INDICE
Automotive: viaggio dentro ad uno dei comparti più strategici in Italia
Un settore strategico per il nostro paese, da sempre produttore ed anche esportatore di auto; una contingenza economica legata a doppio filo anche con la passione, dato che l’amore per le macchine è un qualcosa di intrinseco nella filosofia italiana, nel nostro modo di essere.
Tradotto in altri termini, gli italiani prestano da sempre una grande attenzione alla propria auto e non rinunciano a cambiarla, anche in tempi di crisi. Ovviamente quello che sta succedendo negli ultimi mesi è un caso a parte, un qualcosa di troppo unico e complesso per fare statistica dato che una pandemia tutto è fuorchè preventivabile: certo è che, inevitabilmente, i numeri recenti legati al settore automotive non sono propriamente edificanti.
Analizzando i primi 7 mesi (dati Anfia, Associazione Nazionale Filiera Italiana Automobilistica) si parla di un calo del 36% circa rispetto al precedente anno; il crollo ha iniziato parzialmente a rallentare a partire da luglio, con un piccolo recupero. L’auspicio degli operatori è che i vari incentivi di Stato siano utili per dare nuova linfa ad un settore strategico, da sempre linfa per l’economia del paese.
Settore auto, quanto incide sul Pil e quanto vale in Italia
Se si volesse avere un riscontro di quanto detto, basti pensare che in Italia il settore auto vale (esclusi ovviamente momenti storico particolari come questo del Covid) quasi 200 miliardi di euro: si parla di circa 2 milioni di nuove immatricolazioni ogni anno, 250mila lavoratori impiegati per un comparto che, da solo, vale il 5,6% del Pil.
In sostanza 1/3 della forza lavoro dell’industria manifatturiera italiana è impiegato nel settore dell’automotive. Il che evidenzia ancora di più quanto sia importate mettere in atto tutte le misure per far sì che il comparto sia in salute. Un mondo oggi vasto ed eterogeneo, per certi versi anche frammentato, che ha saputo trovare al suo interno gli anticorpi per andare avanti e sopravvivere alla crisi in atto.
I nuovi modelli di mobilità
Una crisi figlia di contingenze economiche globali ma anche di nuovi modelli che stanno ridisegnando il modo di intendere la mobilità: si pensi a concetti che un tempo non erano neanche immaginabili come car sharing, noleggio a lungo termine ecc.. C’è poi anche il mercato dell’usato a segnare fortemente il passo e che rappresenta un segmento estremamente importante.
Oggi la compravendita avviene sempre più tramite portali di settore, da Autoscout24 ad affini, strumenti che hanno conferito ulteriore dinamismo al settore; un po’ quanto si potrebbe dire, poi, dell’irruzione sul mercato di altro soggetti nuovi, come nel caso dei servizi di compro auto incidentate, utili per fornire una soluzione in più a tutti coloro i quali si ritrovano tra le mani una macchina reduce da un incidente e della quale non saprebbero cosa fare.
In sostanza un settore strategico come detto, che si sta ridisegnando cercando nuove strade per sopravvivere ad una delle crisi più forti della sua storia: e gli strumenti per tornare a correre, soprattutto nel mondo del multimedia, non sembrano mancare partendo sempre dalla creatività e dall’arte di arrangiarsi, tipicamente italica.