Vespaio di polemiche dopo l’ultima conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli dal 2004, che a Dimaro ha imbastito un vero e proprio show durato una mezz’oretta con la sua solita verve e la capacità eccellente di tenere la scena. Le polemiche però dopo le sue conferenze non mancano mai, dati i toni altissimi che tende ad avere il numero 1 della squadra partenopea. Due giorni fa ad una domanda precisa sulle possibilità di vincere nel futuro del team il presidente ha detto, testualmente che “Voi avete già vinto, 12 anni fa stavi nella merda, nuotavi nella merda”, un linguaggio inconsueto per una conferenza che dato il tenore degli azzurri, diventa di importanza planetaria.
La frase non è passata inosservata e molti tifosi, spaccati sulla figura del presidente come non mai, rinfacciano allo stesso che nonostante il fallimento e la retrocessione in Serie C il San Paolo faceva 50mila persone contro il Cittadella all’esordio in campionato con dei giocatori che probabilmente mai avrebbero sognato di giocare nell’impianto che fu di Maradona e Careca.
Fa tornare in mente il litigio con i tifosi, di due anni fa, ed il “Vuj chiagnit e futtite“, un detto napoletano che sta ad indicare quando qualcuno finge di piangere miseria mentre se la passa bene e cerca di fregare il prossimo, una dichiarazione che fece infuriare i tifosi. Ancora di più i continui sberleffi della città di Napoli, su come lui non possa fare cinema in città e su come nel capoluogo campano funzioni solo il calcio, il suo calcio. Curiosamente un mese dopo le dichiarazioni, il napoletano Sorrentino vinse l’Oscar per La Grande Bellezza, Buccirosso vinse altri premi internazionali ed essendo febbraio periodo di competizioni internazionali indoor, numerosi atleti partenopei tornarono a casa con titoli mondiali e continentali in numerosissime discipline, come arti marziali, boxe, scherma.
Sempre sulle dichiarazioni fuori contesto, il litigio con Valentina Tocchi alla presentazione di Natale col Boss ha avuto grande risalto. grazie anche a Striscia la Notizia, perché anche in quella occasione il numero 1 partenopeo ha usato epiteti poco eleganti nei confronti di una professionista, anche se in questa occasione si è scusato. Come si scusò anche dopo la bruttissima uscita di Edo De Laurentiis, vice presidente del club e figlio di Aurelio, alla presentazione delle maglie per la stagione 2014/2015. In diretta nazionale Edo si permise di affermare che a loro dei tifosi importava poco, perché poi i risultati sarebbero arrivati lo stesso e questa dichiarazione ovviamente non fece piacere alla piazza. Non contento, l’ufficio stampa del club disse in privato, ai giornalisti presenti a Castelvolturno, che “Avrebbero tenuto conto” dei portali che avrebbero riportato le parole del vice presidente, e di quelli che non le avrebbero riportate, facendo dunque una certa pressione sulla stampa.
Tornando al calcio giocato fa discutere la scelta di presentare Sarri solo alle testate che potevano “comprare” l’intervista. Come una sorta di esclusiva, infatti il mister non è stato presentato a tutta la stampa, come non è stato presentato quest’anno Tonelli, come non furono presentati Regini e Grassi a gennaio, come non è stato presentato ancora il direttore sportivo Giuntoli.
La pressione sulla stampa è una costante. Accrediti rifiutati, tesserini rigettati ad ogni minima critica. Torniamo all’inizio del viaggio però, la conferenza a Dimaro.
“Il Marketing è tutto “pezzottato”, perdo 100 milioni da terzi che non fanno parte della SSC Napoli”. Il problema è generale in Italia. Nel Bel Paese c’è questa “cultura” del marchio contraffatto che limita tantissimo le squadre di calcio. La stessa Roma, prima di passare agli americani, era appetita da alcuni sceicchi arabi della famiglia del PSG ma gli stessi hanno poi desistito visto l’andazzo in Italia. Il punto è che la cifra è assolutamente spropositata. Persone raggiunte in esclusiva per IoGiocoPulito, informate negli affari dei club per quanto riguarda il marketing, ci tengono a precisare che il Napoli perderebbe, arrotondando per eccesso, circa 5 milioni di euro a causa del mercato contraffatto. Tutta altra cosa rispetto al totale dichiarato dal Presidente.
“Il web è il futuro, oggi è l’unica vera autostrada dell’informazione per giovani e meno giovani. Le televisioni non contano più nulla, servono solo politicamente, tra poco temo non riescano neanche più a fare fatturato“, questa è una frase pronunciata da Aurelio De Laurentiis. Ebbene, durante la conferenza nessuna testata online ha fatto una domanda. Le domande sono state fatte fare solo alla carta stampata e ad alcune tv locali (non a tutte) secondo un metodo arbitrale, un metodo che è ormai prassi durante le conferenze in casa Napoli. L’ufficio stampa partenopeo non se la prende solo con i più piccoli. Ieri lo stesso colosso Sky non ha avuto il piacere di interloquire con il patron partenopeo.
Mentre l’Italia si indigna per il dispotismo di Claudio Lotito ed i colleghi che seguono la squadra bianco azzurra si alzano in massa e lasciano la conferenza in cui non sono permesse domande, qualche chilometro più a Sud le libertà permesse non sono certo maggiori.