Sembrava essere finita il 6 maggio la vicenda del calcioscommesse che aveva coinvolto l’ormai ex ct dell’Italia Antonio Conte, assolto con formula dubitativa nel processo con rito abbreviato del Tribunale di Cremona nell’ambito della presunta combine durante la partita Albinoleffe – Siena con l’allenatore salentino alla guida dei toscani.
Invece sembra riaprirsi il caso dal momento che la Procura di Brescia ha impugnato la sentenza d’assoluzione. Il Pm della Procura di Cremona, Roberto Di Martino aveva chiesto per l’ex juve una condanna a 6 mesi di reclusione e un’ulteriore pena di 4 mesi per il suo vice Angelo Alessio. Il gip di Cremona, Pierpaolo Beluzzi aveva deciso per l’assoluzione, pur sottolineando il comportamento omissivo e di sostanziale indifferenza in merito alle manovre volte alla manipolazione della partita in oggetto. D’altra parte, però, non erano state rilevate delle prove che potessero coinvolgere Conte o che facessero intendere che lo stesso fosse a conoscenza del giro di scommesse e dei soldi promessi ai giocatori.
Si riapre quindi un fascicolo che sembrava essere definitivamente chiuso e per il tecnico del Chelsea l’incubo ancora non è finito.