinvolgimento dei volontari.

Tornando alle attività nostrane, il vostro club è particolarmente attento alla comunità locale, quali sono state le ultime collaborazioni e progetti in questo senso? E quali sono i vostri prossimi programmi?

Il legame con il territorio è sicuramente un aspetto che ci caratterizza e che dovrebbe essere imprescindibile per qualsiasi Supporters Trust. Siamo sempre pronti a recepire sollecitazioni dal territorio per iniziative di carattere benefico che puntualmente sosteniamo e incoraggiamo. Come Sogno Cavese ormai da anni continuiamo ad intraprendere una serie di iniziative con al centro il gioco del calcio: dal torneo ‘Alla viva il parroco’ che vede la partecipazione dei ragazzi degli oratori delle Parrocchie del territorio, al Torneo che coinvolge i bambini e le bambine delle scuole elementari della città di Cava de’ Tirreni, alla collaborazione con la Cooperativa la Fenice per l’organizzazione del Torneo ‘Scalciando insieme’ che vede impegnati in un torneo di calcio ragazzi ospitati da cooperative sociali e centri di igiene mentale. Insomma, sotto il motto ‘Il calcio è della gente’, cerchiamo in tutti i modi di far si che torni ad essere innanzitutto un modo per stare insieme e divertirsi!

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