“In economia domanda e offerta è un modello matematico di determinazione del prezzo nell’ambito del sistema matematico denominato tecnicamente, con termine intuitivo, mercato“, se cercate “Domanda e offerta” su Wikipedia, questa è la prima definizione che vi esce. Facile, intuitiva, completa. Se i dirigenti del basket italiano avessero voluto impiegare 10 secondi della loro vita per trovare un motivo reale, e non patriottico il problema che si verrà a creare lunedì alle ore 21 sarebbe stato evitato.
Che succede alle 21 di lunedì? Italia-Belgio, partita di esordio della nazionale di calcio ad Euro 2016, contro una delle squadre più forti tra l’altro. Un quarto d’ora prima però comincia Gara 6 tra Reggio Emilia e Milano. Praticamente il basket italiano va a fare concorrenza alla nazionale di calcio. Praticamente un micino che fa a spallate con un elefante.
I segnali di allarme di questa faccenda che penalizza tutti, nessuno escluso, erano stati sollevati da tempo dai vertici della Rai e di Sky dato che il calendario dell’Europeo si è stilato a dicembre, ma i vertici della pallacanestro italiana hanno giustificato questa scelta dicendo che Reggio Emilia non voleva anticipare l’orario per paura di non riempire il palazzetto.
In questo modo potenzialmente il titolo di Campione d’Italia potrebbe essere assegnato nel più totale anonimato, con i soli tifosi di Reggio Emilia e Milano a conoscere il risultato e a festeggiare o disperarsi insieme ai propri beniamini, oltre al mero festeggiamento estemporaneo, la stessa copertura mediatica post-match sarà ridotta all’osso dato che in Italia il calcio è uno spietato dittatore dello sport che detta leggi dispotiche nei confronti di tutte le altre discipline ed allora tutti gli appassionati della pallacanestro saranno costretti a leggere un trafiletto o ascoltare un servizio di un minutino su tutti i media nazionali, mentre vedranno analizzata la sfida tra gli azzurri e i Diavoli Rossi nei minimi particolari, senza dimenticare le altre sfide della competizione continentale.
Purtroppo ormai da anni in Italia il mondo del basket è rinchiuso in un universo radical chic secondo il quale tutti gli altri dovrebbero adattarsi al modus operandi del Gioco e non viceversa, come democrazia imporrebbe.
Il basket italiano, pieno di problemi interni ed esterni, si è nuovamente suicidato annegando in un bicchiere d’acqua mentre urla di meritare più spazio e di volere più spettatori, eppure costringerà tutti gli appassionati a scegliere tra la nazionale e Gara 6 in una sfida persa in partenza.