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Calcio Solidale, a Roma le storie di chi lotta per uno sport differente

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Mancano solo due giorni all’inizio di CALCIO SOLIDALE inFEST, il festival organizzato dalla Fondazione Roma Solidale in collaborazione con la Rete del Calcio Solidale e Roma Capitale, che si terrà dal 26 al 28 maggio presso i Cinecittà Studios e il vicino campo di calcio “Bettini” della capitale.

I tre giorni di iniziative sportive e culturali racconteranno il calcio da una prospettiva differente da quella assunta ogni giorno dai media mainstream. Nella pluralità di temi trattati dal festival, il pallone sarà infatti vettore di storie ed esperienze che raccontano un calcio “altro”: eroici individualismi ed esperienze di attivazione collettiva; geografie iper-locali e storie “da tutti i sud del mondo”; esempi del passato e iniziative che guardano al futuro. Alla ricchezza dei temi si affiancherà quella dei linguaggi, con un festival cinematografico, letture, spettacoli, musica, incontri, fotografie e calcio giocato a raccontare in tutti i modi possibili il mondo del calcio solidale.

Durante la conferenza stampa di presentazione, tenutasi lunedì mattina presso la sede della Fondazione Roma Solidale a Borgo Pio, abbiamo avuto modo di approfondire quello che sarà il fitto programma della tre giorni. Paolo Geremei, co-direttore del festival assieme a Franco Montini, ha anticipato le storie di alcune opere che parteciperanno al concorso cinematografico.

Socrates – Uno di noi (40’), diretto da Mimmo Calopresti, racconta il carismatico campione brasiliano e il valore politico della Democrazia Corinthiana, virtuosa autogestione praticata dalla rosa del Corinthians Paulista nel contesto di un Brasile che anelava ad uscire dal periodo buio della dittatura.

E se la storia del dottore racconta di come il calcio possa essere strumento di lotta politica, The other side (17’) è invece l’esempio di quando questo sport rimane vittima delle divisioni. Il cortometraggio, nelle parole di Paolo Geremei, «sembra di finzione ma è un documentario: una ragazza arabo-israeliana gioca a calcio nel campionato israeliano e con la nazionale israeliana, ma decide di passare a giocare per la selezione palestinese, con tutto ciò che questa scelta comporta».

Trovano largo spazio tra le opere cinematografiche anche le questioni legate all’omosessualità nel mondo del calcio. I love hooligans (12’) è un documentario animato del 2013 che mostra le difficoltà di un hooligan che non riesce a confessare la propria omosessualità ai suoi compagni di stadio. Un altro corto racconta invece la storia del Thokozani Football Club (22’), squadra di calcio femminile fondata in Sudafrica da un gruppo di ragazze lesbiche in memoria di Thokozani, assassinata perché omosessuale.

Infine, tra gli eventi cinematografici spicca Gascoigne, documentario fuori concorso diretto da Jane Preston. La regista presenterà la propria opera in compagnia di alcuni ex calciatori laziali. Per chi vorrà partecipare a questa anteprima nazionale, l’appuntamento è a venerdì 27 maggio alle ore 21.

gascoigne

Come abbiamo detto, CALCIO SOLIDALE inFEST sarà un festival che narrerà un “altro calcio” attraverso molteplici linguaggi. Non è dunque un caso che due tra gli eventi più interessanti del programma siano frutto di una contaminazione tra modalità espressive e stili differenti.

Il primo, chiamato Roma-Tel Aviv, è un progetto organizzato dall’Osvaldo Soriano Football Club, cioè la Nazionale Italiana Scrittori, che affronterà l’equivalente israeliana in una doppia partita tra parole e pallone. Il primo appuntamento sarà venerdì 27 al MAXXI, quando gli autori si affronteranno nella “Partita dei racconti”. La mattina del giorno successivo, invece, le due formazioni si troveranno sul campo di calcio, ma anche in questo caso la sfida non sarà canonica. Così l’ha descritta Marco Mathieu nel corso della conferenza stampa:

“È una partita di calcio ma non solo, perché ci siamo inventati la lezione in campo: i ragazzi dell’Istituto Lattanzio, scuola in cui abbiamo svolto una serie di lezioni, saranno coinvolti in un concorso di scrittura di racconti.  Sabato verranno al campo e in piccoli gruppi incontreranno gli autori -schierati sul terreno di gioco- per fare una piccola lezione-dibattito sul rapporto tra letteratura e attualità. Poi, nell’intervallo della partita tra le due rappresentative, verranno letti i due racconti che hanno vinto il concorso. Vorremmo in futuro organizzare anche la partita di ritorno e usare questo format anche contro altre rappresentative estere.

 E se l’amichevole internazionale parlerà i linguaggi dello storytelling, delle lezioni e del calcio (perché anche il pallone è un linguaggio, non siamo certo i primi a dirlo), ancora più variegato sarà l’evento in ricordo di Carlo Petrini, organizzato dall’AesseRomArtisti e dagli amici del calciatore-scrittore scomparso nel 2012.

La serata è intitolata MotoPerPedro e non è un caso: l’iniziativa, che si svolge con cadenza annuale, ha lo scopo non solo di ricordare Pedro, ma anche quello di mantenere tutti “in movimento” sulle questioni che l’atleta denunciò nella sua biografia-confessione Nel fango del dio pallone, purtroppo ancora attuali. Come ha raccontato Paolo Calabresi durante la conferenza stampa, «Carlo non è uno che ha giocato pulito. Anzi, ha giocato sporco e ha deciso di pagarlo senza sconti: questo è ciò che più ci ha legato a lui. Quest’anno l’evento si svolgerà a Roma nella cornice più che opportuna di questo festival».

MotoPerPedro si è infatti sempre svolto a Monticiano, in Toscana, nel paese che ha dato i natali a Carlo Petrini e alla figura a lui forse più antitetica: Luciano Moggi, su cui Petrini ha anche scritto un libro intitolato Lucianone da Monticiano.

L’evento consisterà in una partita dell’AesseRomArtisti contro la formazione Amici di Pedro, che arriveranno da tutta Italia. La sera invece è previsto un evento di letture, musica, sketch e performance in ricordo di quella che fu l’esperienza sportiva, letteraria e biografica di Carlo Petrini.

Il messaggio di una programmazione così ricca e differenziata è chiaro: il calcio solidale non è nulla di codificato, non ha confini geografici né temporali, non si può ridurre a una lista di squadre o attività particolari. Il calcio solidale è certamente quello di tutte le esperienze che si attivano per coinvolgere i gruppi sociali più vulnerabili, è quello dei club che valorizzano la propria dimensione comunitaria e territoriale, è quello di realtà scomode che lottano ogni giorno dal basso per sopravvivere e portare avanti il proprio esempio. Ma, come segnala la presenza fisica o mediata di numerosi calciatori che hanno raggiunto le massime serie del calcio mondiale, il calcio solidale non è solo quello giocato sui campi in terra di qualche categoria amatoriale. Possiamo infatti trovarlo anche nelle storie di personaggi che hanno rotto gli schemi, affrontando il mondo del calcio mainstream in maniera contraddittoria e spesso conflittuale. Socrates, Gascoigne e Petrini sono, ognuno a modo suo, fra questi.

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