La Conferenza Stampa di Alex Schwazer e del suo avvocato e di Sandro Donati in merito al nuovo scandalo legato al doping che ha coinvolto il marciatore italiano
PER IL LEGALE NON C’E’ COINVOLGIMENTO – Ecco le parole dell’Avvocato di Alex Schwazer “Notizia incredibile, impossibile, devastante, che non possiamo accettare. Alex con questa vicenda non ha nulla a che vedere, nessuna responsabilità. Noi adesso cercheremo di acclarare la verità anche per un interesse di giustizia. Per noi inconcepibile tutta la vicenda, strano che una prova che a gennaio era negativa, 5 giorni dopo che Alex vince a Roma, venga riaperta e classificata positiva a sostanze anabolizzanti che nulla hanno a che vedere con uno sport di resistenza. C’era una pressione enorme, a causa di chi ostacolava il rientro di Alex alle competizioni: vicenda brutta e sporca, faremo una denuncia penale contro ignoti. Alex spera ancora e confida di poter andare alle olimpiadi, e Donati spiegherà quale è stato negli ultimi due anni il percorso olimpico trasparente. Alex ha segnalato alla Wada di essere disponibile ai controlli 24 ore su 24, e i controlli sono stati tantissimi. Vedere a 4 mesi dal 1 gennaio, dopo un controllo negativo, vedersi confutato un test positivo agli anabolizzanti ci lascia furiosi. Alex ha fatto un percorso esemplare, non può accettare di essere rimesso in discussione. Combatteremo con tutte le nostre forze. Ha sbagliato Alex, ma ha fatto un percorso di umiltà, di riabilitazione, non se lo merita, non pensavo che ci fossero tali prove di cattiveria umana.
LE DICHIARAZIONI DI SCHWAZER – “Sarò sintetico per non essere accusato di nuovo di fare teatro. Sono di nuovo qua a metterci la faccia per rispetto a chi mi è stato vicino. Ma stavolta non devo scusarmi perchè non ho fatto nessun errore. Da un anno e mezzo ho fatto il contrario dello sbagliare, allenandomi con Donati, per fare l’impossibile per dimostrare che il mio ritorno è pulito. Oggi non ci sarà nessuna scusa perchè non c’è nessun errore. Informato ieri di questa positività, è un incubo per me perchè è la peggiore cosa che poteva succedere, ma posso giurare che si andrà in fondo, perchè ho investito troppo in questo ritorno. So che molti non mi volevano alle Olimpiadi, così come non volevano che vincessi a Roma. Io so benissimo che un atleta già trovato positivo ha poca credibilità, so che per qualcuno le mie parole lasciano il tempo che trovano, ma a fianco a me c’è Donati, che ha impegnato una vita contro il doping, io spero che ci pensiate due volte prima di attaccare lui e altre persone che mi sono state di fianco.
LE PAROLE DI SANDRO DONATI – “Considerando il passato, Alex è l’identikit perfetto di chi disillude, tradisce, si dopa all’insaputa dell’allenatore. Quale pretesto migliore avrei avuto per lasciarlo adesso, per chiamarmene fuori? Ma io non lo farò mai. Con Alex abbiamo intrapreso un progetto unico al mondo. Abbiamo messo a disposizione delle istituzioni sportive più di trenta controlli presso la sanità pubblica, non abbiamo mai ricevuto risposta. La mancata risposta non è una volontà di mantenere l’ambiente pulito, ma una provocazione. Mi sono reso conto che l’atleta positivo per doping diventa la preda su cui il sistema sportivo può dimostrare la propria durezza e inflessibilità. Peccato che avvenga solo sui soggetti più deboli. Passava il tempo e mi rendevo conto che attiravo su Alex l’odio che hanno nei miei confronti per le mie battaglie. Ci vuole un bel fegato per far passare Alex come un soggetto anabolizzato, che avrebbe un braccio quanto due delle cosce di Schwazer. Se quell’urina avesse destato sospetti, avrebbero provveduto a fare immediatamente quello che invece hanno fatto mesi dopo. Forse aveva a che vedere con il risultato di Roma. Non serve che vi dica quanti dirigenti della Iaaf in passato sono stati sospesi per faccende legate alla compravendita di positività e negatività. Olimpiade? I tempi della giustizia sportiva appaiono rapidi rispetto alla giustizia ordinaria, ma sono tremendamente lenti per una preparazione che già sarà condizionata in maniera pesante. La settimana che ha preceduto i campionati del mondo è stata un calvario, hanno tentato di dimostrare che anzichè allenarsi Alex avesse sostenuto una gara, cosa contraria alla squalifica. E’ stata una settimana passata nell’angoscia che venisse fermato, anzi di vedersi reiterare la squalifica, una specie di profezia“.
Più credibile Alex che la federazione.