Neanche il tempo di festeggiare per il nuovo contratto faraonico con il Chelsea, che Antonio Conte, ct della nazionale a tempo, deve vedersela (di nuovo) con la giustizia. Il Pm Roberto Di Martino della Procura di Cremona ha, infatti, chiesto 6 mesi di reclusione con pena sospesa e 8 mila euro di multa nell’ambito dell’inchiesta relativa alla combine della partita Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011 quando il tecnico allenava il club toscano.
L’accusa per frode sportiva non riguarda solamente la condotta omissiva ma anche il benestare sul presunto accordo illecito tra le compagini di Serie B. Per Di Martino, Conte non sarebbe direttamente coinvolto nel giro di scommesse ma colpevole di non aver impedito che la partita venisse truccata, definendo il super testimone, l’ex giocatore Filippo Carobbio, attendibile e non spinto da sentimenti rancorosi nei confronti del tecnico di Lecce.Le imputazioni sono connesse al codice civile in materia di responsabilità degli insegnanti: quindi Conte, oltre ad essere una guida tecnica, doveva anche rappresentare per i giocatori intenti alla frode, anche una guida morale.
I legali, nella figura dell’avvocato Leonardo Cammarata si sono detti non sorpresi per la richiesta del Pm, ma certi che la sua tesi verrà confutata, sottolineando come per il ct della nazionale fossero cambiati i capi d’accusa, partendo da una posizione di partecipazione attiva a quella di una condotta omissiva. La sentenza sarà espressa a metà maggio.