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Calcio e scommesse: l’ex Palermo Lafferty potrebbe presto essere nei guai

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Kyle Lafferty, classe 1987: un nome non nuovo per i tifosi di calcio italiani, in particolare per quelli del Palermo. Il centravanti nordirlandese, infatti, ha militato tra le fila rosanero durante la stagione 2013/2014, trascorsa nel purgatorio della Serie B.

Il rendimento dell’attaccante fu buono. Finì in doppia cifra, con 11 gol messi a segno, e vinse anche il premio come Calciatore dell’Anno del Palermo, un titolo conferito direttamente dai tifosi siciliani.

Un solo anno in Italia, poi il ritorno in Gran Bretagna, al Norwich City. I supporter palermitani si arrabbiarono non poco per la cessione ma alla fine per Zamparini risulterà sostanzialmente un affare; Lafferty, infatti, da quel momento non ne azzecca più una, finendo dapprima in Turchia e poi al Birmingham (quattro reti realizzate in due anni).

Ora, però, i problemi sembrano farsi ben più seri per il gigante di Enniskillen, che è stato accusato dalla Football Association di aver infranto i codici regolamentari vigenti tra i calciatori per aver scommesso su una partita.

La regola E8, in particolare, è quella che in Inghilterra non permette ai giocatori di scommettere su partite legate al mondo del calcio. In un comunicato ufficiale, la FA ha affermato che Lafferty avrebbe violato tale norma il 20 febbraio scorso.

Lafferty dovrà rispondere nei prossimi giorni in riferimento all’accusa ricevuta.

La cosiddetta ‘Rule E8’ impedisce ai calciatori professionisti non solo di scommettere su partite in cui sono coinvolti o possono avere un’influenza indiretta ma su qualunque match nel mondo, sui trasferimenti di calciatori ed allenatori e addirittura sui cartellini tirati fuori nelle varie gare.

Nella data in cui Lafferty è accusato di aver scommesso, c’è da dire che né il Norwich (in cui militava il calciatore in quel momento, visto che si è unito al Birmingham soltanto a partire dal 24 marzo) né l’Irlanda del Nord sono scese in campo.

Solo il tempo ci dirà chi ha ragione. La speranza è che almeno il solitamente integerrimo mondo del calcio inglese possa rimanere al di fuori da tali scandali. Di sicuro, però, c’è che, qualora Lafferty fosse effettivamente ritenuto colpevole, a differenza nostra, in Inghilterra non avrebbero remore a stabilire una pena esemplare.

Nato a Roma sul finire degli anni Ottanta, dopo aver conseguito il diploma classico tra gloria (poca) e
insuccessi (molti di più), mi sono iscritto e laureato in Lingue e Letterature Europee e Americane presso la
facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata. Appassionato, sin dall'età più tenera, di calcio,
adoro raccontare le storie di “pallone”: il processo che sta portando il ‘tifoso’ sempre più a diventare,
invece, ‘cliente’ proprio non fa per me. Nel 2016, ho coronato il sogno di scrivere un libro tutto mio ed è
uscito "Meteore Romaniste”, mentre nel 2019 sono diventato giornalista pubblicista presso l'Ordine del Lazio

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