Ci sono delle sbarre immaginarie che riescono ad imprigionare le persone come fossero gabbie fisiche che poi diventano mentali, e a generarle è l’uso distorto dei social. È questo il messaggio lanciato con ironia e quel tocco di cinismo che non guasta, dal player catanese Davidekyo nel suo ultimo videoclip musicale “Tutti dentro”, firmato insieme al dj producer Rock-Aro.
A distanza di quasi un anno, quando con il brano “Il ballo del cannolo” era approdato dal web alla trasmissione Mediaset “Tu si que Vales”, Davide ci riprova, prendendo di mira la società schiava dei social. «Mi interessa soprattutto mandare un messaggio costruttivo alle persone. Cerco di fare ridere comunicando qualcosa di importante. E non è importante se lo faccio cantando o attraverso le parodie. L’importante è comunicare alla gente quello che ho dentro».
Com’è nato il brano “Tutti dentro”?
«Era da tanto che sognavo di scrivere una canzone che parlasse di social, del fatto che siamo un po’ tutti schiavi della tecnologia, io per primo, tant’è che sto sempre in rete essendo uno youtuber. Il mio obiettivo è quello di fare ridere le persone. E’ vero, critico la società ma lo faccio con ironia. Penso che la collettività si stia facendo un po’ troppo prendere la mano dai social. Per questo è nata la canzone “Tutti dentro” in collaborazione con il producer Rock-Aro Djsono di dj Roccaro. Nel videoclip, che ha raggiunto oltre 800.000 views in appena tre settimane, appaiono anche Angela Favolosa Cubista e il presentatore Tv Salvo La Rosa, a cui mi lega una lunga amicizia.»
Tutti dentro arriva dopo il successo de “Il ballo del cannolo” il tuo primo brano musicale pubblicato su etichetta Claw Records.
«”Il Ballo del cannolo” è stato il mio primo brano musicale. Una vera e propria hit estiva che mi ha portato a Tu si Que Vales dove ho riscosso l’esito positivo dei 4 giudici ed il si del 78% del pubblico in studio.»
Non solo musica ma anche Tv e cinema. Sei stato protagonista del lungometraggio “La banda dei supereroi” con Angela Favolosa Cubista.
«Dopo una parentesi in Tv con il format Kyo TV, ho avuto l’opportunità di cimentarmi come regista e attore nel mio primo film: “La banda dei supereroi”, prodotto dalla Real Dreams e distribuito in oltre 60 sale in tutta Italia. Una pellicola che è in realtà una commedia degli equivoci, alla quale hanno collaborato diversi youtubers e personaggi della Tv come Angela Troina, la favolosa cubista. E’ stata una bellissima esperienza che mi ha insegnato e impegnato tanto.»
E’ in progetto un nuovo film?
«Forse l’anno prossimo. In questo momento sono focalizzato con la musica, poi si vedrà.»
Oggi vanti un circuito di oltre 2.800.000 visitatori nel tuo canale youtube con oltre 150.000.000 di views sui tuoi video. E’ un bel risultato, non trovi?
«Certo! Ho tanta gratificazione nel fare questo lavoro. A volte, per preparare i video impiego anche 12 ore. Ma quando vedo il riscontro positivo della gente che mi riconosce, mi ferma per strada e mi vuole bene non posso che provare gioia.»
Secondo te perché piaci così tanto?
«Me lo sono chiesto anch’io. In realtà piaccio e non piaccio. Quando ci si mette in gioco è così: c’è chi ti ama e chi ti odia. Chi mi ama lo fa probabilmente per la sicilianità che porto nel mio personaggio in quanto porto in scena il catanese medio, come si dice da noi “il catanese zaurdo”. Ma non sono solo questo.»
Il commento che ti ha ferito di più?
«Ci rimango davvero male quando mi dicono che non faccio ridere perché lo considero un po’ un fallimento personale in quanto viene meno la mia missione che è quella di far ridere la gente tra un caffè e l’altro, tra un problema e l’altro. Fortunatamente mi capita veramente di rado.»
In realtà ti chiami Davide Limone. Perché hai scelto lo pseudonimo di Davidekyo?
«Tutti pensano che Kyo sia il mio cognome. Davidekyo in realtà è uno pseudomino. E’ un personaggio. E’ nato perché da adolescente ballavo la Break-dance e quando entri in quell’ambiente devi sceglierti un nome. Io ero appassionato di fumetti giapponesi e così scelsi Kyo che era una specie di eroe mitologico giapponese, una sorta di Ercole moderno.»
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