“Il football è come un matrimonio. Per una felice riuscita bisogna avere un buon rapporto”. Brian Howard Clough la sapeva davvero lunga. Non solo sul calcio, sebbene sia stato uno dei più grandi coach della storia del pallone. Ha scritto le favole del Derby County e del Nottingham Forest, ha realizzato i sogni di migliaia e migliaia di tifosi. Tanto da guadagnarsi l’inserimento nella Hall of Fame del calcio inglese.
Ironico e irriverente, un po’ permaloso ed estremamente sicuro di sè. Il classe 1935 di Middlesbrough era osssessionato dalla rivalità con Don Revie.
Ai tempi Brian allenava il Derby County, mentre il suo nemico era seduto sulla panchina del Leeds United. I bianconeri annaspavano sul fondo della seconda divisione, prima dell’avvento di Clough e il suo fraterno amico Peter Taylor, con il quale riuscì nell’impresa di trascinare il Derby nella massima serie inglese, sollevando il primo titolo nazionale in 88 anni di storia.
I duelli a distanza con Don Revie e il suo “sporco Leeds United“ erano già cominciati. Un astio nato anni prima da una stretta di mano mancata. Dalla spocchia che Brian Clough percepiva nei suoi confronti.
Due personaggi completamenti diversi, dentro e fuori dal campo. Uno più conservatore e istituzionale, l’altro fuori dalle righe e innovatore. Di sicuro erano due vincenti, con mentalità contrastanti tra loro. Il Leeds United era una squadra eccessivamente dura e fisica secondo Clough, che li considerava fuori da ogni regolamento. Il suo Derby, invece, si divertiva in campo. Il suo calcio era considerato armonioso, Brian voleva raggiungere i risultati attraverso il gioco. E ci è riuscito.
Ma l’ossessione nei confronti di Revie lo spinse ad osare. Lo spinse ad andare oltre ogni limite. Nel 1974 prese una decisione storica: accettò l’incarico offertogli proprio dai rivali di sempre del Leeds United. Don Revie era stato chiamato a condurre l’Inghilterra, mentre Brian decise di misurarsi in una nuova sfida per mostrare al mondo le sue capacità.
Quarantaquattro maledetti giorni di sofferenza e sconfitte. Brian Clough si fece inghiottire dal fantasma di Don Revie, scontrandosi continuamente coi suoi fedelissimi che continuavano a venerarlo. Un tragitto breve, che lo conduceva direttamente all’esonero. “Signori miei, tanto vale venire subito al dunque. Prendete tutti i vostri titoli nazionali e europei che avete conquistato giocando sporco e buttateli nel più grosso fottuto buco che riuscite a trovare”. Era chiaro fin dal giorno della sua presentazione al Leeds, che il sogno di Brian fosse di battere (ancora) Don Revie e il suo “sporco Leeds United”.